martedì 1 settembre 2009

Vaticano e Cei: su Italia orientamenti comuni (Izzo)


Vedi anche:

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Un grazie di vero cuore al dottor Accattoli :-)

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La Chiesa, Obama e Berlusconi. La confusione al potere (Magister)

Caso Boffo, il Gip di Terni: Agli atti non c'è nota su inclinazioni sessuali

Mons. Mogavero: Boffo valuti le dimissioni per il bene della Chiesa

Il testo della bellissima omelia del vescovo dell'Aquila in occasione della "Perdonanza Celestiniana"

Sui media internazionali, le parole rivolte per lettera dal senatore Ted Kennedy al Papa prima della morte e quelle in risposta di Benedetto XVI

Riflessioni di Salvatore Izzo per il blog sulle odiose vicende di questi giorni

Che cosa sappiamo o non sappiamo del "caso" Boffo? Qualche riflessione...

Mario Adinolfi: "L’ipocrisia fa male soprattutto alla credibilità della Chiesa" (Bracalini)

Domani Paolo Rodari approda a "Il Foglio": buon lavoro da parte del blog :-)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

VATICANO E CEI: SU ITALIA ORIENTAMENTI COMUNI

(AGI) - CdV, 1 set.

(di Salvatore Izzo)

Anche se i media insistono a cercarla, non c'e' una linea diversa, tra Vaticano e Cei, nei rapporti con il Governo. E il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, non ha fatto mancare ''vicinanza e solidarieta''' al direttore di Avvenire Dino Boffo, cosi' come non ha per nulla corretto le parole del direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, che in un'intervista aveva rivendicato come un merito l'aver ignorato le polemiche sulla vita privata del premier. E' questo il senso di una dichiarazione fatta ai giornalisti dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, per il quale ''e' chiaro che vi e' accordo tra la Santa Sede e la Chiesa in Italia, nel rispetto delle rispettive competenze, ed essendovi frequente contatto e profonda conoscenza e stima fra il cardinale segretario di Stato e il presidente della Conferenza episcopale''. ''Pertanto - ha scandito - i tentativi
di contrapporre la Segreteria di Stato e la Conferenza Episcopale non hanno consistenza''.
Secondo Lombardi, inoltre, ''non vi e' motivo di stupirsi, peraltro, se vi sono differenze di approccio fra i media vaticani e quelli del mondo cattolico italiano quanto ai temi a ai dibattiti in corso nella societa' e nella politica italiana, date le differenti finalita' e attenzioni prioritarie di tali media, ed e' ovvio che i media vaticani facciano riferimento alle posizioni degli episcopati dei diversi paesi''.
Il chiarimento della Santa Sede, ovviamente, non e' certo diretto a media come Avvenire e l'Osservatore, che se ospitano punti di vista diversi testimoniano cosi' la possibilita' di una dialettica costruttiva. Preoccupa invece il comportamento di media laici che si trovano oggi su fronti opposti ma - a detta di personalita' vaticane - utilizzano modalita' non troppo dissimili. Cosi' Oltretevere si fa notare che il giorno dell'attacco di Feltri a Dino Boffo, nella prima pagina di Repubblica c'erano critiche giudicate pesantissime al card. Bertone, in un articolo intitolato ''la perdonanza mediatica'' e firmato da Vito Mancuso, che arrivava a accusare di ipocrisia il primo collaboratore di Papa Ratzinger.
In tutto questo c'e' una mancanza di stile, inoltre non si colgono le sfumature, e cosi' oggi sulla prima pagina di un quotidiano romano si e' attribuito al Papa quello che era un gesto dello stesso Bertone, mentre le parole di mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, sono state diffuse come espressione della Cei. In generale - spiegano Oltretevere - si ha l'impressione che ci si voglia servire della Chiesa per una lotta politica distruttiva, e questo accade dall'una e dall'altra parte. Purtroppo non e' una novita', cosi' come e' un atteggiamento consolidato della Santa Sede cercare il dialogo e non lo scontro: ai tempi del Governo Prodi, ad esempio, quando alcuni ministri erano stati presenti al Gay pride di piazza San Giovanni mentre venivano lanciate accuse infamanti al Papa e al suo segretario, il giorno dopo Benedetto XVI ebbe un cordiale colloquio con il premier nel Sacro convento di Assisi.
Per non parlare della presenza di Prodi e del ministro per la famiglia Rosy Bindi a una messa celebrata dal card. Bertone all'Ardeatino, per testimoniare che non c'erano screzi tra Santa Sede e ''cattolici adulti'' nonostante la Cei avesse condannato con una nota la proposta dei Dico (firmata dalla stessa Bindi) e appoggiato apertamente l'astensione al referendum sulla legge 40. Semplicemente la Santa Sede cerca di non entrare in questioni che sono demandate all'Episcopato (che tuttavia agisce consultandosi con la Segreteria di Stato). Non e' ipocrisia ma semplice rispetto dei ruoli, un po' come avviene - ma e' un esempio improprio - tra Quirinale e Governo.

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6 commenti:

gianniz ha detto...

Scusa, Raffaella, se esco dal seminato e se ti segnalo questo articolo pubblicato su "messa in latino": http://blog.messainlatino.it/2009/09/graham-greene-la-forza-di-una-chiesa.html
Dopo averlo letto, ho sentito come una boccata di aria fresca!

Raffaella ha detto...

Grazie :-))
R.

Anonimo ha detto...

Secondo Panorama l'affaire Terni potrebbe essere stato ispirato, all'epoca, addirittura dal vescovo Paglia, amico di famiglia della donna molestata. Ieri, poi, Paglia è stato ricevuto dal Papa, nell'ambito dell'incontro con S.Egidio. A forza di dietrologie arriviamo al serpente dell'Eden. Saluti, Eufemia

Gonzalo ha detto...

Raffaella, se posso vorrei timidamente condividere con voi un mio pensiero ma non ci sta in un commento, chi vuole può leggerlo qui:

http://lacognizione.blogspot.com/2009/09/prostituzione-intellettuale.html

Grazie per la disponibilità e scusa per il disturbo.
Un saluto a tutti.

mariateresa ha detto...

credo anch'io cara Eufemia.Se c'è un vescovo che sta sui zanetti a destra è il vescovo di Terni.Queste ricostruzioni non mi inquietano più di tanto.

mariateresa ha detto...

gtazie, gonzalo e in bocca al lupo per il tuo esame. In tutti gli ambienti di lavoro c'è della popò, non prendertela.Anche nel mio.