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Papa Ratzinger rivolge un pensiero a quegli anziani che si trovano a vivere gli ultimi anni della propria vita soli perchè ormai senza parenti o perchè abbandonati dai figli. La condizione di solitudine nella terza età, che sembra essere una costante nelle società più industrializzate, conseguenza di legami decisamente meno saldi, è stata al centro di una amara riflessione. Mentre proclamava altri cinque nuovi santi, tra cui padre Damiano, leggendaria figura morta per aiutare i lebbrosi sull’isola di Molokai, annotava: «Ignoranza, viltà e mancanza d’amore» costituiscono le «nuove lebbre» delle società moderne. Patologie che colpiscono «i più poveri e i più piccoli», e in particolare gli anziani, troppo spesso poveri e soli, e «a volte abbandonati dalle loro stesse famiglie». L’occasione per affrontare il tema della solidarietà ed esortare di conseguenza i cristiani a non dimenticare questo basilare precetto evangelico, gli è venuta ripercorrendo le tappe fondamentali della vita di padre Damiano de Veuster, missionario belga, definito l’apostolo dei lebbrosi per avere messo al centro della propria attività la cura di questi malati. Operava nell’Ottocento, in un arcipelago dell’Oceano Pacifico dove i lebbrosi venivano confinati fino alla morte. Nel 1864 arrivò nelle Hawaii, arcipelago ben diverso dal paradiso dei turisti che oggi conosciamo. Rivendicando al re locale il diritto all’assistenza ai malati, segregati su un’isola senza medicine e assistenza di nessun genere, visse con loro fintanto che non si ammalò. Un gigante della carità che, secondo Papa Ratzinger, dovrebbe fare riflettere tanti figli che per egoismo si dimenticano dei loro genitori anziani e malati, trascurandoli o peggio ancora, abbandonandoli in un ospizio.
F.GIA.
© Copyright Il Messaggero, 12 ottobre 2009
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