giovedì 15 gennaio 2009

Immigrazione: "no" dei vescovi italiani a tasse per il permesso di soggiorno (Radio Vaticana e altre fonti)


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Pubblichiamo il servizio di Radio Vaticana ed il link a qualche articolo dei quotidiani nazionali.
La Cei ha ovviamente il diritto ed il dovere di pronunciarsi ogni volta che lo ritiene opportuno.
Dispiace che non sia altrettanto "loquace" quando si tratta di dire una parola a difesa del Santo Padre.
Benedetto XVI e' stato attaccato ingiustamente dal rabbino di Venezia ma, salvo Mons. Paglia ed il card. Kasper, non si sono levate altre voci ne' da parte dei vescovi ne' della curia romana
.
R.

Immigrazione: "no" dei vescovi italiani a tasse per il permesso di soggiorno

Italia. Il Senato ha approvato ieri sera il reato di immigrazione clandestina, con il voto contrario delle opposizioni. Contrapposizioni pure in Aula alla Camera, in occasione del voto di fiducia al governo sul decreto anti-crisi. Giampiero Guadagni:

Ed i vescovi italiani si sono pronunciati in modo perentorio contro qualsiasi tassa Ed il fenomeno delle migrazioni e i suoi risvolti attuali, sono stati al centro della presentazione ieri, presso la nostra emittente, della giornata mondiale delle Migrazioni che si celebrerà domenica 18 gennaio. Il tema sarà lo scritto di San paolo agli Efesini “Non più stranieri nè ospiti, ma della famiglia di Dio” a sottolineare una chiave di lettura non solo sociologica e economica, del fenomeno migratorio. Presenti alla Conferenza stampa Mons. Belotti presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e Mons. Saviola Direttore generale di Fondazione Migrantes della CEI. Ci riferisce Gabriella Ceraso:

Sorta quasi un secolo fa a livello nazionale, quando l’emigrazione in Italia aveva raggiunto aspetti quasi esplosivi, la Giornata delle Migrazioni ha da alcuni anni carattere mondiale cui la Chiesa dà enorme valore perché rispecchia – ha sottolineato mons. Belotti, presidente del Cemi – un fenomeno imponente per l’importanza dei numeri e la serietà del problema che abbraccia. Oggi i migranti sono più di 200 milioni ma il fenomeno è ben più ampio di ciò che sembra. Mons. Belotti:

“Immigrare, troppo spesso è separazione forzata e lacerante di interi gruppi familiari. Non è dunque esagerato stimare che il mondo delle migrazioni coinvolge oltre mezzo miliardo di esseri umani”.

Per tutto il vasto movimento, cui appartengono anche circensi, rom, naviganti italiani all’estero, per tutti loro quest’anno per la prima volta la Giornata ha scelto una figura di riferimento cui si ispira anche il tema: Paolo di Tarso, conosciuto come Apostolo delle genti e senza forzatura presentabile, sottolinea mons. Saviola, come apostolo dei migranti o migrante lui stesso. E’ sua la frase del tema della Giornata, riferita soprattutto ai migranti italiani:

“Purtroppo non manca anche fra chi si professa cristiano chi li guarda come gente importuna e fastidiosa che desta allarme e costituisce pericolo, gente da cui stare lontano, che anzi deve tornare a casa propria”.

Mons. Saviola sottolinea che le ultime leggi sulle emigrazioni tradiscono uno scivolamento verso posizioni ispirate all’indesiderabilità:

“Non si vogliono chiudere gli occhi su quanto di scabroso comporta l’attuale e convulso fenomeno migratorio, tanto meno su comportamenti incivili o criminosi, ma è aberrante mettere solo questo in primo piano, e metterlo tanto a fuoco da alimentare i giudizi e pregiudizi, che sono in stridente contrasto con il Vangelo. Sono, anzi, in contrasto con il più sano sentire civile aperto ai valori della convivenza pacifica, della comprensione, della condivisione e della solidarietà verso chi è nel bisogno”.

