domenica 3 maggio 2009

Card. Maradiaga: Lotta all’Aids oltre i luoghi comuni. In Honduras hanno distribuito preservativi per vent’anni, ma l’epidemia è aumentata


Vedi anche:

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN CAMERUN E ANGOLA (17-23 MARZO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

La tentazione dei politici spagnoli di censurare il Papa (José Luis Restan)

XLVI GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI: DOSSIER DI "FIDES" IN VISTA DELL'ANNO SACERDOTALE

Il Papa in Terra Santa: la «politica» della preghiera (Giorgio Bernardelli)

«Repubblica» e l'inganno dei «due Ratzinger» (Bordero)

Intenzione di preghiera per il viaggio del Santo Padre in Terra Santa

Card. Ruini: l'impegno del Papa è di risollevare l'Europa dalla crisi della fede (Izzo)

Se il Papa è scomodo. Travisamenti del pensiero di Benedetto XVI (Civiltà Cattolica)

La visita del Papa in Abruzzo, gli sfollati: «Adesso anche il terremoto ci fa meno paura» (Ciociola)

Intervista di Mons. Zimowski su Papa Benedetto: il commento di Salvatore Izzo

Benedetto XVI: mi sento vicino a Giovanni XXIII che indisse il Concilio (Izzo)

Il Papa alla Papal Foundation: "Tra qualche giorno avrò il privilegio di visitare la Terra Santa. Andrò come pellegrino di pace"

I vescovi del Congo: strategia mediatica per colpire Benedetto XVI (Izzo)

Quella volta che il card. Ratzinger fu fermato senza il visto in aeroporto...bellissima intervista a Mons. Zygmunt Zimowski (Messainlatino)

Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: il Papa ordina 19 nuovi sacerdoti (Radio Vaticana)

Benedetto XVI alla Papal Foundation: pregate per il mio viaggio in Terra Santa e siate solidali con chi soffre per la crisi economica mondiale (R.V.)

Il Papa in Medio Oriente: il mio sarà un pellegrinaggio di pace (Izzo)

Crisi economica, il Papa: la situazione mondiale è veramente preoccupante (Izzo)

Susanna Tamaro: Quella feroce crociata laica contro i credenti (Il Giornale)

Omelia della Santa Messa del Crisma: meditazione in chiave di teologia liturgica di Don Nicola Bux (Zenit)

Il Papa in Terra Santa: editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)

In libreria “Elogio della coscienza” di Joseph Ratzinger. La riflessione del filosofo Vittorio Possenti (Radio Vaticana)

VISITA DEL PAPA IN ABRUZZO: TUTTI I VIDEO SU BENEDICT XVI.TV

"La liturgia della chiesa nell’epoca della secolarizzazione" di Roberto de Mattei (Raineri)

La meravigliosa semplicità del Papa nell'indomito Abruzzo ferito dal sisma (Piccinelli)

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"

Il cardinale Maradiaga

«Quei luoghi comuni sull'Aids»

Il presidente di Caritas internationalis: «In Honduras i preservativi li hanno distribuiti per vent'anni ma l'epidemia è aumentata»

Interviene sulle polemiche sollevato dalle parole di Benedetto XVI durante il suo viaggio in Africa il cardinale arcivescovo di Tegucigalpa Oscar Rodriguez Maradiaga nella sua rubrica mensile «Croce del Sud» pubblicata su Mondo e Missione.
«L'uso del preservativo non impedisce affatto la diffusione del contagio dell'Aids - scrive il porporato, che è anche presidente di Caritas internationalis -.
Lo dice l'esperienza. Nel mio Paese, l'Honduras, sono stati distribuiti gratuitamente preservativi per vent'anni, e l'epidemia è aumentata. Mentre in un caso come quello dell'Uganda, dove la Chiesa, insieme a molte associazioni, ong e al governo, ha lanciato una campagna di educazione sessuale, il risultato è stato un contenimento della diffusione del virus».

