giovedì 21 maggio 2009

Abusi sui minori irlandesi: l’inchiesta del governo accusa gli istituti cattolici. Il cardinale Brady: provo vergogna (Corriere)


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Un rapporto di 2575 pagine. «Intervenga il Pontefice»

Abusi sui minori irlandesi: l’inchiesta del governo accusa gli istituti cattolici

«Migliaia di casi». Il cardinale Brady: provo vergogna

Fabio Cavalera

LONDRA

Thomas Wall è oggi un signore di sessant’anni e porta dentro di sé l’incubo di quelle giornate trascorse nella scuola-riformatorio gestita dalla congregazione dei «Fratrum Christianorum», i Brother Christians di Glin, la città irlandese sul fiume Shannon. Lì dentro la vita quotidiana era segnata dagli orrori. «Ero un bambino e ogni giorno un presule abusava di me.
No , non c’era modo di evitarlo, era così per tutti, ventiquattro ore su ventiquattro, la tua intimità veniva violata».
E i piccoli dovevano piegarsi alle perversioni degli uomini di Chiesa o dei compagni più grandi che avevano la «supervisione» notturna sulle camerate.
Accadeva pure negli altri istituti della contea di Limerick, sempre sotto l’insegna dei «Fratrum Chritianorum» il cui motto è «Facere e docere», fare e insegnare. Ma ciò che facevano e insegnavano era qualcosa di orribile, di disgustoso. Come anche in altri collegi dell’Irlanda: ad esempio governati dalle «Sorelle della Pietà» le quali scambiavano le opere di bene per un diritto assoluto di appropriazione dei minori che imprigionavano. Sadie O’Meara era un’adolescente: «Mi rinchiudevano a chiave la sera, il cibo era fetente, alle finestre c’erano le sbarre, mi maltrattavano, non mi dissero neppure che mia madre era morta». Era questa la regola: scuole lager, orfanotrofi lager.
Un rapporto choc di 2575 pagine e si alza il sipario su un teatro raccapricciante nel quale «stupri, molestie e abusi erano endemici». È durata nove anni l’inchiesta della commissione presieduta dal giudice dell’alta corte, Sean Ryan, e alla fine i risultati rivelano che le «industrial schools» irlandesi per 35 mila bambini e ragazzi abbandonati o in difficoltà, devianti o senza più i genitori, un network di 250 istituti organizzati dagli ordini religiosi cattolici per oltre mezzo secolo, fino alla chiusura decisa negli Anni Novanta, sono stati il palcoscenico segreto di crudeltà «che avevano lo scopo di provocare dolore e umiliazione».
Centinaia di testimonianze descrivono il clima di schiavitù e di terrore. In una scuola della contea di Galway, remota, fondata nel 1885, per decenni tre presuli si sono accaniti contro i giovani. In un’altra la «San Giuseppe » per i sordi, a Cabra, i superiori hanno coperto, persino davanti agli ispettori, le scorribande punitive sugli ospiti.
Sei riformatori hanno accolto mister John Brander, un educatore. Solamente di facciata. Era un «serial sexual and physical abuser», un maniaco violento. Fino a che ha concluso la «carriera » in prigione. E al riformatorio di San Patrizio tenevano addirittura un registro con il diario delle punizioni corporali inflitte dallo «staff religioso». Nella istituzione controllata dalle «Sorelle della Pietà», nella contea di Waterford, i ragazzi e le ragazze erano malnutriti, in compenso riempiti di alcol.
Uno scandalo che sconquassa la Chiesa cattolica nel Regno Unito. Quasi tutti i responsabili degli abusi e delle violenze sono garantiti da «immunità penale » perché nel 2004 la magistratura, su appello delle Congregazioni, assicurò l’anonimato degli aguzzini. Ora i vertici ecclesiali invocano il perdono, promettono il repulisti. Il Primate della Chiesa irlandese, Sean Brady, è esplicito: «Provo vergogna». Il comitato che tutela le vittime delle violenze scoperte dalla commisione si ribella. «Tocca al Papa convocare un concistoro speciale per investigare le attività della Chiesa cattolica in Irlanda».

© Copyright Corriere della sera, 21 maggio 2009 consultabile online anche qui.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

La spiegazione è semplice: gli irlandesi non hanno ancora ratificato il trattato di Lisbona.

gianniz ha detto...

Come si è potuto arrivare fin qui!
Credo che questi problemi "ammazzino" la religione cattolica e la Chiesa più di qualsiasi altra possibile polemica su divorziati, celibato o altro. Qui, per me, si arriva alla contraddizione, alla negazione di tutto ciò che è costitutivo della fede. Si arriva sul terreno dell'impossibilità a comprendere, a giustificare e a perdonare. Quando penso che un sacerdote possa essersi accostato al Santissimo, la mattina, dopo essersi accostato ad un minorenne (anche ad un/una maggiorenne), la sera... proprio non capisco!
Spero davvero che si stia facendo di tutto per dare un taglio profondo a questa cancrena. Bisogna proprio toglierla di mezzo, prima di tutto, per le vittime incolpevoli, poi per la fede di coloro che, portando le loro piccole croci di ogni giorno, continuano a credere. Ci sarà anche un pò di tara su tutto, ma fosse anche un solo caso.... Pensate a quanti sforzi e fatiche di fior di santi, che operano nel quotidiano e che nessuno conoscerà mai, vengono vanificati dalle nefandezze anche di uno solo! Se si tratta poi di molti!
No, non può esserci solo vergogna! Ricordate Gesù nel tempio? Lì c'è stata una "santa" ira!

Anonimo ha detto...

Gianniz, stai partendo dal doppio presupposto che la notizia sia completamente fondata e sia stata pubblicata nel momento in cui è stato riconosciuto il fondamento.

