domenica 2 agosto 2009

Se il Papa insegna ad amare il corpo (Rondoni)


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Se il Papa insegna ad amare il corpo

DAVIDE RONDONI

Il Papa fa i complimenti al bel corpo delle nostre nuotatrici. E ai loro colleghi. Insomma a quei corpi in cui grazia e vigore ci stanno incantando. E per fare i complimenti alla loro bellezza scomoda Dio.
Sì, insomma, il Papa per fare i complimenti al corpo scomoda Dio, e quanto dice di Lui e della creazione dell’uomo il salmista.
Ha detto Benedetto, di fronte a Federica, Alessia e agli altri campioni, «Quando vedo i tuoi cieli – leggiamo nel Salmo 8 – opere delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perchè di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perchè te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato (vv. 4-5).
Come allora non ringraziare il Signore per aver dotato il corpo dell’uomo di tanta perfezione; per averlo arricchito di una bellezza e di un’armonia che si possono esprimere in tanti modi!». Ha scomodato Dio per commentare la bellezza e la forza fisica. Il più alto commento possibile. Più alto di tutti gli evviva dei commentatori sportivi.
Verrebbe quasi da dire che il Papa ha esagerato. Sì, ha esagerato come sempre fanno i credenti di fronte alle meraviglie. Esagerano, rispetto a tutti i complimenti, gli apprezzamenti, i panegirici, i 'bene bravo bis'. Tira in ballo Dio. Come dire che non si può guardare la bellezza di un corpo di donna o di uomo senza pensare a Dio. I cristiani sono fatti così.
Il Papa lo sa. Tutti gli altri se guardano un corpo pensano a tante cose. Le solite cose. È normale che sia così. Invece i cristiani pensano anche a Dio. Viene da ringraziarlo. Da dirgli: ne inventi veramente di tutti i colori. Insomma, non pensano per niente che un bel corpo appartenga alla tentazione. No, appartiene a Dio. Alla sua gloria. Il nostro cuore può decidere di appartenere alla tentazione del possesso o della banalità. In questa epoca della banalizzazione del corpo, della sua triste e fintissima glorificazione che coincide con la sua brutale mercificazione, le parole del Papa sul corpo sono una ventata d’aria. E un invito. A guardare, a guardare davvero la grazia, la forza e insomma la bellezza di cui Dio ha dotato i suoi figli. Come un segno potente. Come uno dei segni più forti.
Benedetto ha invitato a ringraziare per una cosa bella: il corpo. A guardarlo nella sua interezza. Di bellezza e di segno, ovvero di realtà piena di significato. Non una bellezza muta. Che parla di se stessa. Come un idiota che parli a vanvera. Ma una bellezza piena di senso. Del senso. Ecco l’omaggio di oggi del Papa , e di sempre della cristianità.
L’omaggio che quando viene abbandonato è a causa di penosi moralismi e di poca intelligenza dei segni.
Ecco l’omaggio al corpo che Dio ha scelto di assumere, diventando il più bello tra gli uomini.
L’omaggio di oggi che è anche l’omaggio della cristianità in cui sono nati i grandi capolavori della pittura, del ritratto del corpo umano. E della poesia del corpo, come quella dell’Alighieri.
Una cultura che non conosca il grande significato del corpo – quello che il salmista ricorda come mistero stupefacente della creazione – non conoscerà mai il valore del corpo. Per quanto lo esibisca o lo trasformi, per quanto lo travesta o lo nasconda, invece di amarlo escogiterà mille modi per odiarne la mancanza di senso. Lo vediamo intorno a noi, corpi muti sbattuti e usati con una specie di malcelato rancore. Se non lo si tratta come grande segno del mistero della creazione, il corpo umano finisce per essere odiato. È una specie di odio l’usarlo e gettarlo dopo il breve splendore di 'piacere' che può provocare. È una specie di odio curarlo come se fosse la fonte di una felicità ridotta a benessere e dunque fasulla. Per questo i complimenti del Papa ai nuotatori sono una pagina antica e futura. Una speranza per amare i nostri corpi.
Non si può guardare la bellezza di un uomo o di una donna senza pensare a Dio.

© Copyright Avvenire, 2 agosto 2009

2 commenti:

sasso ha detto...

GRAZIE PER IL LINK!
SALUTI SASSO

Anonimo ha detto...

Vi sembra strano? del resto, il nostro corpo è Tempio dello Spirito Santo e portiamo tesori in vasi di creta. Il corpo è per la Resurrezione e non va banalizzato, nè manipolato. Credevate che Benedetto XVI fosse oppresso dal peso del corpo? Ogni Suo gesto, è lode a Dio. Anche il corpo loda il Signore, in qualsiasi condizione e a qualsiasi età