© Copyright Missionline

IL TESTO INTEGRALE DELL'ARTICOLO:

Lotta all’Aids oltre i luoghi comuni

di Oscar Rodriguez Maradiaga

In Honduras i preservativi li hanno distribuiti per vent’anni, ma l’epidemia è aumentata

Ogni volta che il Papa ribadisce che il preservativo non è una soluzione per l'Aids divampano le polemiche.
La più recente - forse una delle più rumorose - è scoppiata in marzo, quando Benedetto XVI, mentre era in viaggio per l'Africa (la regione del mondo più colpita da questa malattia) ha detto ai giornalisti che l'Aids è una tragedia che non può essere risolta solo con il denaro, né attraverso la distribuzione di preservativi, che possono persino aggravare il problema. Sulle parole del Pontefice si è scatenata immediatamente la bufera. Sono piovute critiche da tutte le parti: governi, Commissione Ue, Fondo monetario internazionale, eccetera.
Le dichiarazioni del Papa sono state accolte, volta per volta, con «costernazione», «viva inquietudine», «indignazione», «stupore».
Ma queste reazioni sono davvero fondate? Direi di no.
In primo luogo quanti attaccano il Papa e la Chiesa perché si oppongono all'uso del preservativo come una soluzione del problema dell'Hiv, spesso trascurano il fatto che il 27 per cento delle opere a favore dei malati di Aids è promossa dalla Chiesa, che pure riceve appena il due per cento dei finanziamenti del Fondo mondiale. In secondo luogo l'uso del preservativo non impedisce affatto la diffusione del contagio dell'Aids. Lo dice l'esperienza. Nel mio Paese, l'Honduras, sono stati distribuiti gratuitamente preservativi per vent'anni, e l'epidemia è aumentata. Mentre in un caso come quello dell'Uganda, dove la Chiesa, insieme a molte associazioni, ong e al governo, ha lanciato una campagna di educazione sessuale, il risultato è stato un contenimento della diffusione del virus. Una sessualità veramente umana va vissuta in maniera responsabile. Noi non siamo solo istinto, siamo uomini dotati di una ragione che va utilizzata. Il problema di oggi è che si vive una continua schizofrenia tra le diverse dimensioni della vita, ma alla fine la persona è unica e come Chiesa riteniamo che l'uomo vada considerato nella sua integralità.
Non è attorno al preservativo che va costruita la lotta all'Aids. Per affrontare debitamente il problema è necessaria una maggiore leadership a tutti i livelli.
Senza dubbio si sono registrati dei progressi, ma l'Hiv continua ad essere il principale ostacolo sulla strada degli Obiettivi di sviluppo del millennio fissati dalle Nazioni Unite. La pandemia produce una quantità incalcolabile di sofferenza umana e minaccia seriamente l'infrastruttura sociale ed economica di tutta la famiglia umana.
Bisogna certamente fare di più. Soprattutto per i bambini, che quest'anno sono oggetto di un'attenzione speciale da parte della Caritas internazionale, organismo di cui sono presidente. Attualmente sono circa un terzo gli adulti che hanno accesso ai farmaci antiretrovirali di cui hanno bisogno per prolungare e migliorare la loro vita; ma solo il 15 per cento dei bambini malati sta ricevendo questi medicinali essenziali. Sono moltissimi i piccoli che muoiono prima del secondo anno di vita. Questo non è accettabile.
Tanto le imprese farmaceutiche quanto i governi debbono prendere iniziative concrete, sviluppando trattamenti pediatrici per l'Hiv e migliorando la qualità dei test. Occorrono campagne efficaci per evitare che si perdano ancora vite di bimbi vulnerabili.
Sono profondamante orgoglioso, comunque, di come la Caritas internazionale e i suoi referenti cattolici stanno affrontando la pandemia di Hiv. Insieme agiamo a tutti i livelli per porre fine alla discriminazione e per elaborare politiche che tengano conto delle necessità dei più vulnerabili all'Aids. Il capitale di una persona povera consiste essenzialmente nella sua buona salute e dobbiamo continuare a impegnarci per aumentare questo patrimonio.

© Copyright Missionline

Nessun commento: