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Benedetto XVI invita a seguire l'esempio tuttora attuale dei cinque nuovi santi
Controcorrente secondo il Vangelo
Un appello perché nel mondo non avvengano mai più distruzioni di massa è stato lanciato dal Papa nel giorno in cui ha proclamato cinque nuovi santi. Un polacco, due spagnoli, un belga e una francese sono stati canonizzati da Benedetto XVI domenica mattina 11 ottobre nella basilica Vaticana. Si tratta del vescovo Sigismondo Felice Felinski, dei sacerdoti Francesco Coll y Guitart e Giuseppe Damiano De Veuster, di suor Maria della Croce Jugan e del religioso Raffaele Arnáiz Barón, l'unico visuto nel novecento mentre gli altri quattro hanno coperto l'intero arco dell'ottocento.
L'appello contro le distruzioni di massa il Papa lo ha pronuciato in piazza San Pietro all'Angelus, dove erano presenti sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki, che ha fatto seguito alla messa di canonizzazione in basilica. Nell'omelia il Pontefice ha delineato il "salto di qualità" che i santi fanno rispondendo alla "proposta di amore" di Dio e ha invitato tutti a rispondere al "vieni e seguimi" che il Signore rivolge sempre a ciascuno.
"Gesù - ha spiegato - invita i suoi discepoli al dono totale della loro vita, senza calcolo e tornaconto umano, con una fiducia senza riserve in Dio". E "i santi accolgono quest'invito esigente", "la loro perfezione, nella logica della fede talora umanamente incomprensibile, consiste nel non mettere più al centro se stessi, ma nello scegliere di andare controcorrente vivendo secondo il Vangelo".
In questa ottica Benedetto XVI ha attualizzato le testimonianze dei nuovi santi ponendole nel contesto della società e della Chiesa di oggi. Nelle loro storie, ha detto nella sua omelia in sei lingue, c'è il servizio agli anziani, ai poveri, agli oppressi e agli abbandonati; l'annuncio instancabile e pacificatore della parola di Dio; l'opera eroica di condivisione tra i malati di ogni lebbra che sfigura l'umanità; l'educazione integrale dei giovani; la fedeltà a Cristo e alla Chiesa anche nella deportazione, nell'esilio e nell'incomprensione, fino alla scelta contemplativa di un giovane ricco figlio di papà che conosceva tutti i locali giusti di Madrid prima di diventare un mistico e farsi trappista. Proprio in san Raffaele Arnáiz ha indicato un testimone per ridare vigore alla vita interiore dei cristiani di oggi.
Introducendo la celebrazione, il Papa ha inserito la canonizzazione nella prospettiva del Sinodo africano: i nuovi santi "hanno lasciato tutto e sono diventati veramente il sale della terra e la luce del mondo". Li ha anche indicati come "esempi particolarmente significativi in questo Anno sacerdotale". Successivamente all'Angelus il Papa ha ricordato con i quarantamila pellegrini in piazza San Pietro anche la Giornata mondiale del rifiuto della miseria che si celebra nei prossimi giorni.
(©L'Osservatore Romano - 12-13 ottobre 2009)
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