lunedì 23 novembre 2009

Anglicanorum Coetibus, Fedeli a Roma? (Angela Ambrogetti)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Fedeli a Roma?

postato da Angela Ambrogetti

Che la Chiesa in Gran Bretagna sia profondamente inglese non è una grande sorpresa. Lo è di più se si pensa che la Anglicanorum coetibus, la Costituzione apostolica che regolamenta la entrata in piena comunione con Roma degli anglicani che ne abbiano voglia, è ormai un punto di discrimine per la buona fede ecumenica degli inglesi. La questione in fondo è una sola: il primato petrino.
Insomma la autonomia da Roma, vero motivo del resto dello scisma anglicano e dello scontento di molti cattolici inglesi. Il Primate della Chiesa d'Inghilterra Rowan Williams ha incontrato il papa a Roma, ha esposto il suoi dissenso in un convegno alla Gregoriana dedicato al cardinale Willebrands, profeta dell' ecumenismo post Vaticano II, mentre si prepara la vista di Benedetto in terra inglese e si avvicina la data della beatificazione di John Henry Newman. I cattolici inglesi si dividono tra progressisti, che lamentano di non essere stati interpellati da Roma, e conservatori che affermano che gli anglo cattolici sono già più cattolici che anglicani. Da parte loro molti anglicani gioiscono per la uscita degli "anglo-cattolici" dalle loro comunità. Nei giorni scorsi il clero "tradizionalista" anglicano aveva chiesto di non avere vescovi donne come loro superiori. Il rifiuto del Comitato ha scatenato l'ira degli anglo-cattolici. Per loro così l'unione con Roma è l'unica strada possibile. Gioiscono invece le Donne nella Chiesa che parlano di difesa dell'eguaglianza tra uomini e donne. Ma in Inghilterra coloro che hanno bussato alla porta di Roma infondo lo hanno fatto mal volentieri. Non per un fatto di dottrina o di celibato sacerdotale, piuttosto per il timore di perdere la loro autonomia e peculiarità. Una preoccupazione che pervade anche i cattolici che non vogliono essere " romanizzati". Eppure la Chiesa in Inghilterra è stata per secoli cattolica e "romana".
Dopo lo strappo dello scisma molti ordini religiosi hanno deciso all' inizio del 1900 di tornare ad aprire conventi ed università in Gran Bretagna per recuperare secoli di abbandono forzato. È il caso dei domenicani, i Blackfriars, che ad Oxford sono riusciti ad aprire una Hall dove si studia teologia cattolica, ma soprattutto dove conferenze e lezioni aprono le porte verso Roma. Lo scorso 14 novembre si è parlato di liturgia romana, quella dei primi secoli, quella dei Padri della Chiesa, quella della cattolicità indivisa
"Oggi la politica ufficiale è di essere aperti alle chiese non cattoliche, è un frutto del Concilio -spiega padre David Sanders decano dei domenicani che ad Oxford gestiscono dal 1929 una private hall- Così i cattolici lentamente sono stati inseriti nella vita pubblica, così oggi i cattolici sono in ogni tipo di posizione. E' anche vero però che molti giovani oggi cercano di conoscere le caratteristiche specifiche dell' identità cattolica. Perché uno degli effetti del Concilio Vaticano II è stato quello di minimizzare le differenze, di diventare tutti cristiani e un po' meno cattolici romani. Poi piano piano ci sono state delle crisi nell' anglicanesimo. L'ultima 20 anni fa con l'ordinazione delle donne prete. Ci sono già molti qualificati preti anglicani sposati che entrano nella Chiesa Cattolica che si integrano bene, e i cattolici si abituano a vedere preti sposati con le famiglie. E questo è già un grande cambiamento. Il recente invito del papa penso che produrrà una certa confusione, è stata abbastanza improvvisa e abbiamo visto l'arcivescovo Williams un po'imbarazzato, e anche i vescovi inglesi cattolici non sembra siano stati adeguatamente informati. Insomma, almeno la stampa ha avuto la sensazione è che sia un atto un po' unilaterale di Roma."
In effetti il primate anglicano nella omelia di domenica 15 novembre nella chiesa di Tutti i Santi a Londra ha detto che il futuro della Chiesa Anglicana sarà "caotico ed incerto" se dozzine di preti si uniranno alla Chiesa di Roma. Ed ha aggiunto che "si può condurre una vita di santità cattolica anche nella comunione con la sede di Canterbury."
