sabato 23 maggio 2009

Karol santo (non subito) I teologi frenano Wojtyla. Il cardinale Martini contrario alla beatificazione (Tornielli)


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Karol santo (non subito) I teologi frenano Wojtyla

Roma

Papa Wojtyla sarà certamente santo, ma forse non subito, o comunque non così velocemente come speravano e sperano i fedeli che lo hanno chiesto a gran voce.
Il 13 maggio scorso, mentre Benedetto XVI si trovava in Terrasanta, si è riunita a Roma presso la Congregazione per le cause dei santi la consulta degli otto periti teologi che negli ultimi mesi hanno esaminato i volumi della «Positio», vale a dire le testimonianze e gli atti del processo di beatificazione del grande Pontefice scomparso quattro anni fa.
La votazione che hanno espresso è stata complessivamente positiva, anche se non unanime (si sono avuti infatti anche pareri interlocutori), ma da più parti sono state sollevate obiezioni e difficoltà.
La riunione della consulta è stata aggiornata, con l’intenzione di superarle, ed è probabile che un secondo incontro si tenga prima delle vacanze.
Va detto subito che le difficoltà non riguardano certo la santità personale di Karol Wojtyla, mai messa in discussione da alcuno, quanto il modo con cui è stato portato a termine in tempi record il processo.
I principali problemi emersi riguardano infatti la scarsità di documenti (va ricordato che si tratta di un pontificato straordinario per lunghezza e per la mole ineguagliata di discorsi e testi magisteriali), la debolezza dell’impianto della stessa «Positio» in qualche passaggio, e le contraddizioni emerse tra alcuni dei testimoni chiamati a deporre.
Il 13 maggio, a porte chiuse, ne hanno discusso, insieme ai teologi, il relatore della causa di beatificazione, il domenicano Daniel Ols, e il promotore della fede della Congregazione dei santi – l’antico «avvocato del diavolo» - monsignor Sandro Corradini.
Dell’esistenza di qualche parere contrastante sulla causa si era già avuta notizia, dato che sia il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato di Giovanni Paolo II per quindici anni, sia il cardinale Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato negli ultimi cinque anni del pontificato wojtyliano, si erano a suo tempo rifiutati di testimoniare.
Le motivazioni addotte da Sodano riguardavano l’opportunità di aprire così in fretta il processo di beatificazione di un Papa mentre sono ancora in corso i processi di altri tre Pontefici, Pacelli, Montini e Luciani.
Ma è abbastanza noto che dietro la decisione ci sia il contrasto tra lo stesso Sodano e il segretario particolare di Papa Wojtyla, monsignor Dziwisz, che ha caratterizzato l’ultimo scorcio del pontificato, quando don Stanislao aveva molto accresciuto la sua influenza.
Uno dei volumi della «Positio» è intitolato «sub secreto», e affronta alcuni temi considerati meritevoli di attenzione e approfondimento, come ad esempio il caso Marcinkus e i finanziamenti a Solidarnosc o le nomine di qualche vescovo di dubbia moralità.
In ogni caso, i testimoni chiamati a deporre sono tutti, o quasi, decisamente favorevoli alla beatificazione.
Un’eccezione di rilievo è rappresentata dal cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, il quale si è espresso criticamente lamentando l’eccessiva esposizione mediatica di Papa Wojtyla con i suoi viaggi internazionali, che avrebbe finito – a detta del prelato – per mortificare le Chiese locali.
Da quanto apprende il Giornale, non esistono comunque intoppi insormontabili.
È stata invece espressa dai partecipanti alla riunione la necessità di approfondire meglio alcuni punti del processo.
Un caso di contraddizione nelle testimonianze riguarda ad esempio il famoso bacio che Papa Wojtyla diede al Corano, il libro sacro dell’islam, il 14 maggio 1999, quando ricevette una delegazione di capi religiosi cristiani e musulmani dall’Irak. Dalla fotografia sembra piuttosto evidente ciò che il Pontefice stava facendo, ma il segretario Dziwisz, la cui lunga testimonianza costituisce uno degli assi portanti della causa, afferma invece che quel bacio non ci sarebbe mai stato.
Com’è noto, Benedetto XVI ha derogato alle norme concedendo la possibilità di aprire il processo a poche settimane dalla morte del predecessore, senza attendere i cinque anni canonici. Al momento è difficile fare previsioni di date, anche se resta possibile che la beatificazione possa avvenire nel 2010.

