venerdì 14 agosto 2009
Mario Crosta: Attenti, sta tornando la finanza senza regole (Il Riformista)
Vedi anche:
ENCICLICA "CARITAS IN VERITATE": LO SPECIALE DEL BLOG
Intesa fra Usa e Ubs sul segreto bancario: passo in avanti verso quel modello di finanza etica descritto da Benedetto XVI nella Caritas in veritate
Silenzi ed omissioni al tempo della Shoah: le responsabilità dei governi inglese ed americano e l'opera concreta di Pio XII (Raffaele Alessandrini)
A colloquio con monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana: Il custode dei libri del Papa (Osservatore Romano)
Il seminario di Benedetto XVI con gli ex allievi sarà dedicato a missioni e altre religioni. I prossimi impegni del Santo Padre (Apcom)
Card. Ratzinger: "Non è di una Chiesa più umana che abbiamo bisogno, bensì di una Chiesa più divina; solo allora essa sarà anche veramente umana. E per questo tutto ciò che è fatto dall'uomo, all'interno della Chiesa, deve riconoscersi nel suo puro carattere di servizio e ritrarsi davanti a ciò che più conta e che è l'essenziale...Nella Chiesa l'atmosfera diventa angusta e soffocante se i portatori del ministero dimenticano che il Sacramento non è una spartizione di potere, ma è invece espropriazione di me stesso in favore di Colui, nella persona del quale io devo parlare ed agire" (Intervento al Meeting di Rimini, 1990)
Tar e ora di religione, "Una ferita alla cultura ed alla laicità" (Dalla Torre). "La gravissima disinformazione della stampa" (Giannino)
L'economista Galli ci dice che cosa rende mercantista la "Caritas in veritate" (Il Foglio)
Mons. Coletti: «Uno Stato davvero laico non emargina la religione» (Lenzi)
Lucetta Scaraffia: "Solo in Italia è l'oppio dei popoli" (Riformista)
Stato e Chiesa: la buona volontà azzittisca i faziosi (Il Sole 24Ore)
Nell'inno al relativismo Rusconi dice una grande verità: la cultura laic(ist)a è debole (ecco perchè cerca di imbavagliare la Chiesa)
L'ultima sentenza politicamente corretta: scrutini vietati agli insegnati di religione (Doninelli)
Il Papa: il dramma di Dio che trepida per salvare l'umanità. L'omelia di San Bernardo di Chiaravalle (Izzo)
Il nichilismo d B-XVI. Criticare le parole di Papa Ratzinger è legittimo, ma bisogna leggerle bene (Il Foglio)
Attenti, sta tornando la finanza senza regole
Mario Crosta
Direttore generale Banca popolare Etica
Qualche mese di navigazione sotto costa per attendere che il mare si calmasse. Poi, ecco riaffiorare la stessa spregiudicatezza e l'amore per il rischio - degli altri: è quanto sembra emergere dal comportamento dei principali operatori internazionali dei mercati finanziari. Mentre alcuni si impegnano a combattere una crisi che, originata nell'ambito della finanza, si è propagata all'economia reale con velocità ed effetti paragonabili a un'alluvione devastante, altri si tuffano di nuovo in acque alte e pericolose. Le risposte sono state comuni, con modulazioni diverse: l'impiego di una quantità enorme di denaro pubblico e la necessità di nuove regole che migliorino i comportamenti degli operatori finanziari.
Si tratta, nel caso della rivisitazione delle regole, di strumenti utili e necessari. Ma che, per l'appunto, tali rimangono: strumenti. La mancanza di volontà di incidere sulle reali cause della crisi porta con sé il forte, sempre più forte rischio che da strumenti vengano trasformati in fini. Il percorso di riformulazione delle regole sembra procedere anche se i risultati concreti sono inversamente proporzionali all'esposizione mediatica dei "grandi" della terra sul tema. È legittimo, di fronte ad alcune evidenze, avere dubbi e perplessità. È di questi giorni l'allarme lanciato dal Fondo monetario internazionale in merito al rischio latente derivante dalle consistenti insolvenze che interesserebbero il settore delle carte di credito e del credito al consumo. Un fenomeno di dimensioni più contenute rispetto alla bolla del settore immobiliare e dei derivati, ma pur sempre dalle ricadute pesanti. E, sempre in questi giorni, ha guadagnato spazio con maggiore veemenza la notizia che, dopo qualche mese di contingentamento, si sono rianimate le pratiche di compensi extra-large a favore dei manager bancari, in particolare di oltre oceano.
In entrambi i casi si tratta di pratiche alla cui base stanno comportamenti fino a qualche settimana fa messi all'indice in quanto ritenuti elementi determinanti per la deflagrazione della crisi: la ricerca di massimizzazione dei profitti legati a obiettivi di brevissimo periodo, l'ingorda rincorsa a risultati esclusivamente personali, il distacco della finanza dall'economia reale, la mancanza di rispetto verso i cittadini quali soggetti economici.
Di fronte a migliaia, a milioni di persone che in ogni parte del pianeta hanno perso il lavoro, sono in pochi e con voce sommessa a pronunciare parole che sembrano essere diventate dei tabù: redistribuzione del reddito, giustizia sociale, solidarietà. Per qualche tempo la crisi è sembrata poter essere un momento catartico, che facesse pulizia dei comportamenti spregiudicati per lasciare spazio a un'economia dal volto umano. Non ci si accontenti oggi di una spruzzata di virtuosismo incapace di produrre cambiamento. Si metta da parte il fariseismo delle dichiarazioni altisonanti a favore delle parole del Papa contenute nell'ultima enciclica.
Vorremmo vedere farsi avanti la forza e il coraggio di promuovere idee forti di sviluppo capaci di disegnare i prossimi cinquant'anni di storia, che mettano al centro il rispetto, la dignità, l'emancipazione delle persone e alle quali far seguire scelte concrete. Per evitare nuove crisi. E vivere tutti un po' meglio.
© Copyright Il Riformista, 13 agosto 2009 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento