sabato 8 agosto 2009

Card. Levada: Testimoniare la Parola di Dio negli Stati Uniti (Osservatore Romano)


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Il cardinale Levada alla 127ª convention dei Cavalieri di Colombo

Testimoniare la Parola di Dio negli Stati Uniti

Phoenix, 7.
Proclamare la Parola di Dio e testimoniare con la propria vita la fedeltà a Cristo in una società come quella statunitense che, pur ricca di riferimenti religiosi, nei fatti diventa sempre più secolarizzata. È l'impegno a cui il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha richiamato i Cavalieri di Colombo. L'occasione è stata la 127ª convention, dell'organizzazione laicale svoltasi dal 4 al 6 agosto a Phoenix, in Arizona.
Un appuntamento al quale hanno partecipato più di ottanta presuli - tra questi il cardinale Francis Eugene George, arcivescovo di Chicago e presidente della Conferenza episcopale statunitense - e migliaia tra aderenti e simpatizzanti. E che ha di fatto costituito anche il prologo di un'altra importante iniziativa, attualmente in corso, promossa sempre a Phoenix dai Cavalieri di Colombo: il primo Congresso internazionale mariano sulla Vergine di Guadalupe.
"La nostra nazione - ha ricordato il cardinale Levada nella messa di mercoledì 5 - è stata benedetta da Dio da così tanti doni e risorse naturali che spesso, in tempi di abbondanza, finiamo per non vedere più la nostra dipendenza da Dio e la necessità d'impegnarci a compiere la sua volontà".
Il porporato ha poi incoraggiato i presenti a lavorare con "tutte le persone di buona volontà" per migliorare la sorte dei meno fortunati e a non smarrire la propria identità cristiana. "Dobbiamo testimoniare la nostra convinzione - ha detto - che nonostante i grandi risultati scientifici e tecnologici l'America sarà sempre un pezzo di terra sterile senza il ristoro della Parola di Dio".
Prendendo spunto dalla Liturgia - che il 5 agosto faceva memoria dell'anniversario della Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore - il porporato ha poi richiamato l'importanza capitale del concilio di Efeso del 431. La prima basilica romana dedicata alla Vergine venne infatti edificata proprio in seguito a quell'importante evento ecclesiale, che definendo per Maria il titolo di "Madre di Dio", ha anche "segnato una pietra miliare nello sviluppo della comprensione di Gesù Cristo". Tutti i cristiani, e in particolare coloro che come i Cavalieri di Colombo intendono vivere in profondità il dono della fede - ha detto Levada - sul modello di Maria sono "chiamati a dare la propria vita a Cristo".
Il tema della testimonianza è stato anche al centro dell'intervento che il cardinale George il 4 agosto ha tenuto sulla Caritas in veritate, la recente enciclica sociale di Benedetto XVI. Il porporato ha richiamato l'importanza d'esercitare la carità in ogni comportamento, nella sfera personale come in quella pubblica.
Ma ha anche ricordato come il Papa abbia messo in guardia dalla necessità di non separare mai la questione sociale da quella morale. "Il tema principale dell'enciclica - ha detto il presidente dell'episcopato statunitense - è che vi è una sola dottrina cattolica, che racchiude insieme l'insegnamento morale e quello sociale, la salvaguardia della vita e della dignità umana, la difesa del matrimonio e della famiglia, la tutela dei poveri, l'esercizio dell'attività economica, la giustizia e la pratica della solidarietà". E, osservando come oggi "l'unità ecclesiale sia fortemente sotto pressione", ha ringraziato i Cavalieri di Colombo per il loro pieno sostegno al Papa, ai vescovi e al clero e li ha invitati a perseverare nella preghiera per i membri della gerarchia, perché questi ultimi, insieme ai laici, sappiano costruire una cultura della vita e una civiltà dell'amore.
Sempre i Cavalieri di Colombo - in collaborazione con la diocesi di Phoenix e l'arcidiocesi di Città del Messico - hanno dato vita, a partire da giovedì 6, al primo congresso mariano internazionale dedicato alla Vergine di Guadalupe. L'incontro - patrocinato anche dall'Instituto superior de estudios guadalupanos - vede la partecipazione di esperti e studiosi tra cui José Aste Tonsmann, il ricercatore peruviano che ha investigato sull'immagine miracolosamente impressa negli occhi della Vergine di Guadalupe, monsignor Eduardo Chávez, postulatore della causa di canonizzazione di san Juan Diego, e Carl Anderson, cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo.
"La centralità di Nostra Signora di Guadalupe per i cristiani è evidente in Sud America come nel Nord America. E il suo messaggio è attuale oggi, come lo è stato per quasi cinquecento anni", ha detto Anderson.
Nel corso della messa inaugurale del congresso, alla quale hanno partecipato otto cardinali, ottanta vescovi, cento sacerdoti e oltre duemila cavalieri di Colombo, il vescovo di Phoenix, Thomas James Olmsted, ha invitato a non temere "le esigenze della morale". E ai sacerdoti ha indicato la figura di san Giovanni Maria Vianney.
Al congresso ha inviato un messaggio anche il presidente Barack Obama, il quale ha sottolineato come l'opera meritoria svolta dai Cavalieri di Colombo "ricorda che tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nella costruzione di un futuro migliore". Il congresso si conclude sabato 8 presso il "Jobing.com Arena" con il festival Guadalupano al quale è prevista la partecipazione di almeno ventimila persone provenienti dagli Stati Uniti e dal Messico.

(©L'Osservatore Romano - 8 agosto 2009)

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