© Copyright Il Giornale, 23 maggio 2009 consultabile online anche qui.

Occorre andare con i piedi di piombo per evitare future contestazioni che, purtroppo, sono prevedibili.
Forse (e' solo una mia opinione) non c'e' bisogno di canonizzare i Papi i quali, gia' in vita, vengono definiti "Santi Padri".
Personalmente penso che lo Spirito Santo mandi sempre il Papa giusto per il momento storico che si sta attraversando per cui, in fondo, tutti i Pontefici sono circondati dalla Santita'.
Se, pero', la Chiesa inizia un processo di beatificazione, occorre che tutti i dubbi siano fugati ed i documenti controllati.
In nome della memoria di Giovanni Paolo II e' bene non avere fretta e non cedere a pressioni esterne.
Per quanto riguarda l'affermazione del cardinale Martini, oltre ad una sonora risata, vorrei citare un proverbio "lumbard" in onore della diocesi ambrosiana. Purtroppo non sono capace di scriverlo in dialetto e quindi inserisco direttamente la traduzione
:

"Aveva ragione quella vecchia che non voleva mai morire per sentirne una nuova tutti i giorni...".

Evidentemente il ruolo di oppositore e bastian contrario calza a pennello a certi prelati, ma consiglierei di non esagerare.
La mortificazione delle chiese locali e' colpa dei Papi o dei vescovi? Io ho una risposta e l'arcivescovo emerito di Milano? Forse servirebbe fare un giretto nel seminario di Venegono ed ammirarne le stanze vuote. Oppure si potrebbe scorgere, alla domenica, le nostre enormi chiese ambrosiane desolatamente vuote.
Colpa di Giovanni Paolo II?

R.

27 commenti:

Giovanni ha detto...

"Eccessiva esposizione mediatica"...giusto per farsi due risate ecco i risultati di Google news alla ricerca "cardinale martini"

http://news.google.it/news?um=1&ned=it&hl=it&q=cardinale+martini

71 risultati dal 30 aprile ad oggi...moderata esposizione mediatica?

A.R. ha detto...

Non mi stupisce il buon senso della commissione teologica: andare piano, controllare tutto, discutere. Questo è il loro compito. Soprattutto per quanto riguarda scritti e atti di un papa che ha pontificato per così tanto tempo. Diamo fiducia a chi non vuole correre. Il mondo pretende la notizia della canonizzazione rapida per fare uno scoop. A noi cristiani non serve. A Giovanni Paolo II ancora meno.
Mi stupisce invece la reticenza di Sodano e di Sandri, che anzi dovrebbero vuotare il loro sacco (che deve essere molto pieno), anche se evidentemente - sul piano politico - anche a loro pare troppo presto dire certe cose: non tanto sul papa defunto, ma su quelli che sono ancora vivi!!

euge ha detto...

I megnifici tre non si smentiscono mai........ Martini, Sodano e Sandri!

E proprio vero e Giovanni Paolo II lo sapeva bene più di quanto immagina certa gente, che l'unico amico fidato era quel cattivone del Card. Ratzinger!
Si perchè da quello che vedo a parte Martini che vuole sempre apparire facendo il bastian contrario ad ogni occasione, i due orfani inconsolabili Sodano e Sandri, vengono fuori per quello che sono stati e sono veramente.

Anonimo ha detto...

Se le notizie risultano fondate, io, per la prima volta, sono in sintonia totale con i tre cardinali citati.
La fretta e la concitazione non hanno mai prodotto niente di buono.
Nel processo di Giovanni Paolo II, più che in qualunque altro, è necessario usare calma, prudenza e riflessione; che non si conciliano con la fretta.

Anonimo ha detto...

Io non sono favorevole a "santo subito" che vogliono, per lo più, i media e coloro che usano mettere un papato contro l'altro, per uso politico. Dio ci manda il papa adatto alla battaglia da fare contro il male del tempo a noi contemporaneo, e i papi che attendono di essere riconosciuti beati, Pio XII, papa Luciani, Paolo VI hanno tutti seguito l'immagine di Cristo, ognuno con la propria impronta personale, nel proprio tempo.
La motivazione addotta dal cardinal Martini è quella che più mi convince della grandezza di papa Giovanni Paolo II, l'aver reso ancor più visibile il papato rendendo insulsi i principati di tipo ambrosiano. Certo, protestanti, valdesi, scismatici non l'hanno apprezzato.
Comunque, per la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II meglio attendere almeno un secolo, quando gli attuali poteri forti e protagonisti mediatici non potranno cercare di gestire la cosa.
Nessuno mi vieta, intanto, di pregare Pio XII e Giovanni Paolo II, ambedue grandi testimoni del "loro" tempo.
Il testimone e condottiero della battaglia dei NOSTRI tempi è il nostro dolce Benedetto XVI, che Dio ce lo protegga sempre!!!

euge ha detto...

Caro anonimo sulla prudenza circa la beatificazione di Giovanni Paolo II nulla da obiettare ma, mi pare che questi interventi non siano vadano proprio in questa direzione ma, si attacchino al così detto fumo della pipa per impedire quello che Benedetto XVI, con tanto rispetto perchi amava veramente Giovanni Paolo II, ha favorito accelerando i così detti atti preliminari della sua pratica.
Mi spieghi per esempio in che modo ora Martini tanto relativista su certi argomenti condanni tanto i viaggi pieni di folla e di modernità di cui tanti sentono la mancanza soprattutto da parte della stampa? proprio adesso si mette a fare di colpo il conservatore? Quando non lo è mai stato? Ma forse il suo obiettivo è un altro: Far passare per sconsiderata l'accelerata data da Benedetto XVI per questa benedetta pratica di beatificazione.

Anonimo ha detto...

La beatificazione è per il popolo fedele, la gente che vive della fede in mezzo alle difficoltà, di lavoro, con bambini o amalatti, dunque i piccoli e non per i Cardinali pieno di orgoglio che mettono questa vita di fede in dubbio è che nascono il sole.

Anonimo ha detto...

"La mortificazione delle chiese locali ...."
Chissà se Dio ci ha dato cardinali così poco carismatici per annullare le possibilità di scisma dalla chiesa di Roma?
I Milanesi sono tristi e nervosi? Sì la crisi economica, ma perchè non guardiamo anche ai motivi spirituali?
Commento da una parrocchiana della chiesa scismatica ambrosiana

Scenron ha detto...

Faccio una fatica immane ad ammetterlo, ma Martini, volontariamente o involontariamente, animato da buoni propositi o meno, pur essendo il primo per apparizioni in ogni genere di mezzo di comunicazione...ha colto nel segno!
A me dispiace, cerco in tutti modi di apprezzare questo papa, di avvicinarmi anche solo un minimo a quello che prova buona parte dell'umanità per questa figura, ma sono troppi gli errori che ha commesso e che ora tocca al successore correggere, con grande fatica, pagando giorno dopo giorno un caro prezzo.
Non posso non essere contrario alla sua beatificazione...la Chiesa ha bisogno di tante altre figure luminose da cui prendere esempio..

don Marco (ex vaticanista) ha detto...

Sulla santità di GPII non credo esistano dubbi gravi, la cosa che mi sconcerta è l'influenza negativa che ha avuto il suo segretario, e questo è indiscutibile come ben detto sopra, nomine di vescovi, giro di soldi e molto altro. Come mai BXVI lo ha fatto cardinale??
Spero che la figura discussa e discutibile del segretario non danneggi il papa precedente, ma temo che non sarà così!!
Sodano non sta simpatico a molti ma se nn ha voluto testimoniare avrà i suoi buoni motivi. Se questa situazione non si sblocca non vorrei venisse fuori dopo qualche anno il classico libro bomba su manovre oscure e pericolose che potrebbero offuscare GPII.
Vedi Comastri, la faccenda dei miliardi di Loreto, il trasferimento in Vaticano, chissà quanta sporcizia si nasconde dietro!! Quindi è giusto usare la calma e la prudenza.

mariateresa ha detto...

don Marco. lei mi mette lo struggimento allo stomaco.
Stiamo messi così male?

Fabiola ha detto...

