lunedì 26 ottobre 2009

Al via in Vaticano i colloqui con i Lefebvriani. Massima discrezione, le trattative potrebbero durare un anno (Apcom)


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Vaticano/ Al via colloqui con lefebvriani dopo caso Williamson

Massima discrezione, le trattative potrebbero durare un anno

Sono iniziati stamane, nel Palazzo del Sant'Ufficio, i colloqui tra il Vaticano e i lefebvriani che, per volontà del Papa, potrebbero riportare questo gruppo tradizionalista nella piena comunione con la Chiesa cattolica dopo il mini-scisma degli anni Ottanta.
Fu allora che la fraternità fondata da monsignor Marcel Lefebvre incorse nella scomunica per aver ordinato quattro vescovi senza l'assenso del Papa. L'arcivescovo francese era in rotta di collisione con la Santa Sede per aver criticato aspramente le conclusioni di quel Concilio vaticano II al quale aveva partecipato e nel quale aveva rappresentato il capofila dei conservatori. Le trattative intavolate, allora, da monsignor Fellay e da Joseph Ratzinger - allora prefetto della congregazione per la Dottrina della fede - non si conclusero e, una volta salito sul soglio pontificio, Ratzinger ha ripreso da subito i contatti con il nuovo superiore dei lefebvriani, monsignor Bernard Fellay. Dopo aver liberalizzato il messale pre-conciliare caro ai tradizionalisti (la messa in latino), poi, il Papa ha revocato , lo scorso febbraio, la scomunica ai quattro vescovi della fraternità sacerdotale San Pio X. Tra di essi, il britannico Richard Williamson, vocale sostenitore di tesi negazioniste della Shoah. Le sue dichiarazioni sulle camere a gas - rilasciate qualche mese prima ad una televisione svedese e ripescate al momento della revoca della scomunica - suscitarono la rabbia della comunità ebraica mondiale e attirarono l'attenzione dell'opinione pubblica. Nel frattempo molti episcopati europei e americani recapitarono le loro rimostranze al Vaticano, al punto che, a marzo, il Papa scrisse una inusuale lettera ai vescovi cattolici di tutto il mondo per spiegare il motivo del suo gesto, rendere note alcune modifiche in Curia e annunciare l'avvio di colloqui "di natura essenzialmente dottrinale" che "riguar­dano soprattutto l'accettazione del Concilio Va­ticano II e del magistero post-conciliare dei Pa­pi". Le trattative potrebbero durare a lungo. "In Vaticano parlano di un anno, almeno", ha rivelato di recente monsignor Fellay. Si tratta di colloqui propedeutici al pieno reintegro dei lefebvriani nella Chiesa cattolica. Con la revoca della scomunica, infatti, la fraternità sacerdotale San Pio X è rimasta in una sorta di 'limbo' giuridico e solo un chiarimento dottrinale può spianare la strada alla loro 'piena comunione' con Roma.

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