sabato 1 agosto 2009
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L’arrivederci del Papa a Torino
In primavera forse al Santo Volto
MARIA TERESA MARTINENGO
In autunno il cardinale Severino Poletto incontrerà il Papa e gli sottoporrà alcune ipotesi di impegni che, oltre alla messa sul sagrato del Duomo, potrebbero far parte della sua giornata torinese in occasione dell’Ostensione della Sindone. Sarà, insomma, in settembre che si preciseranno le coordinate della visita di cui «non esiste ancora una data stabilita», ha detto ieri pomeriggio ai giornalisti dopo il saluto a Benedetto XVI arrivato in elicottero a Caselle e decollato per Roma dopo un quarto d’ora, alle 18. «Il Papa è sereno e disteso, ha apprezzato la vacanza a Les Combes, nonostante la caduta», ha raccontato il cardinale. «Il Papa è stato impressionato dai 32 gradi che ha sentito scendendo dall’elicottero».
Sull’Ostensione, Poletto ha spiegato che «non c’è ancora una data fissata. Io ho chiesto di incontrare il Santo Padre in autunno e quello sarà il momento per parlarne», ha riferito l’arcivescovo.
«Allora, gli sottoporrò qualche possibile impegno che mi sta a cuore, tre al massimo, uno dei quali potrebbe aggiungersi alla messa sul sagrato del Duomo». Di certo, in quella giornata ci sarà un pranzo in Arcivescovado. C’è poi la possibilità che il Papa decida di prolungare la sua permanenza in Piemonte, visitando un’altra diocesi, Alessandria, per esempio. «Io penso solo a Torino - ha detto il cardinale -, ma se il Papa dovesse fermarsi in Piemonte, allora dormirebbe qui».
Che cosa abbia in mente l’arcivescovo per arricchire la giornata in cui Benedetto XVI sosterà in preghiera davanti alla Sindone non si può sapere.
Difficile immaginare una giornata come quella che nel ‘98 vissero i torinesi in piazza Vittorio, quando Giovanni Paolo II proclamò beati i piemontesi, Giovanni Maria Boccardo, Teresa Bracco e suor Teresa Grillo Michel.
Non sembrano esserci cause pronte in vista, neppure quella dei marchesi di Barolo. Un evento da offrire al Papa, il cardinale Poletto potrebbe crearlo al Santo Volto, la chiesa-simbolo del rinnovamento della città e del suo passato di metropoli del lavoro, magari con i giovani o con le famiglie. Ma tra le ipotesi non sono certo meno affascinanti quelle di Benedetto XVI al Cottolengo o a Valdocco.
© Copyright La Stampa (Torino), 30 luglio 2009
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