venerdì 14 agosto 2009

Il presidente del Consiglio vuole a tutti i costi incontrare il Papa a Viterbo. La Santa Sede rifletta e non accetti il "fatto compiuto"


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Tar e ora di religione, "Una ferita alla cultura ed alla laicità" (Dalla Torre). "La gravissima disinformazione della stampa" (Giannino)

L'economista Galli ci dice che cosa rende mercantista la "Caritas in veritate" (Il Foglio)

Mons. Coletti: «Uno Stato davvero laico non emargina la religione» (Lenzi)

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Nell'inno al relativismo Rusconi dice una grande verità: la cultura laic(ist)a è debole (ecco perchè cerca di imbavagliare la Chiesa)

L'ultima sentenza politicamente corretta: scrutini vietati agli insegnati di religione (Doninelli)

Il Papa: il dramma di Dio che trepida per salvare l'umanità. L'omelia di San Bernardo di Chiaravalle (Izzo)

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Non e' costume di questo blog parlare di questioni politiche o di gossip, ma quando c'e' di mezzo il Santo Padre non possiamo fare finta di nulla.
Vari quotidiani riferiscono che il presidente del Consiglio sta facendo di tutto per incontrare il Papa durante la sua visita a Viterbo e Bagnoregio.
Questo incontro non mi pare, allo stato, opportuno anche perche' sembra quasi che si voglia mettere il Santo Padre davanti al fatto compiuto.
Ovviamente Benedetto XVI non ha alcuna responsabilita', ma la diplomazia della Santa Sede ha il dovere di dire la sua, in un senso o nell'altro, e conto sul fatto che opti per la scelta piu' giusta e ponderata evitando di esporre il Papa a lanci di sassi da parte dei media.
Si', perche', se tale incontro ci sara', la curia non verra' nemmeno citata mentre sara' Benedetto XVI a pagare il prezzo di scelte altrui.
Come al solito!
Non sto dando un giudizio sulle persone o sui comportamenti di ciascuno, ma mi preoccupo solo ed unicamente del Papa e del fatto che la stampa e' sempre alla ricerca di occasioni per attaccarlo anche quando egli non ha alcuna responsabilita'.
Ripeto: allo stato un incontro del genere non mi pare opportuno
.
R.

E ora il Cavaliere tenta la carta dell'incontro con il Papa

Berlusconi incastra il Papa (e i frati)

Curie e Curiali Silvio e il Papa, vertice nel nome di Santa Rosa

14 commenti:

Carla ha detto...

Buon giorno a voi, sono sicura che Papa Benedetto non accetterà eventuali pressioni, esterne e interne alla Chiesa. Hai ragionissima, questo incontro non è opportuno.

Anonimo ha detto...

Mi associo. Un eventuale incontro non sarebbe solo inopportuno, sarebbe una bieca strumentalizzazione della limpida figura del Santo Padre per fini propagandistici. Giù le mani dal Papa! Tutti!
Alessia

sonny ha detto...

Ciao a tutti. Beh il solito giochino a chi tira di più la tonaca, in base al proprio tornaconto ( vedi "vicenda" Rebibbia.) Nulla di nuovo neanche sotto il sole di Ferragosto!!!

Anonimo ha detto...

il cavaliere non perde occasione per mettersi in mostra, ma essere ricevuti dal Santo Padre non è un modo per farsi pubblicità elettorale. ha avuto e avrà la sue occasioni, in rappresentanza dello stato, ma, in questo caso, deve rimanere al suo posto. Il Santo Padre va a rendere omaggio a San Bonaventura e, come sempre, i suoi viaggi, hanno sopratutto la finalità di confermare i fratelli nella fede

Fabiola ha detto...

