martedì 13 gennaio 2009

Una precisazione sulla preghiera del Venerdì Santo (in attesa della reazione del Vaticano)

Faccio una semplice precisazione e poi mi metto a braccia conserte in attesa della reazione ufficiale del Vaticano e della Cei.
La preghiera "pro Judaeis" non e' stata MAI abolita ne' da Giovanni XXIII ne' da Paolo VI ne' da Giovanni Paolo II che promulgo' l'indulto che permetteva ai vescovi diocesani di autorizzare la celebrazione della Messa tridentina ove ricorressero particolari condizioni.
Paolo VI addirittura promulgo' un indulto speciale per permettere a San Pio di celebrare Messa secondo l'antico rito.
Da notare che il Messale di San Pio V non e' mai stato abrogato.
Benedetto XVI, per venire incontro agli Ebrei e pur non avendo alcun obbligo, ha modificato il testo della preghiera.
Non e' servito a nulla: nessuno dei suoi predecessori ha sentito il bisogno di modificarne il senso, ma e' solo Benedetto XVI il Papa che ha riportato le lancette del dialogo a 50 anni fa.
Mi chiedo a chi giovi un atteggiamento del genere e mi domando come mai i Gesuiti si siano prestati al gioco.
Il vaso e' colmo ed e' tempo di mettere un po' d'ordine intorno alla barca di Pietro
.
Raffaella

Ps A parti "inverse" avremmo gia' avuto una formale richiesta di scuse con l'appoggio di tutti i media che in questo momento riferiscono della posizione del rabbino di Venezia ma non di quello di Roma.
Forse e' tempo di imparare dal prossimo visto che si parla tanto di dialogo...

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella,
il San Pio che citi è Da Pietralcina?
Piero

Raffaella ha detto...

Si', Piero.
Ecco uno dei tanti articoli:

http://www.beliceweb.it/alveare/leggi_ext.php?a=articoli/persone_community&i=Padre%20Pio.htm

In particolare:

Il Papa Paolo VI concesse personalmente a Padre Pio da Pietrelcina l'Indulto per continuare a celebrare, anche pubblicamente, la Santa Messa secondo il rito di San Pio V, sebbene, dalla Quaresima del 1965 fosse in attuazione la riforma liturgica.

Anonimo ha detto...

Raffaella,
ti ringrazio.
Piero

mariateresa ha detto...

c'è da diventare idrofobi per questa nuova polemica e per il solito modo di presentare la questione da parte dei media. Gli ebrei italiani sono deprimenti e ingiusti.E se attaccano papa Benedetto la loro bile è riportata senza commenti.La situazione internazionale, è la mia impressione, non è estranea a questa situazione. Che i Gesuiti si siano "prestati " noi non lo sappiamo con certezza, è un'opinione riportata, ma la scelta dell'opinione è significativa. Di recente è arrivatta dalla Congregazione della Dottrina della fede un intervento contro uno di loro, Roger Haight e forse non sono contenti di questo e, come al solito remano contro.A dispetto dello sforzo di ragionare sono abbastanza disgustata.C'è molta supponenza.Inoltre, riguardo alla genesi e gestione della preghiera nei vari pontificati, Raffaella ha ottime ragioni. Veramente il dialogo era dentro a vasi di coccio.
Ma non dimentichiamo che non tutti gli ebrei sono come questo rabbino.
Povero rabbino Rosen che aveva creato tante speranze.
Sono molto arrabbiata:è un attacco a freddo.

Raffaella ha detto...

Cara Mariateresa, hai ragione: e' un attacco a freddo ed ingiusto!
Credo anche io che la situazione internazionale abbia contribuito, e non poco, a certe (diciamo cosi'...) cadute di stile.
R.

Anonimo ha detto...

non avevo una posizione sulle bombe israeliane su gaza.
ora ce l'ho.

mariateresa ha detto...

Visto che stasera sono acida, causa il limone che ho mangiato, mi permetto di pensare , infidamente, che o Di Segni si presta a un gioco delle parti o il rabbino di Venezia parla solo per sé. Il che sarebbe curioso, se i gesuiti lo intervistano.Siamo di fronte a una sceneggiata ?C'è del fasullo in questa vicenda.O i nostri fratelli maggiori hanno anche loro il loro personale Don Farinella?

gemma ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
gemma ha detto...

Visto che stasera sono acida anch'io...riporto il commento fattomi da un amico ateo inviatomi qualche minuto fa
..."sai che sono un pò profano, ma....che ala della Chiesa rappresentano esattamente i gesuiti?
Certo che qualunque essa sia, il loro contributo al dialogo in questo criticissimo momento della storia in Terra Santa, con questa uscita appare fondamentale (in senso ironico, naturalmente). Della serie, "come avremmo fatto senza"...
Penso che sia superfluo per lo UAAR spendere tanti soldi per campagne ateistiche a Genova o in giro per il mondo. Ci pensano parti della Chiesa stessa a fornire deliziosi assist distruttivi"

Anonimo ha detto...

mi permetto di suggerire un paio di letture per cercare di capire - da profano - i variegati punti di vista degli ebrei:

Erbe amare. Il secolo del sionismo
di Ariel S. Levi di Gualdo
Bonanno Editore

http://www.bonannoeditore.com/bonanno/scheda_libro.asp?id=610

The Jewish Revolutionary Spirit and Its Impact on World History
di E. Michael Jones
Fidelity Press

http://www.culturewars.com/books.htm

Luigi

euge ha detto...

Carissimi amici del blog, anch'io mi unisco al vostro acidulo scambio di opinioni con la mia buona dose di limone!!!!!!!! Vedo che ancora il pretesto è la famigerata preghiera del venerdì Santo. Ormai, credo senza ombra di dubbio, che questa preghiera sia solo una scusa da usare secondo il proprio tornaconto per dare addosso a Benedetto XVI che, ha avuto proprio in nome del dialogo, la premura di cambiarla cosa che neanche il tanto rimpianto predecessore aveva fatto nel corso dei suoi 26 anni di pontificato! e per minare ancora una volta irrazionalmente, il difficile ma, non impossibile progredire del dialogo con gli ebrei. Lo abbiamo detto tante e tante volte, che in passato di dialogo vero c'è stato ben poco e quel poco che c'è stato, ha evitato accuratamente, di affrontare i seri problemi che ora sono pesanti come macigni e che ricadono come accadeva già in passato, sul paziente Card. Ratzinger oggi Benedetto XVI. le parole del rabbino di Venezia sono inaccettabili e qui non si tratta di diversi punti di vista si è trattato proprio di un attacco gratuito che non aveva motivo di essere. Come più volte ho scritto in passato, essere o sentirsi " popolo eletto" non giustifica certi atteggiamenti che molto assomigliano alla prepotenza ed alla supponenza di essere i veri e gli unici conoscitori e possessori della verità. Ma la cosa ancora più grave non è il fatto che l'intervista venga ripresa su Repubblica ( la cosa non mi stupisce più ) ma, che sia stata ospitata in una rivista dei Gesuiti. Questo è senza dubbio l'aspetto più grave! Perchè ancora una volta, vedo confermate le mie perplessità su certi facenti parte della chiesa di cui ho sentito e sento tuttora parlare con sospetto ed anche con una buona percentuale di disgusto.
Rimaniamo vicini al nostro Papa Benedetto che conosce più di chiunque altro questi lupi travestiti da agnelli! E ricordiamoci che per dialogare servono due parti: evidentemente ad una parte in particolare il dialogo vero e sincero nel rispetto delle proprie diversità non interessa.