domenica 14 giugno 2009

Il Papa: Nella mia enciclica traccerò i valori da difendere instancabilmente (Pinna)


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Nella mia enciclica traccerò i valori da difendere instancabilmente

Si intitolerà «Caritas in veritate» e verrà presentata alla stampa e al grande pubblico ai primi di luglio

Elisa Pinna

CITTÀ DEL VATICANO

Questione di un paio di settimane e, il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, vedrà finalmente la luce l'enciclica sociale di Benedetto XVI, attesa dal 2007.
A confermare l'uscita imminente del documento, che muoverà le proprie considerazioni dall'attuale crisi finanziaria mondiale, è stato ieri mattina lo stesso Papa, durante un'udienza in Vaticano alla Fondazione cattolica «Centesimus Annus».
L'enciclica sarà dedicata, ha spiegato l'anziano pontefice, al «vasto tema dell'economia e del lavoro» e nel testo saranno tracciati i valori «da difendere instancabilmente» per realizzare una convivenza umana «veramente libera e solidale».
«In effetti – ha osservato il Papa – la crisi finanziaria ed economica che ha colpito i Paesi industrializzati, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo, mostra in modo evidente come siano da ripensare certi paradigmi economico-finanziari che sono stati dominanti negli ultimi anni».
Nell'enciclica, ha detto, «verranno posti in evidenza quelli che per noi cristiani sono gli obbiettivi da perseguire e i valori da promuovere e difendere instancabilmente». La libertà nel settore dell'economia – ha suggerito – deve essere inquadrata in un «solido contesto giuridico» e ancorata a valori etici e religiosi. L'enciclica, che porterà la data del 29 giugno (secondo quanto anticipato da fonti di Curia) si intitolerà «Caritas in veritate» e verrà presentata alla stampa e al grande pubblico ai primi di luglio.
Sarà la terza enciclica firmata da Benedetto XVI, dopo la «Deus Caritas est» del 2006 e la Spe Salvi del 2007.
La nuova enciclica ha raccolto i contributi di diversi vescovi e cardinali.
Mentre per la precedente «Spe Salvi», (di carattere squisitamente dottrinale sulla speranza), Ratzinger aveva lavorato in gran parte da solo, per questo nuovo documento, dato il suo contenuto sociale ed economico, si è dovuto avvalere di diversi apporti. Sicuramente il viaggio in Africa e il contatto diretto con le estreme povertà del mondo hanno suggerito di recente a Ratzinger nuovi argomenti a approcci. Al centro del testo saranno le riflessioni sull'attuale crisi mondiale e sulla necessità di riportare l'etica al centro di ogni scelta economica. Altri capitoli riguarderanno le sfide ambientali e della globalizzazione, la lotta alla fame, la necessità di nuovi rapporti tra mondo sviluppato e paesi poveri, specie africani.
L'enciclica era stata inizialmente pensata per celebrare i 40 anni della «Populorum Progressio» pubblicata da Paolo VI nel 1967. Poi, come una tela di Penelope, è stata smontata e rimontata, finendo per essere superata, inaspettatamente, dalla seconda enciclica teologica di Benedetto XVI, la «Spe Salvi», uscita nel dicembre del 2007.
La prima enciclica «Deus caritas est» (Sulla carità) era stata pubblicata nel gennaio del 2006 ed era stata in parte una rielaborazioni di testi preparati per Giovanni Paolo II.
Intanto, «bastano alcuni sacerdoti indegni a ferire profondamente la credibilità della Chiesa». Anche per questo i laici debbono essere impegnati a sostenere i loro pastori: «la solidarietà spirituale della comunità verso i sacerdoti è un sostegno fortissimo per la loro vita spirituale ed apostolica». Lo ricorda il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, che ha voluto sottolineare ieri, in un suo editoriale trasmesso dalla Radio Vaticana che «l'Anno sacerdotale vale non solo per i preti, ma per tutti». «Benedetto XVI – ha ricordato – lo inaugurerà venerdì prossimo 19 giugno, presiedendo la celebrazione dei Secondi Vespri della Solennità del Sacro Cuore di Gesù nella Basilica Vaticana». In proposito, padre Lombardi ha citato la denuncia fatta dal pontefice giovedì scorso riguardo alla «sempre forte tentazione di ridurre la preghiera a momenti superficiali e frettolosi, lasciandosi sopraffare dalle attività e dalle preoccupazioni umane», e ha aggiunto: «se il problema dell'unione con Dio si pone per tutti i cristiani, si pone in particolare per i sacerdoti, interpellati da ogni parte mentre il loro numero rimane piccolissimo di fronte alle attese. Ovviamente, la santità dei sacerdoti è anzitutto una responsabilità loro, ma riguarda pure tutta la comunità dei fedeli».

© Copyright Gazzetta del sud, 14 giugno 2009 consultabile online anche qui.

Ricordo che la prima enciclica del Papa e' idealmente divisa in due parti: la prima, completamente teologica, e' chiaramente e indiscutibilmente farina del sacco di Joseph Ratzinger (si vede...si legge!). La seconda parte puo' essere basata su testi gia' preparati ma comunque rielaborati da Papa Benedetto XVI.
Non facciamo i furbi...
La Spe Salvi e' invece scritta dalla prima all'ultima parola solo e soltanto dalla mano di Benedetto XVI.
Si vede...si legge!

R.

1 commento:

Gonzalo ha detto...

Cosa si può pretendere da una che distorce sistematicamente le parole del Papa... e non lo dico con cattiveria, davvero non riesco a capire se la sua sia ignoranza o davvero mala fede. Se riesci prova a procurarti i lanci d'agenzia ANSA sul Corpus Domini di giovedì scorso. E' solo un esempio, ce ne sarebbero molti altri purtroppo.