martedì 20 ottobre 2009

Anglicani: dallo scisma di Enrico VIII alle ordinazioni omosessuali (Izzo)


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COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG

Dichiarazione congiunta dell'Arcivescovo di Westminster e dell'arcivescovo di Canterbury (traduzione di Cantuale Antonianum)

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Il Papa ha previsto l'istituzione di Ordinariati Personali per permettere ai fedeli già anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa

NOTA INFORMATIVA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA

Il Papa ha approvato una "costituzione apostolica" che predispone l'accoglienza degli Anglicani (Apcom)

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Che sia la volta buona per la Traditional Anglican Communion o c'è qualche sorpresa più grande? (Cantuale Antonianum)

La domenica di canale 5: Venghino, signori venghino: lo schiaffo è quasi garantito (Bertarelli). E in tv va in onda la rissa annunciata (Sgarbi)

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Summorum Pontificum, Piccola rassegna stampa sul sondaggio doxa (Messainlatino)

Continuiamo a pregare per Caterina Socci. La mia speranza per Caterina

SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere e profonda gratitudine pubblichiamo:

ANGLICANI: DA SCISMA ENRICO VIII A ORDINAZIONI OMOSEX

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 ott.

Sin dal secolo XVI, quando il Re Enrico VIII dichiaro' l'indipendenza della Chiesa d'Inghilterra dall'autorita' del Papa, la Chiesa d'Inghilterra creo' le proprie confessioni dottrinali, usanze liturgiche e pratiche pastorali, incorporando spesso idee della Riforma avvenuta sul continente europeo.
L'espansione del Regno Britannico, congiunta all'apostolato missionario anglicano, comporto' poi la nascita di una Comunione Anglicana a livello mondiale.
Ma, afferma una nota diffusa oggi dalla Congregazione della Dottrina della Fede a commento della decisione di Benedetto XVI di promulgare una Costituzione Apostolica allo scopo di accogliere i fedeli e chierici che vogliono entrare nella piena comunione con Roma, ''nel corso dei 450e piu' anni della sua storia, la questione della riunione tra anglicani e cattolici non e' stata mai messa da parte''. ''Nella meta' del XIX secolo, il Movimento di Oxford (in Inghilterra) mostro' - ricorda la nota - un rinnovato interesse per gli aspetti cattolici dell'anglicanesimo. E gia' all'inizio del XX secolo si intrapresero colloqui pubblici con anglicani ''al fine di esplorare la possibilita' di una unione con la Chiesa Cattolica sotto la bandiera di un anglicanesimo 'riunito ma non assorbito'''.
''Il Concilio Vaticano II - sottolinea ancora la nota - nutri' ulteriormente la speranza per una unione, in particolare con il
Decreto sull'ecumenismo, il quale facendo riferimento alle Comunita' separate dalla Chiesa Cattolica nel tempo della Riforma e ribadi' che tra quelle comunioni nelle quali continuano a sussistere in parte le tradizioni e le strutture cattoliche, occupa un posto speciale la Comunione Anglicana''.
Dopo il Concilio poi i rapporti tra anglicani e cattolici romani hanno vissuto, assicura la Santa Sede, ''un migliore clima di comprensione e mutua cooperazione'' e ''la Anglican-Roman Catholic International Commission ha prodotto una serie di dichiarazioni dottrinali nel corso degli anni, nella speranza di creare la base per una piena e visibile unione''. Tanto che ''per molti appartenenti alle due Comunioni, le dichiarazioni hanno messo a disposizione uno strumento nel quale la comune espressione della fede puo' essere riconosciuta''.
Secondo la Congregazione per la Dottrina della Fede, ''e' in questa cornice che si deve inquadrare il nuovo provvedimento''.
Resta pero', e lo ammette la nota, che ''negli anni successivi al Concilio, alcuni anglicani hanno abbandonato la tradizione di conferire gli Ordini Sacri soltanto agli uomini chiamando al presbiterato e all'episcopato anche donne''. E inolre, ''recentemente, alcuni segmenti della Comunione Anglicana si sono allontanati dal comune insegnamento biblico circa la sessualita' umana conferendo gli Ordini Sacri a chierici apertamente omosessuali e benedicendo le unioni tra persone dello stesso sesso''.
Tutto questo ha portato ad abbandoni nelle fila degli anglicani ma ugualmente, precisa la nota, ''la Chiesa Cattolica rimane
pienamente impegnata nel suo dialogo ecumenico con la Comunione Anglicana - che deve affrontare queste nuove e difficili sfide - in particolare attraverso l'attivita' del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unita' dei Cristiani''.
''Nel frattempo - rivela la Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede - molti anglicani sono entrati individualmente nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. Talvolta sono entrati anche gruppi di anglicani, conservando una certa struttura
'corporativa'''.
Cio' e' avvenuto, ad esempio, per la diocesi anglicana di Amritsar in India e per alcune singole parrocchie negli Stati Uniti che, pur mantenendo un'identita' anglicana, sono entrate nella Chiesa Cattolica nel quadro di un cosiddetto ''provvedimento pastorale'', adottato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1982. E gia' in questi casi, sottolinea il testo diffuso oggi dalla Congregazione, ''la Chiesa Cattolica ha frequentemente dispensato dal requisito del celibato
ammettendo che quei chierici anglicani coniugati che desiderano continuare il servizio ministeriale come sacerdoti cattolici siano ordinati nella Chiesa Cattolica''.

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