Possibile che nessuno si interroghi mai sul "tempismo" di certe notizie e sulla loro "percentuale di verità"? (quasi mai del 100%, molto spesso meno dell'1%)

Se i notiziari determinano il dibattito nel mondo cattolico allora siamo già schiavi.

Gli schiavi più cretini sono quelli che dicono che i notiziari ci fanno interrogare, ci provocano. E' un modo di dire per indicare la propria orgogliosa telegiornaldipendenza.

Ecco, ora accendo il televisore per sapere per cosa dovrò stracciarmi le vesti oggi.

Anonimo ha detto...

dopo la pagliuzza "martini-verzè" è arrivata questa trave...

Raffaella ha detto...

Trave? Non direi proprio...
Si tratta di operazione trasparenza iniziata da Papa Benedetto fin dall'inizio del suo Pontificato.
Dell'Irlanda ha parlato in altre occasioni...
R.

Anonimo ha detto...

insomma... quando succede qualcosa la vostra prima preoccupazione è che il papa ne esca pulito. chi ha detto qualcosa contro il papa? è ovvio che lui non c'entra nulla, ma la trave rimane.

Raffaella ha detto...

:-))
Come si chiama questo blog?
R.

Anonimo ha detto...

Come ci insegna sant'Ambrogio la Chiesa è “Immaculata ex maculatis”. Santa, senza macchia, pur essendo fatta di uomini tutti macchiati di peccato.
Povero Papa Benedetto, impegnato a ripulire tutta questa marea di fango, fra verità, mezze verità, falsità e strumentalizzazioni varie. Immagino il suo disgusto e la sua amarezza.
Alessia

Anonimo ha detto...

Più che Operazione Trasparenza di Benedetto XVI, sembra l'Operazione Infangamento condotta dai nemici di Benedetto XVI.

Anonimo ha detto...

Dopo aver visto il film, pluripremiato a Venezia con governo di centrodestra, "Magdalene", nessuno si scandalizzç che i genitori si liberino della figlia rimasta incinta. Ovviamente le cattive, le sadiche, le inumane erano le suore che accoglievano le ragazzemadri e le facevano lavorare duramente. Per fortuna che con l'aborto e le pillole del giorno dopo stiamo risolvendo il problema alla radice, anche perchè suore disposte ad occuparsi (male o bene) degli altri senza ricevere uno stipendio non ce ne sono più.Saluti, Eufemia.

Raffaella ha detto...

Quello che scrive Eufemia e' materia su cui riflettere serenamente e seriamente.
Io sono andata all'asilo ed alle elementari dalle suore.
Certamente erano molto severe, ma grazie al loro impegno ho imparato tutte le preghiere e conosco il Catechismo.
Inoltre mi hanno dato le basi per proseguire nel mio percorso scolastico.
Pensiamo alle generazioni e generazioni di suore e sacerdoti che hanno istruito bimbi di ogni eta' ed estrazione sociale.
La maggiorparte di loro non riceva nemmeno lo stipendio.
Qualcuno li ha mai ringraziati per avere cresciuto tanti bambini e ragazzi?
R.

gianniz ha detto...

"Gianniz, stai partendo dal doppio presupposto che la notizia sia completamente fondata e sia stata pubblicata nel momento in cui è stato riconosciuto il fondamento".
Caro Anonimo delle 11,29 in parte puoi avere ragione. Ma il mio intervento non riguardava il solo fenomeno irlandese tout court, riguardava il fenomeno in generale. Quello che si è evidenziato in Irlanda, in Australia, negli Stati Uniti, in Brasile o altrove. Non ho dati per poter dire questo caso sì e questo no. Non mi interessa nemmeno. Ma non dirmi che non ci sono riscontri reali, in nessuno dei casi!
Non mi interessa nemmeno ragionare sulle quantità. Infatti nel mio post ho anche detto che sicuramente su tutta questa materia ci può essere tara (peso lordo-peso netto=tara. Certo, ma io continuo a pensare che fosse anche un solo caso…
Concordo inoltre con te che ci possono essere meccanismi a tempo molto ben calcolati, da parte di qualcuno che non ama la Chiesa, i sacerdoti. Sono perciò propenso a credere, come tu mi suggerisci, che tanto possa essere gonfiato e che qualcuno/molti giochi/giochino sulla delicatezza del problema oltre che su meccanismi a tempo, ma queste attenuanti (?) non riescono a scalfire il mio approccio, personale, al problema.
Fosse anche un solo caso, mi risulterebbe incomprensibile, ingiustificabile, imperdonabile! Sono intransigente? Non uso misericordia? Posso concordare con te! Ma non riesco proprio ad avere una visione diversa.
La mia piena solidarietà e il mio approccio misericordioso vanno solo a tutti i sacerdoti e i religiosi che hanno speso e spendono la loro vita per chiunque, senza risparmio, e per le vittime, quelle reali, quelle incolpevoli. Non certo per quelle che si spacciano come tali. Anche per loro, i primi e i secondi, bisogna essere capaci, credo, di separare il grano!

Concordo con te che io posso essere anche vittima di una "orgogliosa telegiornaldipendenza", preferisco così piuttosto che rischiare una inossidabile, colpevole e altrettanto orgogliosa indifferenza.

don Marco (amareggiato) ha detto...

Non so voi ma come sacerdote mi sento molto amareggiato.
Non capisco il senso di questa nuova ferita nel corpo della Chiesa e comincio a vergognarmi un pochino di tante cose. Non sono un santo nè ho la mia nicchia preparata, mi consola che nella storia la Chiesa ha passato momenti peggiori, ma si sa, altro è studiarli sui libri, altro è viverli.
Dio salvi la Sua Chiesa

euge ha detto...

Parole sante Don Marco