Giovanni Paolo II ha avuto in vita tre grandi amici: Madre Teresa, Don Giussani e il cardinal Ratzinger;insieme a tanti semplici fedeli ai quali ha mostrato Gesù con i gesti, la parola e infine nella sua carne ferita e crocifissa. Il resto è politica ecclesiatica e fumo...anche gli eventuali errori commessi nel corso del Pontificato. La santità non è l'impeccabilità nè la garanzia assoluta di non sbagliare nel nominare vescovi o nei giudizi storico-politici. Ci si prenda pure tutto il tempo che occorre: i tempi della Chiesa non sono, Deo gratias, quelli delle nostre cronache. Ma l'amico che ha celebrato i suoi funerali ce lo ha già additato, benedicente, alla finestra della Casa del Padre. A me questo basta. Chiecché ne pensino Martini, Sodano o altri.

euge ha detto...

Per Scenron: Devi sapere che anch'io non ho mai amato particolarmente Giovanni Paolo II a me come Papa non diceva nulla forse perchè mi ha preso in un momento personale in cui nella mia vita ne Dio ne la chiesa riuscivano a trovare posto anche se, fondamentalmente, sono credente. Lo sò è un discorso che a qualcuno potrebbe suonare strano ma, è così. Non mi sento però di giudicare sul suo operato anche se più volte, ho rimarcato che quanto al dialogo fra religioni per esempio, il vero progresso lo sta facendo Benedetto XVI. Dopo, la sua scomparsa e dopo l'elezione di Ratzinger, ho cominciato a leggere le Encicliche di Giovanni Paolo II cosa che non avevo fatto per più di venti anni. Leggendo, quegli atti di magistero, sapientemente orchestrati proprio insieme a Ratzinger, ( l'unico collaboratore veramente fidato), mi sono accorta che c'è una differenza sostanziale nel Giovanni Paolo II che scrive e che secondo il magistero della chiesa difende il valore della vita, la famiglia un Papa contrario a tutto ciò che minacci la dottrina ed i valori fondamentali, ed un altro Giovanni Paolo II quello a cui ha dato vita il suo enturage a cominciare dal segretario, al cerimoniere, al responsabile della Sala Stampa Vaticana. Un Papa se così si può dire " viaggione " sempre in giro poco incline ad essere presente costantemente con la sua presenza che delegava molto in qualche caso forse troppo. Un Papa giocherellone e come dicono taluni " moderno" soltanto perchè a mio avviso gli venivano imposti dei comportamenti che attirasserò la gioventù verso Cristo e che riempisse sull'onda emozionale le chiese.
Come sappiamo tutto questo ha avuto un risvolto negativo anche su di me mi ha allontanato piuttosto che avvicinato. C'è voluto il lavoro paziente e determinato di Benedetto XVI, per ripotarmi sulla retta via.
Comunque, non voglio togliere i meriti che ha Giovanni Paolo II. Torno a ripetere che forse la triade a cui ho fatto riferimento prima, miri più a far sembrare avventata la decisione di Benedetto XVI, di snellire la pratica di beatificazione piuttosto che altro. Infatti, non credo assolutamente che ne Sodano, ne Sandri ( orfani inconsolabili ) ne Martini, abbiano a cuore le beatificazioni di altri Papi come Pio XII, Giovanni Paolo I e perchè no Paolo VI tanto bistrattato, criticato ma, tanto tanto lungimirante. Di una cosa sono grata a Giovanni Paolo II di aver impedito più volte al suo amico fidato, di andare in pensione.
A quest'ora probabilmente non ci sarebbe questo blog e non staremmo qui a parlare di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II due amici sinceri che la meschinità umana e la monnezza che si agita nella chiesa, mette costantemente uno contro l'altro.
P.s probabilmente Benedetto XVI ha nominato cardile il segretario di Giovanni Paolo II per evitare che combinasse altri macelli.

Scenron ha detto...

Mi dispiace Fabiola, ma per me personalmente Wojtyla ha puntato i riflettori più su se stesso che su Nostro Signore. Se non ci fosse stato Ratzinger a guardargli le spalle, a quest'ora la Chiesa sarebbe in condizioni veramente tragiche...
Cara Euge, capisco cosa vuoi dire, nel mio giovane percorso di fede ho avuto anch'io un forte momento di crisi che, come è accaduto a tanti, ho superato grazie a Papa Benedetto. Non lo so, magari un giorno riuscirò a superare questa diffidenza e a prendere in mano un suo documento pontificio. Per il momento il Magistero di Ratzinger mi ha aperto tutti gli orizzonti possibili :-)

don Marco (vaticanista) ha detto...

