mercoledì 18 novembre 2009
Dialogo e rispetto dei diritti umani al centro del colloquio tra il Papa e il presidente del Burundi (Radio Vaticana)
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Dialogo e rispetto dei diritti umani al centro del colloquio tra il Papa e il presidente del Burundi
Ieri pomeriggio, nel Palazzo Apostolico, Benedetto XVI ha ricevuto il presidente del BurundiPierre Nkurunziza, che poi ha avuto un colloquio con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Negli incontri svoltisi in un’atmosfera di cordialità – afferma un comunicato della Sala Stampa vaticana - sono stati toccati argomenti di comune interesse come l’importanza del dialogo e il rispetto dei diritti umani quali elementi fondamentali per costruire una società solida e orientata al benessere di tutti i suoi membri. E’ stato ribadito l’impegno della Chiesa a offrire il suo contributo allo sviluppo integrale della Nazione burundese, in campo spirituale, come in campo educativo, sanitario e socio-umanitario. A tale scopo è stato auspicato un Accordo Quadro che definisca e garantisca lo statuto giuridico della Chiesa e la sua attività nel Paese”.
Il presidente del Burundi ha partecipato ieri ad una conferenza stampa presso la sede della Comunità di Sant’Egidio a Roma, durante la quale ha descritto la situazione del suo Paese e il processo di ricostruzione in questi quattro anni di democrazia, dopo 20 anni di guerre civili. Per noi c’era Salvatore Sabatino:
Un Paese divenuto modello di pace per l’Africa, ma che fronteggia problemi quotidiani quali la fame, la povertà, l’analfabetismo: il Burundi vive una stagione nuova, fatta di voglia di riconciliazione, dopo anni in cui la guerra ha trascinato nel baratro ogni cosa. Ed il presidente Nkurunziza, a Roma per l’incontro con Benedetto XVI e per prendere parte al vertice Fao sulla sicurezza alimentare, sottolinea i grandi sforzi dello Stato, che si sono tradotti in riforme importanti, come quella sanitaria, che prevede la gratuità di cura per i bambini fino ai cinque anni e per le donne in gravidanza, la nascita di una scuola primaria pubblica, ed ancora la ricostruzione del Paese, in quella che egli stesso definisce una straordinaria opera di riconciliazione attraverso il lavoro comunitario che coinvolge tutta la popolazione nell’edificazione di scuole, ospedali e residenze, anche per le migliaia di profughi che stanno tornando in Burundi dopo la fine della guerra. Ed è proprio sul fronte della riconciliazione e dello sviluppo che la Chiesa gioca un ruolo importantissimo. Il presidente Nkurunziza:
R. – Nous sommes dans une phase de préparation électorale …
Ci troviamo in una fase di preparazione elettorale e di riconciliazione nazionale; in ogni ambito in cui la Chiesa è in qualche modo coinvolta, abbiamo fatto questo percorso di riconciliazione nazionale; perfino attraverso la Commissione nazionale la Chiesa cattolica ha svolto un ruolo, perché la riconciliazione ed il perdono sono i valori caratterizzanti del cristiano. La Chiesa, dunque, svolge un ruolo molto importante in questa cruciale fase di riconciliazione nazionale.
E’ sull’agricoltura che il Burundi punta per il proprio futuro: già 25 milioni gli alberi da frutto che sono stati piantati negli ultimi anni; altri 40 milioni verranno piantati entro il 2010. La produzione di frutta da esportare può dunque diventare il motore di un’economia tanto giovane quanto desiderosa di sviluppo: quello sviluppo che parte dalla pace.
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