sabato 17 gennaio 2009
L'incontro del cardinale Tarcisio Bertone con i vescovi del Messico (Osservatore Romano)
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INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE (CITTA' DEL MESSICO): RACCOLTA DI ARTICOLI E DISCORSI
L'incontro del cardinale Tarcisio Bertone con i vescovi del Messico
Educazione e leggi buone a sostegno della famiglia
Il vincolo del dono sponsale, fatto di tenerezza, di rispetto e di dedizione responsabile "è l'ambito naturale in cui la vita umana è concepita, accolta e protetta". Per questo adoperarsi per il bene della famiglia, "nata dal matrimonio tra un uomo e una donna", significa lottare "per il bene dell'essere umano e della società". A Città del Messico per partecipare, quale Legato Pontificio, al VI incontro mondiale delle famiglie, il cardinale Tarcisio Bertone ha colto l'occasione dell'incontro con i presuli della Conferenza Episcopale del Messico per ribadire l'importanza che la Chiesa annette alla famiglia quale "cellula fondamentale della società". Accolto con particolare calore dai presuli messicani - riuniti nella cappella annessa alla sala nella quale si svolge il congresso teologico pastorale sulla famiglia -, il cardinale ha voluto innanzitutto trasmettere "il saluto affettuoso del Successore di Pietro, e anche la sua vicinanza spirituale". Dinanzi all'impossibilità di "realizzare questo viaggio tanto desiderato - ha detto in proposito - egli ha deciso di essere presente fra voi attraverso il suo più stretto e vicino collaboratore, qual è il segretario di Stato.
Il Papa conosce bene la vitalità e il dinamismo della Chiesa in Messico, la dedizione e la devozione di tutti i suoi membri, pastori e fedeli, alla causa del Vangelo, come pure la fedeltà e il fervore del loro amore per la Vergine e della loro unione con il Romano Pontefice. Allo stesso tempo, il Vescovo di Roma desidera incoraggiarvi affinché, fra le difficoltà del momento presente, non veniate meno nel vostro impegno di annunciare a tutti gli uomini la Buona Novella della salvezza, Gesù Cristo nostro Signore. Per questo vi accompagna in ogni momento con la sua preghiera e con il suo costante incoraggiamento, poiché serba nel profondo del suo cuore i figli di questa benedetta terra messicana, terra di Cristo e di Maria".
Il cardinale ha poi fatto riferimento ad uno degli argomenti più intensamente sviluppati durante l'ultima riunione dell'assemblea plenaria della conferenza dell'episcopato messicano, lo scorso novembre: la necessità di dare impulso a un nuovo e coraggioso protagonismo laicale. Senza dubbio, ha detto il segretario di Stato, i tempi sono maturi perché i laici accettino pienamente la loro vocazione nella Chiesa e nella società. Tanto più che le circostanze attuali e l'andamento del mondo in generale, richiedono un apostolato secolare più intenso e vasto, pieno di zelo e di amore verso Dio. Ma, in cosa consiste l'apostolato specifico dei laici? Dove si svolge e con che mezzi si porta avanti? Il Concilio Vaticano ii, ha affermato che i battezzati "esercitano l'apostolato evangelizzando e santificando gli uomini, e animando e perfezionando con lo spirito evangelico l'ordine temporale, in modo che la loro attività in quest'ordine costituisca una chiara testimonianza a Cristo e serva alla salvezza degli uomini" (Apostolicam actuositatem, n. 2).
Dunque è particolarmente importate e decisiva, per la sua importanza al momento di plasmare la società secondo lo spirito di Cristo, la testimonianza dei laici nell'ambito, della famiglia, della politica e della cultura. "Bisogna incoraggiarli - ha detto in particolare Bertone - e offrire loro tutto l'aiuto necessario affinché s'impegnino, con coerenza di vita e con vero spirito di servizio ai propri fratelli, nelle vicissitudini pubbliche del loro Paese". Un cristiano, consapevole della sua vocazione "di figlio di Dio, non si può esimere dalla sforzo, pieno di carità e di rispetto verso gli altri, di far sì che i valori fecondi del Vangelo illuminino tutti gli ambiti della società". Così facendo, il fedele laico adempie, con rinnovato impegno e ampiezza di vedute, alla propria responsabilità come cittadino, posto che la sua vocazione cristiana non lo isola dal mondo, al contrario, lo spinge a prendere parte alla costruzione della società civile contribuendo così al bene comune di tutta la nazione alla quale appartiene di diritto.