Per molti la decisione sarà soprattutto condizionata non tanto da motivi dottrinali quanto piuttosto economici e finanziari. Con la famiglia a carico come troveranno lavoro gli ex parroci anglicani? L'opinione comune è che si tratterà soprattutto di preti anziani che hanno una sicurezza economica.
Dopo le molte novità che negli ultimi 20 anni hanno segnato la Comunione anglicana, come le donne vescovo, chi voleva rimanere legato alla tradizione cattolica magari è già entrato in comunione con Roma. E' molto difficile capire ora quanti accetteranno l'offerta del papa.
Anche da parte anglicana c'è interesse per la Costituzione apostolica, ma un certo scetticismo sugli effetti reali. Il reverendo Robin Ward è il giovane rettore del seminario anglicano di Santo Stefano ad Oxford. Sposato, due figli. La "permanent Hall" di Santo Stefano è stata fondata nel 1876 da membri del Movimento di Oxford e si inserisce nella tradizione cattolica della Chiesa d'Inghilterra.
"Credo sia molto interessante che il papa abbia deciso - dice - che il patrimonio anglicano, il patrimonio che proviene dal Movimento di Oxford, la rinascita cattolica nella Chiesa d'Inghilterra è ancora valido, e che deve essere preservato ed incoraggiato con degli ordinariati in comunione con Roma, e il papa come una forma del rito latino, non una chiesa uniate, piuttosto un modo particolare di preservare un particolare patrimonio. Infondo è un vero frutto dell'imperativo ecumenico del Concilio Vaticano II. Prima l'anglicanismo era visto solo come una forma di ribellione, un protestantesimo con ordini non validi e mascherato da vera e propria chiesa. E ora dopo anni di discussioni ecumenica parti del patrimonio anglicano saranno conservate anche in coloro che si riconciliano con il papa. La importanza dottrinale del celibato nella Chiesa cattolica è stata molto sottolineata da diversi teologi, attualmente è abbastanza flessibile. Ci sono molti dei vescovi della Traditional Anglican Communion, una della Chiesa che di fatto ha già lasciato la Comunione anglicana, che hanno già firmato il catechismo cattolico e sono pronti ad unirsi a Roma anche perché hanno meno problemi pratici ed economici. Ma la situazione della Chiesa d'Inghilterra è molto più complicata e ci sono anche coloro che non accetteranno l'obbligo di essere riordinati e preferirebbero un cambiamento di tutta la Chiesa. Ma del resto chi rimarrà nella Chiesa d'Inghilterra per diversi motivi non accettando ad esempio il sacerdozio femminile, avrà sempre meno spazio, e sempre minori prospettive ecumeniche."
Tutto lascia capire che la situazione per ora è ancora incerta nella Chiesa cattolica come in quella Anglicana. I prossimi mesi saranno il vero banco di prova per gli anglicani-cattolici ma anche per la Comunione Anglicana che di fatto è vista come una istituzione frammentaria e complicata. Gli anglo-cattolici si richiamano agli insegnamenti dei primi secoli, credono nella presenza reale di Cristo nell'Eucaristia e nella successione apostolica. Una Chiesa che ha cercato di riportare l'anglicanesimo alle sua radici combattendo dall'interno la secolarizzazione della Chiesa d'Inghilterra con un suo proprio "ritorno alle origini". Una strada tracciata e percorsa da John Newman che però decise poi di diventare cattolico e entrare nella Chiesa di Roma.
Forse il teologo cardinale, ormai quasi beato, se fosse vissuto oggi sarebbe entrato nella porta che il papa ha aperto per essere pienamente cattolico e pienamente anglicano.

http://www.angelambrogetti.org/

2 commenti:

A.R. ha detto...

L'articolo mette il dito sul problema: per i ministri della Chiesa di Stato inglese, lasciare il loro posto è un problema economico più che teologico. Non così per i ministri anglicani di chiese fuori dell'Inghilterra, che non sono stipendiati dallo Stato. Qui si vede ancora una volta la debolezza estrema di una chiesa che ormai sta in piedi solo per inerzia e per perpetuare tradizioni nazionali che rassicurano e fanno tanto "identità inglese". Chi crede ancora a Gesù Cristo farà il passo, sapendo che seguire Cristo di solito non è conveniente economicamente, gli altri rimarranno con mammona. Dopotutto non si può servire a due padroni, diceva il Falegname di Nazareth...

incontentabile ha detto...

è dai tempi di Giustinano che non si vedeva un cesaropapismo così radicato in uno stato come quello presente in Inghilterra ancora oggi. Poi dicono che in Italia non conosciamo la laicità.