sabato 1 agosto 2009

La pillola Ru486, Didier Sicard: Un vero e proprio aborto apparentemente facile (Osservatore Romano)


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La pillola Ru486

Un vero e proprio aborto apparentemente facile

di Didier Sicard
Professore emerito di Medicina interna
Università di Paris Descartes

Presidente d'onore del Comitato consultivo francese di etica
Conosco da molti anni il conflitto, unico in Europa, che divide in Italia i sostenitori e gli oppositori della pillola Ru486. Questo conflitto è in contrasto con la relativa indifferenza che ho potuto constatare negli altri Paesi europei nel momento della sua introduzione. Essa è apparsa infatti come una nuova libertà acquisita dalle donne.
Dal momento in cui l'aborto non è più proibito, questo medicinale si integra tra le modalità di realizzazione disponibili. La sua specificità risiede nell'apparente facilità di utilizzo che esso offre. Esso appare così come una sorta di contraccezione tardiva e non come un vero e proprio aborto. Una donna che esiterebbe ad abortire può essere tentata di ricorrervi grazie alla sua apparente facilità di impiego.
È proprio questa semplicità apparente che continua a pormi delle questioni. Questo medicinale ha provocato negli Stati Uniti un certo numero di morti, il cui meccanismo rimane oscuro. La rarità di casi simili in Europa non è stata finora spiegata. La responsabilità è della Ru486 stessa o del medicinale a essa associato (prostaglandine) utile all'apertura del collo dell'utero? La risposta non è chiara.
Il fatto principale rimane l'importanza di un controllo medico estremamente rigido durante il suo utilizzo, poiché questo medicinale ha un effetto ormonale molto potente, certamente transitorio (alcune ore), che può, in caso di infezione vaginale, essere all'origine di incidenti mortali. Si tratta dunque di un vero e proprio aborto che giustifica un controllo medico estremamente rigido.
Personalmente non sono un militante contro la Ru486. Credo semplicemente che si tratti di un procedimento abortivo più complesso di quanto sembri. La sua apparente facilità di impiego rischia di far dimenticare che l'aborto rimane una decisione grave non priva di rischi.
La Ru486 trasferisce alla sola responsabilità apparente della donna una decisione che spesso i medici non desiderano prendere.

(©L'Osservatore Romano - 2 agosto 2009)

2 commenti:

Fabio Pari ha detto...

Penso che l’aborto debba essere un soluzione da adottare solo quando strettamente necessaria, una decisione da prendere alla luce di attente riflessioni, assolutamente soggettive, sullo stato della propria vita e della propria salute.

Valutazione soggettiva = Libertà personale.

Tradotto: la possibilità va data,sta poi al singolo decidere in base alla propria morale.
Chi è il Vaticano (o il Governo) per privare di questa possibilità migliaia di donne che, purtroppo, non hanno scelta?

Libertà vuol dire possibilità di scelta. Nessuna istituzione ne religione obbliga una donna contraria all'aborto ad abortire, perché la Chiesa e i suoi militanti si sentono il diritto di sottrarre il libero arbitrio a chi non la pensa come loro?

Raffaella ha detto...

Ma non era stato scritto un post identico anche ieri?
R.