Sia chiaro, su GPII nulla da dire e nulla da eccepire, il resto è solo humana mediocritas, per non dire di peggio. E' bene che il papa faccia LUI il papa, questo BXVI lo ha ben chiaro dopo un inizio di pontificato un pochino..... a vista, ma è comprensibile; su quel che ha combinato il segretario di GPII stendiamo un velo pietoso, il tempo speriamo sotterri tutto.

ulderico ha detto...

posso tirare una frecciatina, che e' anche una domanda? (stavolta attuale).
Spesso, sento parlare qui male dei cardinali.
Passi per Martini che capisco sia fortemente alternativo...ma in passato molti altri son finiti nel mirino e se non loro uomini di curia.
Ma vi rendete conto che tra loro magari ci sara' il nuovo papa?
Insomma, uno ha l'immunita' da critiche solo quando sale al soglio?

ulderico ha detto...

Certo con la canonizzazione di GPII e' giusto "canonizzare" virtualmente anche quelli che almeno per un po' (anche io) l'ha seguito nel suo duro cammino.
Veniva dall'est, da un mondo completamente diverso. Il potere del papa e' immenso. Lui ha congelato per piu' di vent'anni il papato. Siamo diventati tutti polacchi per piu' di vent'anni (ma i polacchi avevano la religione come identita' nazionale!). La chiesa si e' mantenuta. Se e bene o male: ognuno ha le sue opinioni. Certo e' stato duro (per me): ascoltare questo annuncio cosi' "medioevale".
ps: Ratzinger non e' piu' progressista, ma io ormai son piu' lontano dalla chiesa..........e comunque mi puo' interessare come intellettuale....
ps: scusate i ripetuti post e la confusione.
cordiali saluti e pregate per me!!

ulderico ha detto...

Io sono non credente e a volte anticlericale: ma conosco abbastanza il cattolicesimo. Cerco di pregare spesso Dio (potrei definirmi uno sperante). Di sicuro se la chiesa desse l'officialita': pregherei volentieri GPII.
Lo sento vicino, con l'esempio della sua vita. Mi fa sentire meno "forte" il "silenzio di Dio". Se volete non chiamatelo santo, datelo a noi non credenti: per noi e' santo (almeno per me).
Certo, non posso conoscere la sua anima, ma la sua immagine mi ricorda quello che scriveva il Manzoni del cardinale Borromeo:
La sua vita e' come un ruscello che nato limpido alla sorgente, arriva miracolosamente limpido al mare.
Mi consola il "sensum fidae" della gente (si dice cosi?).
Il fatto - mi dicono - che il suo sepolcro sia visitato da un numero inimmaginabile di persone: questo non conta niente per chi ha competenza nel processo di canonizzazione?
ps: quando era in vita lo contestai (anche se meno di quello che sentivo, perche' mi faceva "pena); pero' non ho mai perso l'"empatia" vs quel personaggio, che devo dire, mi ha aiutato CON LA SUA SOFFERENZA in molti momenti della mia vita....
Eppoi non saprei dire tutto......GPII era un papa della chiesa cattolica quando era vivo ed e' giusto che la canonizzazione spetti ad essa ora che e' defunto.
saluti

ulderico ha detto...

mah! Non sono daccordo, questa volta, con il cardinale Martini. Il vangelo non deve essere annunciato in tutto il mondo? Poi non penso che Giovanni Paolo II godesse nel fare l'attore con la bava alla bocca. Ma se anche fosse, ben venga: in un'epoca di siliconi e vecchi che non si accettano........Anche solo umanamente GPII, con la sua sofferenza, mi ha aiutato.
Poi non posso essere io a dire sulla santita'. Per me e' stato un GRANDE sicuramente.
Riguardo ai "santi padre" ci andrei piano. Gia' chiamare i papi "santo padre" mi pare antievangelico (non chiamate nessuno maestro.....ecc.ecc. perche' uno e' il vs maestreo...ecc.ecc.). Almeno in questo, spero, non ci sia l'immunita' papale per cui, come nella politica, chi e' a capo di un'istituzione non e' passibile di giudizio come tutti gli altri cittadini o fedeli....

euge ha detto...

