sabato 13 giugno 2009

Il saluto del Papa al Pellegrinaggio notturno Macerata-Loreto, occasione per fare una gioiosa esperienza di Cristo (Radio Vaticana)


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Il saluto del Papa al Pellegrinaggio notturno Macerata-Loreto, occasione per fare una gioiosa esperienza di Cristo

Si svolgerà questa notte la 31.ma edizione del “Pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto”.
L’annuale iniziativa di Comunione e Liberazione ha scelto come filo conduttore l’affermazione di San Paolo “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente”. A presiedere la Messa di apertura, alle 20.30 nello stadio maceratese, sarà il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe. Prenderà parte alla liturgia anche mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila, che accompagnerà un folto gruppo di terremotati abruzzesi. A tutti i partecipanti, il Papa ha inviato un messaggio di saluto con l'auspicio che possano "fare una gioiosa esperienza di Cristo e sperimentare la materna intercessione della Vergine Maria".. Dell’iniziativa Luca Collodi ne ha parlato con l’ideatore mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica:

R. - Il pellegrinaggio è nato per questo collegamento tra la realtà della vita quotidiana e la fede ed è diventato sintesi tra l’annuncio che il Vangelo di Gesù è per la vita e la felicità – “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”, dice Gesù nel Vangelo – e la vita di tutti i giorni. Ecco perché le vicende della vita riecheggiano tutti gli anni dentro il pellegrinaggio.

D. - Mons. Vecerrica, mercoledì scorso il Papa ha benedetto la fiaccola della pace che porterete in pellegrinaggio. Cosa rappresenta?

R. - La fiaccola tocca i punti salienti della vita dell’anno. In passato ha attraversato l’Umbria, quando c’è stato il terremoto; è passata attraverso varie città che avevano significati particolari. Quest’anno c'è stato purtroppo il terremoto dell’Aquila. Il pellegrinaggio 2009 avrà due dimensioni forti da presentare alla Madonna quando arriveremo a Loreto: la crisi economica, che quest’anno ha colpito tante famiglie, e la crisi del terremoto. Questo rapporto con la realtà sociale, soprattutto quella più drammatica, è proprio per fare in modo che la vita non si fermi all’aspetto solo drammatico ma si cerchi il senso delle vicende che ci accadono. Ci stanno arrivando testimonianze straordinarie di gente che manda messaggi, che manda richieste o intenzioni, proprio per ritrovare il senso delle cose belle della vita.

D. – Alla marcia Macerata-Loreto partecipano molti giovani. Cosa li spinge a camminare di notte ? Lo abbiamo chiesto a Emanuele Sorichetti, dell’Ufficio Stampa del pellegrinaggio...

R. - Quello che può muovere un giovane a intraprendere questo cammino notturno è sicuramente il fatto di essere invitati a un’esperienza bella perché in università, come anche in altri luoghi, c’è una mancanza, una carenza di senso che spinge tante persone a mettersi in cammino, a mettersi alla ricerca di qualcosa di buono per la propria vita proprio per non rimanere al livello della drammaticità e al livello del non senso. La prima volta che partecipai al pellegrinaggio, la cosa che più mi colpì fu proprio questa marea di persone attente, concentrate. Ognuna portava il proprio desiderio, la propria richiesta di grazia, la propria domanda. E’ per questo che da quel momento in poi capii che il cristianesimo è un popolo bello che cammina verso una meta precisa.

(Montaggio a cura di Maria Brigini)

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