giovedì 6 agosto 2009

Razionalismo e relativismo le grandi sfide dei fedeli (Pazzini)


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La prima udienza di Ratzinger dopo il rientro dalla Val d'Aosta

Razionalismo e relativismo le grandi sfide dei fedeli

Gregorio Pazzini

CASTELGANDOLFO (ROMA)

Il mondo di oggi vive sfide di un'intensità simile a quella del periodo post-rivoluzionario francese: allora vi era la dittatura del "razionalismo", che pretendeva di trasformare la ragione in una sorta di divinità assoluta; adesso vi è la «dittatura del relativismo» che pretende di negare qualsiasi certezza alla conoscenza umana.
Ne è convinto Benedetto XVI che ieri mattina, nella residenza estiva di Castelgandolfo, ha incontrato i fedeli per la sua prima udienza generale dopo il rientro dalla Val D'Aosta.
Di sfide, dittature, razionalismo e relativismo, Papa Ratzinger ha parlato prendendo spunto dalla figura del curato d'Ars, san Giovanni Maria Vianney, nato nel 1786, tre anni prima della presa della Bastiglia e morto 150 anni fa, nel 1859, in pieno Secondo Impero.
«Il relativismo contemporaneo mortifica la ragione poiché – ha spiegato il Pontefice – di fatto arriva ad affermare che l'essere umano non può conoscere nulla con certezza, al di là del campo scientifico». «Ma ciò non soddisfa le domande di fondo che l'uomo continua a porsi», ha avvertito.
Niente di nuovo dunque da quanto accadeva all'epoca del curato d'Ars quando la dittatura del razionalismo mostrò tutti i limiti umani pretendendo di elevare «la sola ragione a misura di tutte le cose, trasformandola in una dea». Oggi come allora perciò – ha detto Benedetto XVI – c'è bisogno di chi sappia soddisfare la «sete di verità dell'uomo».
Ricordata la ricorrenza anniversaria della morte del curato d'Ars, celebrata martedì, il Papa ha sottolineato la «forza profetica» di Giovanni Maria Vianney. Era il periodo, ha ricordato Ratzinger, in cui la Francia post-rivoluzionaria sperimentava una sorta di «dittatura del razionalismo» volta a cancellare la presenza stessa dei sacerdoti e della Chiesa nella società.

© Copyright Gazzetta del sud, 6 agosto 2009

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