mercoledì 18 novembre 2009
Il Papa: le cattedrali romaniche e gotiche ci hanno tramandato la fede (Izzo)
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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
PAPA: CATTEDRALI ROMANICHE E GOTICHE CI HANNO TRAMANDATO FEDE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 18 nov.
"Grazie all'ardore e allo zelo spirituale del monachesimo in piena espansione", nel Medio Evo le chiese e le cattedrali romaniche, "caratterizzate dallo sviluppo longitudinale, in lunghezza, delle navate per accogliere numerosi fedeli, molto solide, con muri spessi, volte in pietra e linee semplici ed essenziali" sottolineavano, con le loro sculture e soprattuto con i portali, che "Cristo e' la Porta che conduce al Cielo".
Cosi', ha ricordato oggi il Papa teologo, "oltrepassando la soglia dell'edificio sacro, i credenti potevano gustare un anticipo della beatitudine eterna nella
celebrazione della liturgia e negli atti di pieta' svolti all'interno dell'edificio sacro".
Ma sono le cattedrali gotiche, che si diffusero nei secoli XII e XIII a partire dal nord della Francia, a offrirci "una sintesi di fede e di arte armoniosamente espressa attraverso il linguaggio universale e affascinante della bellezza, che ancor oggi suscita stupore", con due caratteristiche nuove rispetto al romanico, "e cioe' lo slancio verticale e la luminosita'", le cattedrali gotiche hanno contribuito in modo decisivo a tramandare il messaggio cristiano alle nuove generazioni in Europa.
"Grazie all'introduzione delle volte a sesto acuto, che poggiavano su robusti pilastri", lo slancio verso l'alto, ha spiegato Benedetto XVI ai fedeli presenti all'Udienza Generale, "voleva invitare alla preghiera ed era esso stesso una preghiera" che l'anelito delle anime verso Dio. Inoltre, con le nuove soluzioni tecniche adottate, i muri perimetrali potevano essere traforati e abbelliti da vetrate policrome. In altre parole, le finestre diventavano grandi immagini luminose, molto adatte ad istruire il popolo nella fede. In esse, scena per scena, venivano narrati la vita di un santo, una parabola, o altri eventi biblici. Dalle vetrate dipinte una cascata di luce si riversava sui fedeli per narrare loro la storia della salvezza e coinvolgerli in questa storia".
Un altro pregio delle cattedrali gotiche citato da Ratzinger questa mattina e' statoil fatto che "alla loro costruzione e alla loro decorazione, in modo differente ma corale, partecipava tutta la comunita' cristiana e civile; partecipavano gli umili e i potenti, gli analfabeti e i dotti, perche' in questa casa comune tutti i credenti erano istruiti nella fede".
"La scultura gotica - ha scandito il Papa - ha fatto delle cattedrali una 'Bibbia di pietra', rappresentando gli episodi del Vangelo e illustrando i contenuti dell'anno liturgico, dalla Nativita' alla Glorificazione del Signore. In quei secoli, inoltre, si diffondeva sempre di piu' la percezione dell'umanita' del Signore, e i patimenti della sua Passione venivano rappresentati in modo realistico: il Cristo sofferente (Christus patiens) divenne un'immagine amata da tutti, ed atta a ispirare pieta' e pentimento per i peccati". "Con i suoi volti pieni di bellezza, di dolcezza, di intelligenza, la scultura gotica del secolo XIII rivela una pieta' felice e serena, che si compiace di effondere una devozione sentita e filiale verso la Madre di Dio, vista a volte come una giovane donna, sorridente e materna, e principalmente rappresentata come la sovrana del cielo e della terra, potente e misericordiosa".
"I fedeli che affollavano le cattedrali gotiche - ha rievocato il Pontefice in questa sorta di straordinaria lezione di arte - amavano trovarvi anche espressioni artistiche che ricordassero i santi, modelli di vita cristiana e intercessori presso Dio. E non mancarono le manifestazioni 'laiche' dell'esistenza; ecco allora apparire, qua e la', rappresentazioni del lavoro dei campi, delle scienze e delle arti. Tutto era orientato e offerto a Dio nel luogo in cui si celebrava la liturgia. Possiamo comprendere meglio il senso che veniva attribuito a una cattedrale gotica, considerando il testo dell'iscrizione incisa sul portale centrale di Saint-Denis, a Parigi: "Passante, che vuoi lodare la bellezza di queste porte, non lasciarti abbagliare ne' dall'oro, ne' dalla magnificenza, ma piuttosto dal faticoso lavoro. Qui brilla un'opera famosa, ma voglia il cielo che quest'opera famosa che brilla faccia splendere gli spiriti, affinche' con le verita' luminose s'incamminino verso la vera luce, dove il Cristo e' la vera porta".
Nelle ultime settimane il Pontefice aveva dedicato gli appuntamenti del mercoledi' con i fedeli di tutto il mondo - questa mattina erano 8 mila i presenti nell'Aula Nervi - ad "alcuni aspetti della teologia medievale". "La fede cristiana, profondamente radicata negli uomini e nelle donne di quei secoli, non diede origine - ha spiegato oggi - soltanto a capolavori della letteratura teologica, del pensiero e della fede. Essa ispiro' anche una delle creazioni artistiche piu' elevate della civilta' universale: le cattedrali, vera gloria del Medioevo cristiano". Infatti, "per circa tre secoli, a partire dal principio del secolo XI si assistette in Europa a un fervore artistico straordinario".
Un antico cronista, ha continuato il Pontefice, "descrive cosi' l'entusiasmo e la laboriosita' di quel tempo: 'Accadde che in tutto il mondo, ma specialmente in Italia e nelle Gallie, si incominciasse a ricostruire le chiese, sebbene molte, per essere ancora in buone condizioni, non avessero bisogno di tale restaurazione. Era come una gara tra un popolo e l'altro; si sarebbe creduto che il mondo, scuotendosi di dosso i vecchi cenci, volesse rivestirsi dappertutto della bianca veste di nuove chiese. Insomma, quasi tutte le chiese cattedrali, un gran numero di chiese monastiche, e perfino oratori di villaggio, furono allora restaurati dai fedeli'".
Secondo il Papa, "vari fattori contribuirono a questa rinascita dell'architettura religiosa. Anzitutto, condizioni storiche piu' favorevoli, come una maggiore sicurezza politica, accompagnata da un costante aumento della popolazione e dal progressivo sviluppo delle citta', degli scambi e della ricchezza. Inoltre, gli architetti individuavano soluzioni tecniche sempre piu' elaborate per aumentare le dimensioni degli edifici, assicurandone allo stesso tempo la saldezza e la maestosita'".
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