domenica 2 agosto 2009

Sanatoria per i preti con figli? (Galeazzi)


Vedi anche:

Il Papa agli atleti dei Mondiali di nuoto: il corpo umano canta la gloria di Dio (Mazza)

Pakistan: bruciati vivi sette cristiani. Il Papa: riconoscere libertà e diritti ai cristiani perseguitati (Radio Vaticana)

Il Papa: i sacerdoti si ispirino a San Francesco e Paolo VI

Il Papa: "L’Anno Sacerdotale che stiamo celebrando costituisce una preziosa occasione per approfondire il valore della missione dei presbiteri nella Chiesa e nel mondo" (Angelus)

Il Papa: I santi dell’Anno sacerdotale, per capire il valore della missione nella Chiesa e nel mondo (AsiaNews)

Pellegrini sorpresa dal Papa: «Mi segue in tv, sa tutto di me»

Le intenzioni dei Nazisti verso la Chiesa. Dal diario di Joseph Goebbels (Messainlatino)

Se il Papa insegna ad amare il corpo (Rondoni)

Il Papa accoglie i campioni del nuoto

“Alma Mater”. Esce a Natale il disco di Papa Ratzinger (Galeazzi)

Compromesso o chiarezza? Padre Giovanni Scalese commenta l'intervista di Mons. Fellay ad Apcom

I nuotatori dal Papa che dice: "Siete un modello" (Gregori)

UDIENZA DEL PAPA AGLI ATLETI DEL NUOTO: TUTTE LE FOTOGALLERY

Federica Pellegrini: "La visita dal Papa mi ha regalato un'emozione fortissima, lui mi ha detto che ha visto tutte le mie gare"

La pillola Ru486, Didier Sicard: Un vero e proprio aborto apparentemente facile (Osservatore Romano)

Il Papa ai campioni di nuoto: "Siete modello per i coetanei"

Diretta dell'udienza del Papa agli atleti: quanta fretta su Sat2000 e Telepace. Ancora una volta: meno male che Sky c'è :-)

Federica Pellegrini regala al Papa la maglia ed il berretto della nazionale

Il Papa: "Voi, cari atleti, siete modelli per i vostri coetanei, ed il vostro esempio può essere per loro determinante nel costruire positivamente il loro avvenire. Siate allora campioni nello sport e nella vita!" (Discorso ai campioni del nuoto)

Concilio Vaticano II ed ermeneutica della rottura: nel 1976 Paolo VI mette i puntini sulle "i" usando un linguaggio particolarmente forte

Per la Giornata mondiale della Pace 2010, il Papa punta sull’ecologia (Aldo Maria Valli)

Lettera aperta di Padre Giovanni Scalese a Mons. Fellay

Tornielli: La sfida di Benedetto, il Papa «british» (Coriandolo)

E' NATO IL NUOVO BLOG: I TESTI DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI

RETROSCENA

Sanatoria per i preti con figli

Il Vaticano studia una soluzione: alla prole cognome e eredità sui beni personali

GIACOMO GALEAZZI

ROMA

C’è un problema che preoccupa il Vaticano e che rischia di moltiplicare cause milionarie come accaduto, soprattutto negli Stati Uniti, per gli abusi sessuali del clero. E’ il fenomeno, molto diffuso in Sud America ma anche in Paesi europei come l’Austria dove si registrano decine di parroci apertamente concubini, che riguarda i figli dei sacerdoti. Rispetto al passato, oggi con i riconoscimenti di paternità attraverso il Dna tutto ciò rischia di tradursi in una valanga di procedimenti giudiziari per l’inserimento della prole nell’asse ereditario dei preti-papà. La Santa Sede, perciò, sta valutando la situazione e approntando possibili contromosse legali.
Secondo quanto appreso da «La Stampa», nelle scorse settimane in Vaticano, su impulso della congregazione per il Clero retta dal cardinale brasiliano Claudio Hummes, si sono svolte alcune riunioni per studiare la complessa questione e sono stati ascoltati anche alcuni pareri esterni, come quello di Giovanni Franzoni, padre conciliare, ex abate benedettino della basilica romana di San Paolo e da anni leader delle comunità di base. La soluzione sulla quale si sta ragionando in Curia prevede una sorta di «sanatoria» sul tipo di quella utilizzata per consentire negli ultimi anni ai pastori anglicani contrari all’ordinazione sacerdotale delle donne di entrare nella Chiesa cattolica conservando al tempo stesso il loro legame coniugale e il ministero ecclesiastico. «I pastori anglicani e alcuni luterani sono stati ammessi e consacrati preti da Roma al ministero anche se erano sposati e conservando la vita coniugale con le rispettive mogli», spiega Franzoni. Per i preti concubini o con prole (realtà diffusissima soprattutto nei Paesi in via di sviluppo) si sta pensando a una forma di garanzia dei diritti sociali della moglie e dei figli, cioè una sorta di contratto civile che non li escluda più dall’eredità.
In questo modo alla prole legittima andrebbe il nome del sacerdote-papà, il quale, a sua volta, continuerebbe a esercitare il suo ministero. Al tempo stesso, però, viene stabilita una netta separazione giuridica tra i beni del beneficio ecclesiastico del prete con prole (che, dopo la sua morte, rimarranno alla Chiesa) e i suoi beni prediali, cioè le proprietà e i guadagni personali, come per esempio lo stipendio da insegnante, sul modello di ciò che avveniva in passato nei ricchi casati quando un erede decideva di prendere i voti e si voleva tutelare il patrimonio nobiliare.
In pratica, con la «sanatoria» allo studio in Vaticano a entrare nell’asse ereditario dei figli dei preti (e in alcuni Paesi ci sono anche vescovi con prole) saranno soltanto i beni prediali e non quelli di proprietà della diocesi o della comunità ecclesiastica come tale. «E’ opportuno questo chiarimento tra proprietà ecclesiastiche e personali. Servirà a evitare l’equivoco che negli Usa ha causato tanti disastri nelle cause per abusi sessuali dei sacerdoti - osserva Gianni Gennari, teologo e prete sposato con dispensa “pro gratia” del Pontefice attraverso la mediazione del cardinale Ratzinger -. E’ ingiusto che le diocesi debbano rispondere con il loro patrimonio delle infedeltà e meschinità del loro clero, perciò serve distinguere i beni della parrocchia da quelli di preti che non si sono assunti le loro responsabilità davanti agli uomini, alla Chiesa, a Dio e soprattutto alle donne che hanno illecitamente coinvolto nella loro infedeltà».
Giusto, aggiunge Gennari, «riconoscere e tutelare i diritti delle donne e dei figli nati da rapporti illegittimi», ma a ciò andrebbe aggiunta «la possibilità per il vescovo o la Santa Sede, in virtù del carattere indelebile del presbiterato, di ammettere a una forma di ministero ecclesiastico i preti dispensati che abbiano dato prova di maturità umana e cristiana nella comunità». I preti sposati di rito orientale sono alcune migliaia, ma per i preti di rito latino ciò resta un tabù.

© Copyright La Stampa, 2 agosto 2009 consultabile online anche qui.

Vedi anche:

Int. a MAZZI ANTONIO "ANCHE I VESCOVI SONO DIVENTATI PADRI" (GIA.GAL.)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'espressione riduzione allo stato laicale non si usa più. E meglio dire: perdità dello stato clericale.
E la stessa realtà certo. Ma un battezato non è un christiano ridoto.
Grazie.

Anonimo ha detto...

quest'analogia tra i casi di pedofilia in Usa e i sacerdoti concubini con prole non la vedo proprio. Nel primo caso è un risarcimento danni che è stato chiesto per le vittime, mentre le questioni ereditarie sono tutt'altra cosa e riguardano il patrimonio personale. Chi convive con un dipendente di mediaset potrà forse accampare diritti ereditari sul patrimonio di Berlusconi?

SERAPHICUS ha detto...

Si avverte sempre una grande confusione quando si tratta della dimissione dallo stato clericale. Questo problema si notava già quando p.e. in giungo furono rese note le nuove facoltà concesse dal Papa alla Congregazione per il Clero in materia di dimissione dallo stato clericale.

Vorrei ricordare che si tratta sempre ed unicamente di provvedimenti disciplinari che riguardano i diritti e doveri derivanti dallo stato clericale.Si perde la facoltà dell'esercizio del sacro ministero e quanto è collegato con essa.

Nessun sacerdote "ri-diventa" laico! Sacerdos in aeternum!
Il CIC (can. 290) stabilisce: "La sacra ordinazione, una volta validamente ricevuta, non diviene mai nulla. Tuttavia il chierico perde lo stato clericale: 1) per sentenza giudiziaria o decreto amministrativo con cui si dichiara l'invalidità della sacra ordinazione; 2) mediante la pena di dimissione inflitta legittimamente; 3) per rescritto della Sede Apostolica; tale rescritto viene concesso dalla Sede Apostolica ai diaconi soltanto per gravi cause, ai presbiteri per cause gravissime."

Ecco perché l'espressione volgare della "riduzione allo stato laicale" non ha senso, è sbagliata e fuorviante.

Facciamo un esempio estremo: un sacerdote di rito latino dimesso dallo stato clericale e sposato può, in caso di estremo pericolo e di estrema e gravissima necessità, celebrare l'eucaristia ed essere il confessore di sua moglie.

Il sacerdozio non è un contratto, non rappresenta una funzione. Il carattere ontologico, una volta "impresso" rimane "sigillo eterno". Con tutte le conseguenze.

Anonimo ha detto...

pure questa.....????

avremo parrocci con bebe''.....???

euge ha detto...

Ci manca solo questa........! Già i parroci che sentono veramente la missione che il loro ruolo comporta sono pochi ora ci dobbiamo sorbire anche i concubini con bebè?????????
Vuol dire che siamo arrivati alla frutta.
Mi auguro che pensino bene a quello che fanno