Per scenron: Beh un progresso già c'è stato sia per me che per te. Vedi, a me non ha imposto nessuno di prendere in mano encicliche di Giovanni Paolo II; forse è stata la curiosità di vedere cosa avevo perso o forse, molto più semplicemente, il continuo estenuante ed insopportabile confronto tra i due mi ha portato a leggerle per capire se veramente si potessero notare differenze nella loro linea di magistero. In pratica è stato il desiderio di difendere il nostro Pontefice tanto attaccato dai media a farmi conoscere il vero Giovanni Paolo II peraltro, perfettamente in linea con Benedetto XVI, su tutto ciò che riguarda la dottrina.
Mi auguro che il nostro Papa ci guidi ancora per tanto tempo su questa strada tanto difficile ma, tanto bella che porta a Cristo.
Saluti!!!!! :-))))

sam ha detto...

Ulderico caro, di confusione ne vedo davvero tanta, ma credo che dal tuo cercare di dipanarla ne usciranno buone cose. Non ti arrendere: buon lavoro e buona ricerca. Spero che, al di là della pena (forse meglio dire compassione, ottimo sentimento)e dell'empatia, ti possano aiutare anche delle letture approfondite di Giovanni Paolo II (e poi magari anche di Benedetto XVI che è veramente capace di mettere in equilibrio e ordine i pensieri).
Per cominciare ti suggerirei "Memoria e Identità", definito da Benedetto XVI "il vero testamento spirituale" del suo amato predecessore e certamente uno dei pochi testi pubblicati di Papa Wojtyla veramente e totalmente di suo pugno. Un libro sorprendente e straordinario che consiglio a tutti i fan scatenati come me di Papa Ratzinger, per condividere maggiormente con lui l'affetto e la devozione per l'"amato predecessore".
Accolgo ben volentieri il tuo invito a pregare per te. La mia preghiera non sarà un granchè, ma tieni presente che Dio è buonissimo con noi poveri uomini e donne zoppi e sbandati (cfr. Michea 4,6) e che io sono in ospedale da due settimane, visto che giustamente ti ispira fiducia la particolare relazione di Amore e di Comunione che si crea tra Dio e i suoi nella sofferenza.
Ma anche tu che dici di non credere in Dio e Lo preghi nella speranza, di' una preghiera a tuo modo per me, (perchè possa presto tornare in missione, ma molto di più per il mio spirito, perchè possa servire e dare buona testimonianza comunque voglia il Signore).
Sono sicura che il nostro Buon Signore ascolta molto più volentieri e con molto più entusiasmo te, di tanti che si definiscono credenti ma che per davvero non Gli parlano mai. Grazie.

Anonimo ha detto...

Per levarsi di mezzo il caro Stasiu non restava che nominarlo vescovo di una sede cardinalizia. Considerando quello che è successo al vescovo irlandese già segretario, gli è andata proprio bene. Non capisco perché per 4 secoli i papi non sono stati santi e dal novecento in poi quasi tutti. Secondo me una cosa poco cattolica sono stati i feudi tipo Opus Dei, Legionari, Neocat e persino CL, ma con la guerra mossa dagli antipapisti professori di teologia e i loro discepoli, non era facile scegliere gli ascari da arruolare.Però almeno nel calcio i neocat sono sono proprio bravi. Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Meno male che lo Spirito Santo ha fatto nascere movimenti tipo CL, Opus Dei, Focolarini... che hanno supplito alla mancanza di cura delle vocazioni e dei giovani che in questi ultimi decenni c'è stata da parte di ecclesiastici poco amanti della Chiesa, spesso politicizzati e in parte anche attirati da uno spirito massonico, o, comunque, strumentalizzati da forze oscure!!!

ulderico ha detto...

