martedì 6 gennaio 2009
Milano, sagrato profanato e svastiche: «Vaticano preoccupato» (Tornielli)
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Il retroscena
Sagrato profanato e svastiche: «Vaticano preoccupato»
di Andrea Tornielli
Roma
In Vaticano c’è preoccupazione per quanto avvenuto durante le manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese, con le bandiere israeliane bruciate e la stella di David trasformata in svastica nazista, e i cortei culminati con centinaia di partecipanti che pregavano in direzione della Mecca, davanti alle porte del Duomo di Milano e di San Petronio a Bologna.
Lo conferma al Giornale il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian: «C’è preoccupazione per questo uso violento della religione, sono rimasto impressionato da quanto è accaduto. Bisogna far di tutto per evitare queste strumentalizzazioni».
Il quotidiano vaticano, nel numero oggi in edicola, non dedica molte righe ai cortei italiani e soprattutto, pur citandoli, omette riferimenti alle polemiche suscitate dalla preghiera islamica in piazza Duomo, trasformata in moschea all’aperto.
L’intenzione di tutti è quella di non enfatizzare quanto accaduto. Ma, al tempo stesso, a nessuno sfugge la delicatezza della situazione.
La Curia milanese tace, dopo le parole dell’arciprete del Duomo, monsignor Luigi Manganini, che aveva definito la vicenda una «mancanza di sensibilità» da parte dei manifestanti musulmani e aggiungendo: «Da cristiano non avrei partecipato a una manifestazione che si fosse conclusa con una preghiera proprio di fronte a una moschea».
Preoccupazione, come pure volontà di non gettare benzina sul fuoco, si percepisce anche ai vertici della Conferenza episcopale italiana. Né la presidenza né il segretario generale sono intervenuti direttamente. Un commento su quanto avvenuto è stato però affidato a don Gino Battaglia, direttore dell’ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei: «La preghiera è cercare Dio: è sempre mettere nelle sue mani le nostre attese, speranze o desideri. Ovvero espressione di gratitudine e di lode. Ha dunque una sua logica, che non può essere mai contro qualcuno, a meno di non tradire la sua stessa essenza».
«Bisogna fare attenzione», osserva un vescovo della Santa Sede, collaboratore di Benedetto XVI, «perché secondo la visione islamica, la preghiera in un determinato luogo può significare renderlo musulmano per sempre.
E poi, vorrei sperare che quanti si sono inginocchiati a pregare in direzione della Mecca a due passi dai portoni del Duomo di Milano, chiusi nonostante la messa vespertina, non siano gli stessi che hanno esultato bruciando la bandiera di Israele. Proprio oggi ho parlato di questo con un cardinale, il quale mi ha detto: “Se pregano, non fanno la guerra”.
Mi auguro davvero che sia così. Purtroppo però negli ultimi anni abbiamo visto spesso il contrario, e cioè la crescita di un fondamentalismo che incita all’odio e alla violenza usando il nome di Dio: un abuso che prima Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI hanno fortemente criticato».
© Copyright Il Giornale, 6 gennaio 2009 consultabile online anche qui.
Poveri noi ambrosiani, poveri noi!
Ringrazio Tornielli per questo importante articolo dal quale si evincono alcuni dati concreti: le porte del Duomo sono state chiuse nonostante la Messa. Si e' di fatto impedito a fedeli cattolici, cittadini italiani, di esercitare in pieno un diritto costituzionale.
Cio' dimostra che Brambilla ha scritto la pura verita'.
Sconcertante il silenzio della curia milanese che evidentemente teme di perdere consenso mediatico.
E allora? Beh, si aspetta l'intervento del Vaticano (in qualche caso fin troppo tenero. Penso ad una intervista odierna al Corriere) nella speranza che i media diano, come al solito, la "colpa" al Papa che, come al solito, non c'entra nulla.
Purtroppo, dall'esterno, la Chiesa appare troppo debole e per nulla unita. Non vorrei che si sentisse il bisogno di scusarci per quanto avvenuto. Ormai mi aspetto di tutto dopo la diffusione dei dati statistici non ancora corretti.
Io terrei sempre presente questa frase:
«Bisogna fare attenzione», osserva un vescovo della Santa Sede, collaboratore di Benedetto XVI, «perché secondo la visione islamica, la preghiera in un determinato luogo può significare renderlo musulmano per sempre.
R.
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12 commenti:
"L’intenzione di tutti è quella di non enfatizzare quanto accaduto."
"Preoccupazione, come pure volontà di non gettare benzina sul fuoco"
"Proprio oggi ho parlato di questo con un cardinale, il quale mi ha detto: “Se pregano, non fanno la guerra”.
Ebbene amici quando io leggo frasi di questo genere non posso non reagire, anzi !