E’ la condizione di precarietà che riguarda tutti i cristiani in quanto in cammino verso il Regno di Dio, spiega mons. Antonio Pitta docente alla Pontificia università lateranense,all’origine di una nuova modalità di relazione sociale che deve ispirare anche il presente . Per questo motivo, di fronte a proposte politiche di contributi per il permesso di soggiorno o di obbligo di denuncia per gli irregolari che chiedono assistenza sanitaria, la posizione ribadita dalla Cei è un netto no. Si tratta di inaccettabili balzelli e preclusioni che di fatto ostacolano diritti fondamentali, in nome anche dell’articolo 32 della Costituzione italiana , che parla della tutela della collettività.

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Vedi anche:

I vescovi «No alla tassa sul permesso di soggiorno»

La Caritas si scopre meno buonista: «Stranieri disoccupati, tornate a casa» (Smiderle)

STRANIERI, CEI CONTRO LA TASSA. MARONI NON CEDE (SARZANINI FIORENZA)

ODIFREDDI: L'INGERENZA E' INACCETTABILE ANCHE QUANDO LE PAROLE CI PIACCIONO (IOSSA MARIOLINA)

Beh, almeno Odifreddi e' coerente con se stesso!
Dovrebbe pero' imparare la differenza fra Cei e Vaticano.
Siamo ancora a questo punto...sic!

R.

6 commenti:

Lapis ha detto...

ciao lella, scusa l'OT, ho visto questo articolo de L'Occidentale, che ne pensi?

http://www.loccidentale.it/articolo/e'+coi+rabbini+che+contestano+il+papa+che+il+dialogo+torna+indietro+di+50+anni.0064573

Raffaella ha detto...

Grazie Lapis :-)
Vale la pena di inserire l'articolo in evidenza!
Un abbraccio
R.

Anonimo ha detto...

Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera osservo qualcosa di sorprendente:

all'inizio il nostro dice che la CEI "ha fatto male a parlare."(sic!)

poi quasi al termine :"Eppure, non è che bisogna tappare la bocca ai vescovi, parlassero pure, basterebbe ignorarli"

infine quasi ad esorcizzare la pericolosa apertura alla libertà di opinione :-)

"Ricordo che c'è un concordato: lo Stato in cambio degli svariati miliardi di euro all'anno che da al Vaticano avrebbe preteso la non ingerenza nella politica italiana".

Questo è davvero straordinario: ora sappiamo che la ratio del Concordato è quella di pagare denaro ("miliardi di euro all'anno")avendo in contropartita la non ingerenza (termine politically correct traduzione letterale del meno illuminista "privazione della possibilità di esprimersi sul piano verbale").

Penso che chiunque creda al valore dello Stato Costituzionale e Democratico possa tranquillamente ritenersi offeso da questa assimilazione dello Stato stesso ad un potere di stampo mafioso.

Stefano (laicamente offeso).

Anonimo ha detto...

Raffaella per onestà intellettuale pubblica certe informazioni, ma a volte penso che lo faccia più per allietare il nostro cuore con risate di gusto.
Odifreddi non si smentisce, ha fatto tanto per salire alla ribalta, ora che gli è riuscito sa che per restarci deve dire solo castronerie e pare che gli riesca pure bene, non penso debba faticare molto, vedi articolo.....
Ti ringrazio Raffa così almeno mi rendo conto sempre meglio e mi convinco sempre più chi è che chiede che gli autobus rechino certe scritte.

mariateresa ha detto...

Ci sono in alcuni blog dei militanti UAAR che copiano e incollano da mesi testi a infamia della chiesa come degli impiegati che timbrano il cartellino per guadagnarsi la pagnotta. Sono infaticabili. Penso che non vadano nemmeno a fare la pipì per non distrarsi.
Che ammirevoli ideali.
Anche Odifressi, imparo da Messori, è un ex seminarista.
L'abbiamo scampata bella.

Anonimo ha detto...

Scusa Maria Teresa, è vero che la chiamata Gesù la rivolge a tutti, è anche vero che chiamò quelli che Egli volle, è anche vero che siamo inadatti, ma in questo caso posso dire che se quel matematico fosse stato chiamato a questo alto Ministero, guardando dentro di me avrei visto la mia grande miseria, ma confrontandomi ne sarei uscito consolato. Penso che Nostro Signore non abbia voluto questo confronto.