giovedì 4 giugno 2009
Il Papa: Avvelenati ogni giorno dall'inquinamento morale (Volontè)
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AVVELENATI OGNI GIORNO DALL'INQUINAMENTO MORALE
Luca Volontè
Già il 4 giugno del 2006, a poco più di un anno dalla sua elezione, Papa Ratzinger interveniva sull’ecologia (umana).
Era una medesima domenica di Pentecoste, il Papa diceva allora che “la creazione buona di Dio, nel corso della storia degli uomini, è stata ricoperta con uno strato massiccio di sporco che rende, se non impossibile, comunque difficile riconoscere in essa il riflesso del Creatore”.
Il 22 dicembre dello scorso anno, per gli auguri natalizi, ancora Ratzinger si sofferma sulla natura dell’essere umano e sulle conseguenze provocate dalla mancanza di rispetto del creato.
”si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio”.
La Chiesa è impegnata nella difesa del Creato e dei beni della Terra, a maggior ragione questo impegno vale per la difesa dell’uomo e della donna. Per questo ciò che s’intende con la parola gender equivale all’autodistruzione dell’uomo, all’uomo che “vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda”.
Ieri ancora a Pentecoste, nuova riflessione importante di Benedetto XVI,”il mondo di oggi è "avvelenato" oltre che da un inquinamento atmosferico anche da un inquinamento morale che offusca le menti e i cuori, con immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna”.
“Anche questo è libertà, si dice, senza riconoscere che tutto ciò inquina, intossica l'animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà…L'uomo non vuole più essere immagine di Dio, ma di se stesso - ha detto - si dichiara autonomo, libero, adulto. Evidentemente tale atteggiamento rivela un rapporto non autentico con Dio, conseguenza di una falsa immagine che di lui si è costruita, come il figlio prodigo della parabola evangelica che crede di realizzare se stesso allontanandosi dalla casa del padre".
”Nelle mani di un uomo così - ha continuato Benedetto XVI - il 'fuoco' e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi: possono ritorcersi contro la vita e l'umanità stessa”. L’uomo che insegue “lussuria,denaro e potere”, direbbe T.S.Eliot, si ritiene Dio e provoca morti e distruzioni in proporzioni inaudite. Cade nella paradossale contraddizione di Codalunga...di morte. L’inquinamento morale, quella cupidigia del tutto e subito che già era stata causa della crisi economica, sta alla base dell’inquinamento morale e quindi ambientale, l’uomo preso dal desiderio di “godere più che di essere…l’uomo si sostituisce a Dio e così finisce per provocare la ribellione della natura, la tiranneggia”, parola del Grande Giovanni Paolo II, che scriveva al n.38 della Centesimus Annus: ”ci si impegna troppo poco a salvaguardare le condizioni morali dell’ecologia umana…l’uomo riceve da Dio la sua essenziale dignità e con essa la capacità di trascendere verso la verità e il bene…struttura sociale,educazione ricevuta e ambiente…possono facilitare oppure ostacolare il suo vivere secondo verità”.
Quanto l’ambiente e l’inquinamento morale putrido si spanda, lo vediamo tutti i giorni, ieri addirittura si voleva far passare l’amicizia di Karol Wojtyla e Wanda Poltawska come quelle pruriginose delle recenti cronache italiane.
© Copyright Il Secolo XIX, 3 giugno 2009 consultabile online anche qui.
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