Non enfatizzare!.... continuiamo, continuiamo a non enfatizzare...quando saranno le nostre chiese ad essere occupate continueremo a non enfatizzare a minimizzare?
I responsabili si limiteranno a dire: " Siamo dispiaciuti, malgrado tutti i nostri sforzi di dialogo, forse non abbiamo fatto abbastanza...rimettiamoci insieme e parliamone....."
Con quanti sorrisi beffardi è facile immaginare una tale reazione sarà accolta!
Non gettare benzina sul fuoco?
Allora lasciamo altri gettare benzina sul fuoco in completa libertà....verrà il giorno in cui purtroppo nemmeno un esercito di di pompieri riuscirà a spegnere il fuoco che altri avranno alimentato!
Ma la migliore è la frase del cardinale!
Ho dovuto rileggermi il passaggio perchè non volevo credere che un cardinale potesse proferire un`enormità simile!
Scrivendo mi viene in mente la statuetta delle tre scimmie che non vedono, non sentono e non parlano!
Consiglio di leggere o rileggere l`articolo di Messori che Raffaella ha messo in link più sotto.
Eh, cara Luisa, le mie perplessita' hanno raggiunto un punto, temo, di non ritorno.
R.
Ricordiamoci cari cardinali, che il maomettano è meastro nella "nobile" arte della taqqya, ovvero della dissimulazione, e poi egli non è legato alla parola data ad un infedele: è preoccupante il dilettantismo e la superficialità con cui dentro la chiesa italiana e in gran parte degli ambienti vaticani si guarda a questi fenomeni.
Tettamanzi se fosse un vero pastore degno successore di Amdrogio e di Schuster organizzerebbe un'adorazione eucaristica collettiva sul sagrato.
Certamente arriverebbero a migliaia da tutta la diocesi...io mi offro per organizzare i pullman!
cara luisa, il papa cosa dovrebbe dire allora? "spazzateli via tutti"?
e se anche il papa non dovesse gettare benzina sul fuoco? e se anche lui facesse dichiarazioni caute? sarebbe un cattivo papa?
Il Papa si e' espresso su questo punto piu' e piu' volte: mai la fede deve diventare veicolo di violenza!
R.
giustissimo! quindi anche il papa non butta benzina sul fuoco. e ci mancherebbe altro..
sono io quello sopra
Ritengo in tutta franchezza che il card. Tettamanzi, con tutte le concessioni da lui fatte negli anni, con parole e fatti (le danze srilankesi in Duomo nell’Epifania 2008...) al famigerato dialogo interreligioso, dove sicuramente sarà presto sicura perdente su tutta la linea
- altro che "reciprocità"! -
la civiltà cattolica già in rapido declino prima delle immigrazioni
islamiche,...
abbia scatenato una tigre che nemmeno lui può più cavalcare:
provi un po' a spiegare a quei devoti proni verso la Mecca che stanno gravemente profanando un'area SACRA
("sagrato") della città ospitante!
E ci sappia poi raccontare se riescono a capire...che cos'è il dialogo e il rispetto reciproco, e se queste realtà possono entrare nelle loro teste, schiave di un Dio terrificante che non prevede
"la libertà di figli", ma solo proprio la sottomissione di schiavi, da imporre agli infedeli con la guerra santa.
Pur non essendo lombarda, sono amantissima di Milano, di tutta la sua storia e della sua illustre cultura di magnifica città italica e mitteleuropea, e davanti a quella scena ho avuto una sola parola:
INCUBO !
(Sembra iniziata l'agonia
del cristianesimo occidentale,
...a meno che...dopo essere stati contagiati dalle nostre abitudini edoniste, come prevede Messori,
un giorno quegli islamici non diventino CRISTIANI
e ri-evangelizzino milanesi e italici, oggi in preda ad amnesia acuta delle loro radici cristiane bimillenarie...
chissà!?)
Amelia
profanando un area sacra? a modo loro mi sembra che pregassero lo stesso Dio che pregano i cristiani. certi estremisti islamici gridarono al sacrilegio quando giovanni paolo II si tolse le scarpe ed entrò in una moschea. e quando ad assisi mussulmani, buddisti e altri pregarono sul sagrato della basilica di s.francesco, non erano dei profanatori solo perchè il papa gli dava il permesso?
"profanare un area sacra" è una frase grave, riservata a persone che fanno cose veramente brutte.
Preghiamo perché Tettamanzi si goda presto la sua serena e dorata pensione, sia pure nella sobrietà che lo contraddistingue -e di cui ci rende volentieri edotti-, e magari, tra una spesa e l'altra ai discount, insegni come visitor professor in una madrassa
su quel sagrato ho visto fare cose ben peggiori che pregare Dio da mussulmano...
se tettamanzi facesse cose così lontane dalla grazia di Dio, non credete che il papa sarebbe già intervenuto?
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