venerdì 15 maggio 2009

Nuovo appello del Papa per la pace: "Che i due Stati non restino un sogno" (Ansa)


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Il Papa, nuovo appello per la pace
“Che i due Stati non restino un sogno”


Si conclude la visita del Pontefice in Terra Santa. Papa Ratzinger ha rilanciato la soluzione dei due Stati: affinchè "diventi una realtà, portando speranza alle molte altre regioni che sono colpite dal conflitto".

Il papa fa "appello a tutti i popoli di questa terra" del Medio oriente: "Basta spargimenti di sangue. Basta lotte. Basta terrorismo. Basta guerra.
Invece spezziamo questo circolo vizioso di violenza".
"Facciamo - ha detto papa Ratzinger congedandosi da Israele - che la soluzione dei due Stati diventi una realtà, portando speranza alle molte altre regioni che sono colpite dal conflitto".

DUE STATI

Dopo aver ricordato di essere amico di israeliani e palestinesi, Benedetto XVI ha fatto "appello” ai due popoli a "spezzare il circolo vizioso della violenza. Facciamo - ha esortato - che ci sia pace basata sulla giustizia, facciamo che ci sia vera riconciliazione e 'healing'. Facciamo sì - ha aggiunto - che sia universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto di esistere e di godere di pace e sicurezza in confini internazionalmente riconosciuti. Facciamo sì che sia ugualmente riconosciuto che il popolo palestinese ha il diritto a uno Stato sovrano e indipendente, a vivere con dignità e lavorare liberamente". "Facciamo sì - ha aggiunto papa Ratzinger - che la soluzione dei due Stati diventi una realtà, non rimanga un sogno. E lasciamo che la pace si diffonda da queste terre, lasciamole essere 'luce per le nazioni’, condurre la speranza in tante altre regioni che sono colpite dal conflitto".

IL MURO DI BETLEMME

Per il papa il "muro" che ha visto a Betlemme è "una delle visioni più tristi" del viaggio in Medio oriente.
E chiede un "futuro in cui i popoli della Terrasanta possano vivere insieme in pace e armonia senza bisogno di tali strumenti di sicurezza e separazione, ma piuttosto rispettandosi e avendo fiducia l'uno nell'altro, e rinunciando a ogni forma di violenza e di aggressione". Lo ha detto congedandosi da Israele. Ha anche osservato "come sia difficile il compito" di Israele e della Autorità nazionale palestinese".

PERES, ‘HA TOCCATO CUORI E MENTI’

Gratitudine al papa per la sua visita in Terrasanta e per aver toccato "i cuori e le menti" di coloro che lo hanno ascoltato rievocare la Shoah e condannare l'antisemitismo è stata espressa oggi dal presidente israeliano, Shimon Peres, nel discorso di congedo tenuto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Secondo Peres, il pellegrinaggio di Benedetto XVI ha rappresentato "un contributo significativo allo sviluppo di nuove relazioni" tra Vaticano e Israele e "una profonda dimostrazione del dialogo duraturo avviato fra il popolo ebraico e centinaia di milioni di fedeli cristiani nel mondo". Il presidente ha in particolare attribuito "un peso sostanziale" alle affermazioni pronunciate dal pontefice "sull'Olocausto, la Shoah, che non deve essere dimenticato o negato" e sulla necessità di "combattere intensamente l'antisemitismo e la discriminazione, in ogni forma e in ogni luogo". Parole - ha sottolineato Peres - "che hanno toccato i nostri cuori e le nostre menti".

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