mercoledì 19 agosto 2009
Il Papa tedesco e la squadra fatta da genovesi (Il Giornale)
Vedi anche:
Affettuosa accoglienza a Sulmona per Monsignor Ratzinger, fratello del Papa (Fuggetta)
Mons. Bruguès: Sacerdoti preparati sono un bene per la Chiesa e la società. In arrivo un documento per la migliore preparazione dei seminaristi (O.R.)
Se la scuola impara la religione (Accattoli)
Il ritorno di Mons. Georg Ratzinger a Sulmona
I confessionali: "ospedali delle anime" (Léon Bertoletti)
L’assolutismo della tecnica nega lo sviluppo e viola la dignità dell’uomo: la riflessione del prof. Lucio Romano sulla “Caritas in veritate” (R.V.)
Tre risposte in pillole di Giuliano Ferrara ad Adriano Sofri
Mons. Bartolucci: bene il Papa con il motu proprio "Summorum Pontificum". Ora serve una riforma dei seminari (Izzo)
Card. Caffarra: "La risurrezione di Gesù non riguarda solo Lui: riguarda anche ciascuno di noi; riguarda in primo luogo sua Madre"
Liturgia: Mons. Bartolucci interviene sulla riforma liturgica e sulla "riforma della riforma" ("Disputationes Theologicae")
Il sito dell'Isola di San Francesco del deserto
L’ora di religione di Papa Benedetto. Il Santo Padre tornerà professore con i suoi ex allievi (Tornielli)
Il Papa tedesco e la squadra fatta da genovesi
di Redazione
Anche se don Ettore Balestrero, genovese d’origine, dal punto di vista ecclesiastico è romano, non può non balzare agli occhi il fatto che Benedetto XVI in questi anni si è circondato di stretti collaboratori che con la città della Lanterna hanno avuto a che fare, o perché nati qui, o perché vi sono passati. Primo fra tutti il Segretario di Stato Tarcisio Bertone, originario del Canavese, arcivescovo di Genova dal febbraio 2003 al settembre 2006, richiamato a Roma da Papa Ratzinger che lo ha scelto come suo principale collaboratore mettendolo a capo della «cabina di regia» della Curia romana. Benedetto XVI, che conosceva bene Bertone avendolo avuto per alcuni anni come vice alla Congregazione per la dottrina della fede, nel 2006 scrisse una lettera alla diocesi della Lanterna, chiedendo ai genovesi di comprendere il suo gesto, nonostante il cardinale fosse arcivescovo da poco tempo. Un altro cambiamento significativo è avvenuto poco dopo con la nomina di monsignor Guido Marini a maestro delle cerimonie pontificie. Marini, genovese, già segretario particolare del cardinale Tettamanzi, quindi cerimoniere degli arcivescovi Bertone e Bagnasco, compare oggi a fianco del Pontefice in tutte le cerimonie in Vaticano, in Italia come all’estero. Tocca a lui, infatti, studiare la regia delle celebrazioni liturgiche papali.
Un altro genovese scelto dal Papa per un ruolo chiave nella Chiesa italiana è l’attuale arcivescovo Angelo Bagnasco, chiamato a succedere a Bertone nel 2006 e successivamente designato da Benedetto XVI quale nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. Per quanto riguarda la Curia romana, invece, è da segnalare l’influenza crescente dell’arcivescovo genovese Mauro Piacenza, attuale segretario della Congregazione del clero dopo essere stato presidente della Pontificia commissione per i beni culturali. Piacenza, da molti anni nei palazzi vaticani, potrebbe essere fra non molto designato a guidare un dicastero cardinalizio della Curia romana.
Infine, monsignor Ettore Balestrero, da ieri «viceministro degli Esteri» vaticano: il suo è un ruolo chiave per la politica internazionale della Santa Sede.
© Copyright Il Giornale, 19 agosto 2009 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
non so, ma credo che il lavoro pastorale di Siri produrrà molti frutti ancora negli anni a venire. Per lo meno tra il clero formato da lui. Per quello formato sotto i suoi successori non sono così sicuro.
Antonello
Posta un commento