venerdì 9 gennaio 2009

Benedetto XVI e il ritorno all’unità: la grande azione del Papa e le resistenze della curia romana (Baget Bozzo)


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Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:

CONTROCAMPO

Benedetto XVI e il ritorno all’unità

GIANNI BAGET BOZZO

Benedetto XVI è un papa teologo e la sua intenzione è quella di dare a tutti gli atti del pontificato un significato ecclesiale. Ciò non toglie, ma anzi aggiunge significato politico ai gesti papali.
I viaggi divengono interpretazione del messaggio che la Chiesa rivolge al mondo nel senso proprio che le compete. Ciò è apparso chiaro nel viaggio a Sidney per la giornata mondiale della gioventù: si è tramutata in una liturgia il cui centro fondamentale è stata la via della croce.

Al centro degli interventi del Papa vi è il corpo dell’uomo come espressione della creazione che in lui raggiunge la vetta di essere l’immagine creata di Dio. L’integrità dell’embrione, i vincoli tra uomo e donna e la famiglia, il divieto della manipolazione biologica del corpo umano sono i temi essenziali della differenza ecclesiale che egli propone come alternativa alla cultura oggi prevalente.
I suoi viaggi nel 2009 comprendono la visita in Israele.
E il Papa teologo affronterà sicuramente non solo i rapporti del Cristianesimo con la tradizione ebraica, ma anche il delicato problema dello stato di Israele in terra araba.
E anche gli Stati Uniti in cui Benedetto ha riconosciuto il modello dei rapporti tra religione e politica porranno problemi. Il nuovo presidente è un cristiano e un sostenitore della famiglia, ma è anche sostenitore della libertà di scelta sull’aborto e nominerà giudici costituzionali di questo orientamento. Forse non sarà dato al Papa di fare il viaggio in Russia. L’unità della Chiesa cattolica con le Chiese ortodosse è centrale nel pensiero di Benedetto. Egli ha sostituito le prospettive dell’ecumenismo in tutte le direzioni con il tema dell’unità della Chiesa, nella speranza del ritorno alla Chiesa indivisa di Occidente e di Oriente che ci fu nel primo millennio cristiano.

Ha riportato la Chiesa a ricercare l’identità del mistero che la abita e parlare così un linguaggio in cui gli uomini che vivono la vita ecclesiale sanno di partecipare al mistero della vita divina nel tempo.

Questa grande azione di Papa Benedetto può incontrare resistenze nella stessa curia romana. Ma esso ha grande forza nella sua essenzialità.

Il Cattolicesimo non può affrontare la sfida del tempo senza il sentimento del suo fondamento nell’eterno.

© Copyright Panorama n. 2/2009

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