Cara Sam,
confuso sono confuso, ma i miei post erano stati inviati in ordine inverso di come sono stati pubblicati, e cio' mi pare ha aumentato la confusione del discorso. (Non do' la colpa alla moderatrice e anzi la ringrazio di averli postati - son io che mi son lasciato prendere la mano).
Ti ringrazio per le tue preghiere e le porgo a Dio per te di gran cuore. Io sono di tendenza polemico vs la chiesa e vs questa per me inconcepibile "ratzingerolatria". Non ce l'ho con Ratzinger in persona, ma con chi ne fa un individuo eccezionale. Comunque......inutile ribadire le mie critiche a questa visione, che mi sa di autogiustificata "difesa" ed aiuto; per proteggere il sucessore di giovanni paolo II; che ha risollevato la chiesa cattolica dopo anni di oscuramento. Dopo woitila, anche fosse salito al soglio (dico una fesseria) Francesco d'Assisi avrebbe avuto sudori freddi a "reggere il confronto".
Ma probabilmente sto peccando e devo riconoscere ai ratzingeriani di questo blog che non mi hanno maltrattato e mi hanno usato misericordia. Il che mi fa pensare di essere, io, in malafede ed in errore.
Tornando a te, prego il Signore che ti aiuti e ti ringrazio per le tue accorate preghiere e le estendo a tutti.
POI io non mi intendo di molti ambiti del crisitanesimo e quindi penso, raffaella o gli altri correggetemi, che non sono tanto le SINGOLE PERSONE PAPALI l'importante, quanto la figura del papa! come inteso ai cattolici.
E di questo ho ancora molto da imparare.
(insomma Dio avra' un disegno e sapra' ricavare il bene anche dal male).
Forse bisognerebbe guardare a cio' che il papa dice e rappresenta e non a cio' che il papa e' o si pensa possa essere (tipo Alessandro VI e altri..).
ps: su Joseph Ratzinger mi sono "pentito" di aver espresso giudizi, lo ritengo intellettualmente valido, anche se alle volte vengo spiazzato dai suoi "apparenti capovolgimenti". Sembra dire tutto ed il contrario di tutto (vedi Ratisbona e i suoi rapporti con le altre religioni). Ma e' anche vero che dovrei studiare tutti i suoi documenti ed ora non ne ho piu' la forza.
Comunque, ma confermatemelo voi!! sia GPII sia Benedetto XVI non vanno giudicati, ma accettati in quanto papi.
Per la canonizzazione lasciamo alla chiesa, e per il giudizio e la misericordia A DIO!
Siete daccordo sulle ultime due righe? :-)
Cordiali saluti

DANTE PASTORELLI ha detto...

Non si può vagliare in modo attendibile almeno, e non dico esauriente, in così breve tempo una vita lunghissima e complessa, della quale il culmine son stati i quasi 30 anni di pontificato.
Centinaia di migliaia di carte da leggere, catalogare, approfondire da tutti i punti di vista. Ed anche tanti comportamenti, da laico, da sacerdote, vescovo, cardinale e papa.

Su Pio XII continuano ancora, a 50 anni e passa dalla sua morte, ad uscir documenti e testimonianze.
Ed io ne son felice perché confermano la sua santità.

La gatta frettolosa fa i figli ciechi.
Poi si scopre qualche documento che getta ombre...

Santo subito, alla fine nuoce solo alla Chiesa.

sam ha detto...