Non so. La "questione" è tutta politica. Nel senso "basso" in cui la parola, oggi, è, di solito, usata. Del resto, ricordo la Bindi che si recò, a nome del governo allora in carica, a riverire il Papa al ritorno da un viaggio all'estero, proprio mentre infuriava la polemica sui "pacs". Si tratta di atteggiamenti rigorosamente trasversali.
Il Papa deciderà per il meglio. Del resto i Papi hanno incontrato leader macchiatisi di ben altri crimini. Il fatto che un Papa incontri un politico non significa, mai, che intenda avvallare le sue decisioni o i suoi comportamenti, pubblici o privati che siano. E Benedetto XVI non può certo farsi dettare dal sistema mediatico l'agenda degli incontri.

Anonimo ha detto...

Il problema è che sorge spontaneo il sospetto che Berlusconi, nel momento in cui la sua immagine è offuscata della sua eccessiva "esuberanza", cerchi di "servirsi" del Papa per ottenere la remissione dei peccati. Questa non si nega a nessuno, se il pentimento è sincero, ma non è necessario imporsi al Papa proprio ora. Io spero che Berlusconi ci ripensi e, per rispetto nei suoi confronti, attenda un periodo più opportuno in tutti i sensi. Come sorella nella fede gliene sarei grata
Alessia

Anonimo ha detto...

convintissimo che il papa non accetterà pressioni esterne o interne. tuttavia sul giudizio di opportunità avrei qualche dubbio. Ricordate l'episodio evangelico in
cui quel tale di bassa staura salì sul sicomoro pur di farsi sentire e vedere dal Signore? Ricordate cosa fece il Signore?

Anonimo ha detto...

Già, Zaccheo ... L'unica cosa che desidero è che al Papa sia evitato l'ennesimo linciaggio.
Alessia

Anonimo ha detto...

Posso capire il timore di un attacco violento nei confronti del Papa, ma come si fa ad impedire al Governo di scegliersi il rappresentante per la visita a Viterbo ?
Non credo cmq che il Papa sia preoccupato per le eventuali polemiche.

Antonio

Anonimo ha detto...

