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Realizzata nella residenza estiva di Castel Gandolfo
Nuova copertura per il cortile del Palazzo Pontificio
di Pier Carlo Cuscianna
Direttore dei servizi tecnici del Governatorato
Il Cortile principale interno al Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo è stato di recente coperto con una nuova struttura mobile, allo scopo di garantire una protezione per i gruppi di fedeli che si affollano durante il periodo estivo nelle udienze e nelle cerimonie pontificie.
Da molti anni, all'inizio della stagione calda, i Vigili del fuoco dello Stato della Città del Vaticano provvedevano ad agganciare ai prospetti del cortile alcuni teloni di ombreggiamento in cotone, dotati di opportune forature per l'eventuale deflusso delle acque in caso di pioggia.
Da tempo la Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato aveva in animo di ricorrere a soluzioni più radicali che potessero garantire un'adeguata protezione del cortile, sia in caso di sole intenso che di pioggia, oltre che di facile e rapida installazione.
All'inizio del 2007 i tecnici della stessa Direzione hanno deciso di avviare uno studio preliminare, invitando alcune Imprese specializzate nel settore a proporre diverse soluzioni tecniche del problema.
Tra le varie ipotesi prospettate, sono state escluse quelle che prevedevano strutture con vetrate di copertura, che in ogni caso, oltre al peso rilevante, comportavano la necessità di impianti di climatizzazione ambientale. È stato preferito uno schema con teloni di copertura, suddivisi in più settori apribili individualmente, sostenuti e guidati da capriate reticolari con estradosso curvilineo.
La struttura, costruita da una società svizzera, è composta di quattro travi reticolari con luce tra gli appoggi pari a circa 30 metri, travi a forma di arco con una altezza massima di 2,90 metri e una distanza delle briglie variabile tra 1,80 metri e 0,30 metri verso gli appoggi; travi divise in dieci campi di lunghezza pari a 3,10 metri e composte da montanti e diagonali, con un'inclinazione di circa 30 gradi dal piano di riferimento.
Le quattro travi reticolari, montate con l'ausilio di due gru di adeguata altezza e portata, sono collegate tra loro tramite una quinta di colmo, mentre gli appoggi sono realizzati con pilastri alti circa 0, 90 metri, fissati alla sommità dei muri perimetrali del cortile con piastre di fissaggio bullonate. Sotto le due travi più esterne sono previsti sei pilastri, appoggiati come gli altri, sui muri perimetrali.
La realizzazione degli appoggi, possibile solo mediante l'ausilio di ponteggi esterni, è avvenuta durante i lavori di risanamento e restauro dei prospetti del cortile, del quale è stata modificata la coloritura, in uniformità a quella delle facciate esterne e realizzata a latte di calce rinforzata ai silicati, in linea con le modalità in uso presso le Soprintendenze Architettoniche Italiane.
Su tali prospetti, sono stati realizzati anche nuovi discendenti per le acque meteoriche che così, una volta raccolte lateralmente, vanno direttamente nelle reti di fognatura.
Nella circostanza del restauro della facciata, si è altresì provveduto all'ampliamento del balcone, da cui abitualmente si affaccia il Santo Padre, e al rinnovo completo di tutti gli impianti elettrici, telefonici, di diffusione sonora e di illuminazione ambientale, oltre che di quelli di competenza del Centro Televisivo Vaticano, le cui linee transitano lungo i prospetti esterni.
Per la scelta del tipo di tessuto più idoneo della copertura si è ricorso a teli in grado di garantire ombra, ma anche con adeguata luminosità, tenuta alla pioggia e buona resistenza all'usura, nonché conforme alle normative vigenti in Italia per quanto attiene la resistenza al fuoco.
Il movimento di questi teli, lungo le travi reticolari, avviene automaticamente tramite 6 motori elettrici, completi di telecomando, con uno speciale sistema di tensionamento e idonee catene di trascinamento.
Tutta la struttura portante della nuova copertura è in ferro zincato e, all'occorrenza, può essere completamente smontata per non costituire una modifica architettonica al prospetto del Palazzo, il quale, anche se fortemente modificato negli anni per realizzarvi le Cupole Astronomiche, durante il Pontificato di Pio xi, rimane pur sempre uno dei più antichi Palazzi della Santa Sede, residenza estiva dei Papi fin dai tempi di Urbano viii (Barberini 1623-1644).
(©L'Osservatore Romano - 14-15 aprile 2009)
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