Se Dio diffonde amore come il genoma la vita

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Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:

DOMENICALE

Se Dio diffonde amore come il genoma la vita

Solennità della Santissima Trinità domenica scorsa: festa difficile, dedicata al Mistero dei misteri divini.
Circa 1700 anni fa ci volle tutta la spaventosa sapienza greca, trasfusa in tutta la teologia e l'antropologia biblica per tracciare anche solo lo schema che segnala l'esistenza di questa realtà ultimamente ineffabile.
Prima dell'Angelus, in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha parlato di «tre Persone che sono un solo Dio», «amore purissimo, infinito ed eterno...».
Poi, in mezzo a questo linguaggio antico, il teologo ha infilatò lì una parola che invece ha meno di cent'anni e che si riferisce a un oggetto che la scienza non riesce ancora a osservare per intero: la parola «genoma». Fra il mondo del Logos che dà vita all'universo e la logica dell'acido desossiribonucleico (il Dna) si potrebbe trovare - dice il Papa - un'«analogia»: «Usando un'analogia suggerita dalla biologia, diremmo che l'essere umano porta nel proprio "genoma" la traccia profonda della Trinità, di Dio-Amore». Ma chi l'ha detto che la Chiesa ignora, o contrasta i progressi della scienza? La ricerca delle catene della vita è appena cominciata; tra le cellule, domani, potremmo trovare anche ombre di cose che non cerchiamo.
San Tommaso lo diceva che, «per analogia», nell'universo si cavalcano immensi spazi, si raggiungono sfere che sembravano infinitamente lontane.

© Copyright Eco di Bergamo, 12 giugno 2009