Impegno prioritario nella testimonianza dei laici cristiani è richiesto nell'ambito del matrimonio e della famiglia. "I coniugi cristiani sono chiamati - ha infatti ricordato il segretario di Stato - a rendere una speciale testimonianza della santità del matrimonio e anche della sua importanza nella società. Sono loro a poter mostrare meglio dinanzi agli altri la bellezza del disegno di Dio sull'amore umano, il matrimonio e la famiglia. Quest'ultima, fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, è la base e la cellula primaria della società umana. In quella comunione di vita e di amore che è il matrimonio, trovano la propria ragion d'essere sia la differenza sessuale fra l'uomo e la donna sia la chiamata all'amore che Dio ha posto nei loro cuori. Di fatto Dio ha creato l'uomo per amore e per l'amore (cfr. Giovanni Paolo ii, esortazione apostolica Familiaris consortio, n. 11). Il vincolo del dono sponsale, fatto di tenerezza, di rispetto e di dedizione responsabile, è l'ambito naturale in cui la vita umana è concepita e in cui trova la protezione e l'accoglienza che la sua dignità richiede. Per questo adoperarsi per il bene del matrimonio e della famiglia significa lottare per il bene dell'essere umano e della società".
Di conseguenza se è vero che è fondamentale sforzarsi affinché "nell'ordinamento giuridico di un paese si rispetti l'identità propria di questa istituzione naturale, che è alla base della sua stessa struttura sociale", è altrettanto vero che non basta "poter contare su leggi buone", ma è anche necessario "impegnarsi in una vasta opera di educazione e di formazione che aiuti tutti, soprattutto i più giovani, a scoprire e a valorizzare la bellezza e l'importanza del matrimonio e della famiglia".
L'auspicio è che la celebrazione dell'Incontro Mondiale delle Famiglie possa realmente costituire "un'occasione unica e provvidenziale per dare maggiore impulso alla pastorale familiare nelle vostre comunità diocesane, potenziando e moltiplicando le numerose iniziative pastorali che stanno recando frutti abbondanti". Si tratta in definitiva di offrire a tutti "la grande speranza che è Dio stesso e che supera tutte le altre speranze umane, dando loro un fondamento definitivo (cfr. Benedetto XVI, Spe salvi, n. 31)". Anzi "il Papa - ha precisato il cardinale - vi incoraggia affinché, in questo momento in cui il vostro amato paese attraversa una situazione difficile, non smettiate di presentare Cristo come il vero motivo di speranza. Ricorrendo al Signore e mettendo in pratica i suoi insegnamenti, come disse la Vergine Maria alle nozze di Cana (cfr. Gv 2, 3), il Messico sarà capace di superare tutti gli ostacoli e di costruire un domani più giusto e libero per tutti, dove si ponga fine alle piaghe sociali che attanagliano il suo sviluppo e in modo particolare dove sia rispettata la dignità della persona dal suo concepimento alla sua morte naturale".
Il cardinale ha poi invitato i vescovi a prendersi cura in modo particolare dei sacerdoti poiché "svolgono un ruolo molto importante nell'evangelizzazione".
"Il Papa - ha concluso il cardinale Bertone - porta nel suo cuore tutti i sacerdoti messicani e vi chiede di far giungere loro la sua riconoscenza e la sua gratitudine per la loro generosa dedizione, incoraggiandoli a continuare a svolgere il proprio lavoro con instancabile e costante fedeltà, nonostante si trovino spesso in mezzo a prove e difficoltà".
(©L'Osservatore Romano - 17 gennaio 2009)
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