mercoledì 7 gennaio 2009

Il pontefice celebra la festa dell’Epifania ricordando anche Galileo


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Papa: «L’inquinamento è una minaccia» Il pontefice celebra la festa dell’Epifania ricordando anche Galileo

ROMA.

«L’inquinamento e l’avvelenamento dell’ambiente possono distruggere il presente e il futuro». Lo ha detto Benedetto XVI durante la messa dell’Epifania celebrata nella Basilica di San Pietro, davanti a migliaia di persone.
«Il nostro sforzo di liberare la vita umana e il mondo dagli avvelenamenti e dagli inquinamenti che potrebbero distruggere il presente e il futuro - ha sottolineato il papa- conserva il suo valore e il suo senso anche se apparentemente non abbiamo successo o sembriamo impotenti di fronte al sopravvento di forze ostili».
Il papa ha parlato a lungo, tanto da restare quasi senza voce alla fine dell’omelia.
Affermando, contro le letture della scienza moderna, che «le stelle, i pianeti, l’universo intero non sono governati da una forza cieca e non obbediscono alle dinamiche della sola materia». E poi: «Mentre la teologia pagana divinizzava gli elementi e le forze del cosmo, la fede cristiana, portando a compimento la rivelazione biblica, contempla un unico Dio, Creatore e Signore dell’intero universo». Ha poi citato Galileo, osservando come il grande scienziato pisano ritenesse che il cosmo fosse opera di un Autore.
Spunto per queste riflessioni del pontefice è la festa dell’Epifania quando, secondo il racconto del vangelo di Matteo, i magi videro una stella e la seguirono fino alla grotta dove era nato: «I magi erano con tutta probabilità degli astronomi - ha detto Benedetto XVI - Dal loro punto di osservazione, posto ad oriente rispetto alla Palestina, forse in Mesopotamia, avevano notato l’apparire di un nuovo astro, e avevano interpretato questo fenomeno celeste come annuncio della nascita di un re».
Il papa non ha mancato di ricordare che nel 2009 si celebrerà il quarto centenario delle prime osservazioni di Galileo Galilei al telescopio. Secondo Benedetto XVI la scienza e la fede non devono necessariamente essere contrapposte: «C’è nel cristianesimo - ha detto Benedetto XVI - una peculiare concezione cosmologica, che ha trovato nella filosofia e nella teologia medievali delle altissime espressioni. Essa, anche nella nostra epoca, dà segni interessanti di una nuova fioritura, grazie alla passione e alla fede di non pochi scienziati, i quali - sulle orme di Galileo - non rinunciano né alla ragione né alla fede, anzi, le valorizzano entrambe fino in fondo». (v.d.s.)

© Copyright Eco di Bergamo, 7 gennaio 2009

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