venerdì 23 ottobre 2009

Mons. Fellay: ci sentiamo membri della Chiesa Cattolica (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questo commento che sgombra il campo dalle riduzioni semplicistiche che alcune agenzie hanno fatto ieri dell'intervista a Mons. Fellay.
R.

LEFEBVRIANI: FELLAY, CI SENTIAMO MEMBRI DELLA CHIESA CATTOLICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 ott.

Si sentono gia' pienamente cattolici i lefebvriani che lunedi' prossimo inizieranno con la Santa Sede i colloqui sulle questioni dottrinarie, e hanno grande fiducia in Papa Benedetto XVI, ''il capo della Chiesa, il Vicario di Cristo, l'autorita' che riconosciamo'' e che, assicura il superiore generale della Fraternita' San Pio X, mons. Bernard Fellay, ''e' molto piu' aperto di alcuni vescovi''.
''Abbiamo tutto cio' che e' necessario per essere membri della Chiesa Cattolica: prima di tutto - elenca il presule al quale il Pontefice ha tolto la scomunica nel gennaio scorso - la fede, che abbiamo ricevuto dalla Chiesa e vogliamo mantenere fino alla morte, poi la grazia, la preghiera e la liturgia che ci vengono dalla Chiesa, come molto ben espresso dal Papa nel motu proprio 'Summorum Pontificum' quando afferma che l'antico rituale della massa non e' mai stato abolito.
E, infine, anche se potrebbe sembrare contraddittorio, lo stesso Papa e la gerarchia della Chiesa''. ''Ci sono problemi - spiega Fellay in un'intervista rilasciata a un giornale cileno e rilanciata dal sito 'messainlatino.it' - ma questi problemi non significano che abbiamo perso tale relazione di sottomissione all'autorita' del S. Padre.
''Noi, come gruppo, siamo - sottolnea mons. Fellay - come il sintomo di un problema all'interno della Chiesa. C'e' una separazione reale, sebbene non definitiva, tra quelli che noi chiamiamo 'progressisti' e i 'conservatori'. Noi siamo una specie di termometro della situazione, che rivela che esiste un problema serio nella Chiesa. Lo stesso Papa attuale, Benedetto XVI, ha condannato l'opinione che il Concilio Vaticano II e la riforma che ne e' seguita costituiscano una rottura con il passato, e che la Chiesa ha dovuto cambiare''.
Nell'intervista, mons. Fellay conferma infine che, analogamente ai gruppi anglicani che si apprestano a rientrare, anche la Fraternita' S. Pio X potrebbe essere elevata a ''prelatura personale''. ''Credo - conclude - che il Vaticano stia camminando verso tale soluzione canonica''.

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