L'Agi ha scovato un prelato filoberlusconiano ma anonimo. Saluti, Eufemia
PAPA: SARA' BERLUSCONI A DECIDERE SE ANDARE A VITERBO =
(AGI) - CdV, 14 ago. - "Quando il Papa compie una visita
pastorale, le autorita' civili che lo accolgono rappresentano
tutto il Paese e con la loro presenza gli rendono onore. Tocca
al Governo decidere chi deve andare". Lo sottolinea all'Agi un
dignitario vaticano, abituale membro del seguito papale,
rilevando che "in nessun caso il Pontefice rifiuta di
incontrare i rappresentanti dei Governi, in quanto ritiene suo
dovere dare loro udienza e accoglienza, per proseguire un
dialogo sui temi della pace, della giustizia e della difesa dei
valori che la Santa Sede persegue a favore delle comunita'
cattoliche e a tutela dei piu' deboli". "Se sara' Berlusconi a
rappresentare il Governo in occasione della visita del 6
settembre a Viterbo, Benedetto XVI - assicura la fonte - ne
sara' contento". Gia' lo scorso luglio, il portavoce vaticano,
padre Federico Lombardi, aveva smentito le illazioni riguardo a
una ipotetica mancata udienza al premier dopo il "G8",
rivelando che semplicemente non era stata richiesta. E'
evidente, d'altra parte, che tutti i Capi di Stato e di Governo
cercano di rispettare il necessario riposo del Pontefice in
estate astenendosi - se possibile - dal chiedere incontri in
tale stagione, e questa discrezione e' ancora piu' doverosa da
parte dei rappresentanti dell'Italia - che a differenza ad
esempio del presidente americano Obama, ricevuto il 10 luglio
in Vaticano - hanno molte occasioni per incontrare Benedetto
XVI.La storia vaticana degli ultimi anni,
del resto, esclude qualunque ipotesi di udienze differite
perche' ritenute inopportune per ragioni considerate
evidentemente piu' gravi di quelle che vengono evocate in
questi giorni da alcuni articoli di giornali. Ne' puo' essere
considerato un precedente in tal senso il fatto che Pio XII non
abbia ricevuto Alcide De Gasperi dopo le tensioni sui Comitati
Civici, perche' in quel caso il premier dc aveva chiesto
un'udienza privata in occasione del suo anniversario di
matrimonio. Giovanni Paolo II sfido' grandi contestazioni, ad
esempio, per ricevere, il 25 giugno 1987, il presidente
austriaco Kurt Waldheim. L'ex segretario generale dell'Onu era
accusato di essere stato un criminale nazista, ma ugualmente il
Pontefice ritenne di non poter negare l'incontro perche' in
Vaticano sarebbe giunto come capo di stato legalmente eletto.
E' noto d'altra parte che Pio XI avrebbe addirittura incontrato
Adolf Hitler nel 1938, per tentare di fermare la persecuzione
anticattolica in Germania: la repentina partenza del Papa e dei
prelati della Casa Pontificia per Castelgandolfo, fu decisa per
evitare l'imbarazzo che avrebbe causato al Pontefice la visita
del folle dittatore tedesco a Roma e non in Vaticano. Cosi' nel
Palazzo Apostolico sono stati ammessi con tutti gli onori tanti
altri personaggi che la storia ha poi qualificato
negativamente, dal dittatore dello Zaire Mobutu al leader
sandinista Daniel Ortega, nel cui governo figuravano alcuni
ecclesiastici pubblicamente diffidati dalla Santa Sede. "Il
Papa accoglie tutti senza additare i suoi ospiti, ed e' il
successore di San Pietro, perdonato dopo aver rinnegato Gesu"',
fu poi ricordato ai giornalisti che avevano parlato di un suo
imbarazzo nel ricevere Ortega. Con l'Italia, ovviamente, non ci
sono mai stati problemi di opportunita'. Nemmeno quando il 17
giugno 2007, in occasione della visita di Ratzinger, ad Assisi
ad accogliere il Papa fu l'allora premier Romano Prodi, capo di
un Governo del quale ben tre ministri avevano partecipato il
giorno prima al Gay Pride nell'extraterritoriale piazza San
Giovanni, dove il Pontefice e il suo segretario personale erano
stati fatti oggetto di accuse infamanti. La presenza di Prodi,
anzi, fu interpretata come una testimonianza di rispetto che in
qualche modo rendeva giustizia di quelle pesanti offese. (AGI)
Siz
(AGI)

Anonimo ha detto...

la signora Alessia lo chiami pure filoberlusconiano; in realtà la lettura che dà il sacerdote mi sembra assai ragionevole

Ste ha detto...

Esuberanza? Zaccheo?
Se andasse a cercare il perdono dal suo parocco, da un qualunque parroco, in segreto, forse si potrebbe anche parlare di pentimento. Ma se cerca un incontro pubblico con il Pontefice, nel momento in cui pare aver perso consenso politico dal suo elettorato cattolico, è evidentissima la volontà di sfruttare il Papa per un mero fatto di immagine.
“Ovviamente Benedetto XVI non ha alcuna responsabilita'.[…] sara' Benedetto XVI a pagare il prezzo di scelte altrui.”
Il Papa, considerando l’enorme potere mediatico dei suoi gesti, per lo meno dal punto di vista politico, ha una enorme responsabilità, che dovrà assumersi se accetterà di riceverlo e per il modo in cui lo riceverà, cioè se sceglierà di prestarsi al gioco politico di cui lo si vuole fare oggetto. Non è ne un bambino ne un sottoposto, non vedo in che modo lo si possa giudicare “irresponsabile”.
Ste

Raffaella ha detto...

Non sara' il Papa a scegliere...suvvia!
La scelta spetta prima di tutto al presidente del consiglio e poi alla diplomazia della Santa Sede.
R.

massimo ha detto...

la stampa cercherà in ogni modo di strumentalizzare gli avvenimenti,sappiamo tutti bene che si cercherà di infangare il Santo Padre.ma alla lunga diventa un boomerang.
giù le mani dal Papa.