Sono d'accordo con quelle 2righe.
Sono d'accordo anche che il Papato va oltre il Papa. E che chi è fedele alla Chiesa Cattolica lo dev'essere anche al Papa, al di là della simpatia o empatia personale col Papa di turno e al di là del fatto che questi sia o non sia un santo. D'accordo anche che la santità di qualsiasi persona la conosce perfettamente solo l'Onnipotente Iddio che scruta i cuori.
Credo nelle canonizzazioni che vengono attuate doverosamente con la massima prudenza dalla Santa Chiesa - tenendo conto anche ma non solo, del sensum fidae popolare - sotto la guida dello Spirito Santo.
Quelli che la Chiesa canonizza per me sono santi (e se a me non sembrasse, vorrebbe dire che sbaglio io), ma certo i santi sono molti di più di quelli canonizzati.
Quanto ai Papi, se anche uno fosse personalmente un grande peccatore, sarebbe "Santo Padre" e comunque infallibile ex Cathedra per grazia divina. Funziona come per la validità dei Sacramenti per mano di sacerdoti indegni... in questo senso mi pare che le posizini di certi tradizionalisti estremi abbiano degli accenti vagamente donatisti.
Credo che ultimamente ci siano stati molti Papi santi perchè "mala tempora curunt", i tempi sono cattivi. Anche la Madonna non è mai apparsa tanto come in questi ultimi secoli e penso che questi fatti siano legati.
Io ho una particolare venerazione, che rasenta la passione, per questo Papa in particolare.
Lo amavo già da Cardinale.
Lo amo con la fede, il cuore e la ragione.
Evito tutte le motivazioni perchè ci vorrebbero ore, ma ne dico una pertinente al post.
Questo Papa non mira per nulla a promuovere se stesso o la propria immagine personale, ma è tutto teso a rivolgere l'attenzione e l'amore dei fedeli a Gesù Cristo e alla Chiesa.
Difende il Papato istituito da Cristo e segno e garanzia dell'unità della Chiesa e non la sua persona
(cioè quello che ritieni giusto tu, Ulderico).
Per quanto riguarda la sua presunta incoerenza o contraddittorietà, questa proprio non esiste, anzi la linearità è proprio il suo forte. Le incoerenze e contraddizioni nascono semmai nel confronto tra le varie versioni taroccate che i media danno della sua persona, dei suoi atti, dei suoi scritti, del suo dire e del suo operare.
Quindi ti suggersico di andare sempre alla fonte e questo anche per avere una visione reale della Chiesa, verso cui ti ritieni critico.
Per esempio, prova a fare qualche esperienza di partecipazione personale, chessò aggregandoti a qualche pellegrinaggio a Lourdes o Medjugorje.
D'altro canto tieni presente che noi battezzati abbiamo la Chiesa che ci meritiamo, visto che ne siamo tutti parte integrante. Come possiamo puntare il dito contro gli altri se noi per primi non ci preoccupiamo mai di ricercare e di adempiere fedelmente al nostro senso e alla nostra mssione - tutti l'abbiamo - nel Corpo di Cristo?

Ulderico ha detto...

Ti ringrazio sam. Ho capito che il papa vale perche' e' papa, come il sacerdote.......Su questi ultimi ci ero gia' arrivato. Gli atti sacramentali di un sacerdote, valgono, indipendentemente da esso. Poi capisco che la chiesa cerchi di dare una certa "moralita'" e debba prevenire il male (come nel caso della pedofilia). Cio' non leva che se uno fu sposato da un sacerdote (poi dimostratosi pedofilo) il matrimonio non sia valido! Almeno penso.
In quanto alle critiche alla chiesa...sarebbe lunga...io piu' che critiche ponevo domande teologiche..escatologiche diciamo. Io chiedevo se c'e' ancora una possibilita' per la parusia (dimenticata...) o se tutto e' finito duemila anni fa. Chiedo conto, in fondo, del FINE di duemila anni di cammino.....
Da studi laici (Mauro Pesce) mi risulta che uno dei piu' antichi e storicamente autentici documenti cristiani (per intenderci anteriore agli stessi vangeli) sia le 1 lett. ai Ts.
San Paolo scrive: "SULLA PAROLA DEL SIGNORE noi che saremo ancora in vita al suo ritorno non avremmo nessun vantaggio su coloro che sono morti!
Qui ci vedo 3 problemi:
1) e' una parola di Dio contraddetta dalla storia. Non solo Paolo ma tantissime generazioni cristiane financo noi non abbiamo MAI visto il ritorno di Cristo.
2) Paolo cita una parola del Signore che non ci e' pervenuta nei susseguenti vangeli: ma dal punto di vista storico non si puo' leggere 1ts alla luce del vangelo ma l'esatto contrario!
In definitiva, a costo di fare lo schernitore beffardo di (2pt); non a caso ultimo testo neotestamentario (cronologicamente steso) e apocrifo (non fu Pietro a scriverlo) la domanda e' questa:
DOV'E' LA PROMESSA DELLA SUA VENUTA? DA QUANDO I NS PADRI SONO MORTI TUTTO E' COME PRIMA.
ps: questo e' uno dei temi, tra gli altri, che mi fanno dubitare dell'esistenza di un Dio e della messianicita' di Gesu'.
Un abbraccio da Ulderico