venerdì 7 agosto 2009

Il Papa, la Chiesa e Repubblica (Nicola Currò)


Vedi anche:

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Card. Ratzinger: "Il libro di Giona e la sua prosecuzione neotestamentaria è la più decisa negazione del relativismo e dell’indifferenza che si possa immaginare" (2003)

I concetti di «sviluppo» e «gratuità» nella «Caritas in veritate» di Benedetto XVI (Vincenzo Merlo)

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Caritas in Veritate, Riccardo Cascioli: "Senza crescita della popolazione non si esce dalla crisi" (Zenit)

Caritas in Veritate, Roberto de Mattei: La metafisica a fondamento della dottrina sociale della Chiesa (Radici Cristiane)

Rileggere il pensiero di Lutero e capire perchè il teologo tedesco non fu un vero riformatore (Agnoli)

La prima udienza del Papa dopo il periodo di riposo in Valle d’Aosta

Card. Ratzinger: "Il Papa non è un monarca assoluto la cui volontà è legge, ma piuttosto il custode dell’autentica Tradizione e perciò il primo garante dell’obbedienza. Non può fare ciò che vuole, e proprio per questo può opporsi a coloro che intendono fare ciò che vogliono. La legge cui deve attenersi non è l’agire ad libitum, ma l’obbedienza alla fede. Per cui, nei confronti della liturgia, ha il compito di un giardiniere e non di un tecnico che costruisce macchine nuove e butta quelle vecchie" (2004)

Preti per il nostro tempo secondo Papa Montini (Osservatore Romano)

«Caritas in veritate», Giandomenico Picco: Un'enciclica che va oltre Westfalia (Osservatore Romano)

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Quel «piccolo infortunio» che ci ha restituito Joseph Ratzinger (Bruno Mastroianni)

Mons. Paglia: L’enciclica e la nuova utopia: ridare un’anima a economia e politica (Corriere)

Il Papa ed il Curato d'Ars: Un riscatto per la ragione mortificata (Botturi)

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L’altro tedesco della Curia. Il rapporto con Ratzinger, l’ecumenismo: il cardinale Kasper racconta (Valli). E noi commentiamo...

Il trionfo del Papa: Benedetto XVI terzo nella classifica dei più amati in Germania (dove i Cattolici sono solo il 50 per cento)

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«Cristiani massacrati dal l'islam: L`Europa adesso deve reagire». Durissimo atto d'accusa del ministro Ronchi (Caterina Maniaci)

Una diretta testimonianza della straordinaria memoria e della scioltezza fisica del Papa: Mens sana... in corpore Benedetto (Accattoli)

Su segnalazione del nostro Scenron leggiamo questo bellissimo articolo:

Il Papa, la Chiesa e Repubblica

Nicola Curro'

L’udienza generale di mercoledì è stata un’udienza alla Ratzinger: sobria, concisa, ma soprattutto pregnante di significato.
Renato Farina, su Libero, ne ha dato una sublime definizione : Benedetto XVI, con il suo sorriso incantevole e la sua voce da serafino, morde.
Ha ripetuto ieri il nome del diavolo, dichiarandogli guerra. Si chiama “Dittatura del Relativismo”.
A 150 anni dalla morte del Santo Curato d’Ars Benedetto XVI ha voluto ricordarlo cogliendo la forza profetica che contrassegnò la sua personalità umana e sacerdotale ed evidenziando l’aspetto di altissima attualità di questa figura. Considerato che nella Francia post-rivoluzionaria c’era la “dittatura del razionalismo”, all’epoca attuale – ha spiegato il Santo Padre - si registra in molti ambienti una sorta di “dittatura del relativismo”. Entrambe appaiono risposte inadeguate alla giusta domanda dell’uomo di usare a pieno della propria ragione come elemento distintivo e costitutivo della propria identità.
Il razionalismo fu inadeguato perché non tenne conto dei limiti umani e pretese di elevare la sola ragione a misura di tutte le cose, trasformandola in una dea; il relativismo contemporaneo mortifica la ragione, perché di fatto arriva ad affermare che l’essere umano non può conoscere nulla con certezza al di là del campo scientifico positivo.
Oggi però, come allora, l’uomo “mendicante di significato e compimento” va alla continua ricerca di risposte esaustive alle domande di fondo che non cessa di porsi”.
E le domande su di sé che l’uomo di ogni tempo si pone sono proprio quelle che il potere, in tutte le sue varianti, tenta di sopprimere con ogni mezzo; sono domande che rendono la Chiesa nemico da combattere e abbattere perché solo in essa riescono a trovare adeguata risposta e compimento.
Per capire quanto le parole di Ratzinger non siano vuoti arzigogoli di un vecchietto in età senile basta semplicemente leggere Repubblica la quale, sempre più, si sta configurando come ente dispensatore di morale piuttosto che quotidiano che informa.
In un fondo firmato da Stefano Rodotà, la Chiesa non solo viene accusata di voler mettere “le mani sulla vita” (sic!), addirittura mostrerebbe la pretesa autoritaria e illegale di fare dell' Italia un luogo dove alle donne è preclusa la possibilità di fare le stesse scelte che è possibile fare in quasi tutti gli altri paesi europei, e quindi vorrebbe limitarne la libertà di scelta.
Insomma, per Repubblica la Chiesa agirebbe solo in funzione di pretese fondamentaliste, di falsificazioni di dati scientifici e di irate proteste.
A fare uso della RU486, chiaramente, non saranno né Repubblica, né l’esimio Rodotà per i quali l’unica cosa che conta è, nella fattispecie, dare alle donne la possibilità di scegliere tra un intervento chirurgico, definito doloroso, e una “miracolosa” pillola.
Se Repubblica e Rodotà fossero onesti sino in fondo non si sottrarrebbero però dal chiarire un importante aspetto: chi ricorre all’aborto chirurgico lo fa in ospedale e per il tempo che dura un day hospital, nell’aborto medico invece la donna non solo si ritrova da sola a casa, ma perché l’aborto sia completo dovrà aspettare quindici giorni che saranno tutt’altro che indolore.
Dunque la Chiesa avrà pure “pretese fondamentaliste”, ma Repubblica e Rodotà propalano ideologia disinformata a piene mani.

http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=19231

Una meraviglia di articolo!
Chi vuole leggere il pezzo di Rodotà puo' andare sul sito di Repubblica, sezione archivio
.
R.

11 commenti:

don Marco (giornalaio) ha detto...

Mi basta questo articolo per capire ed avere conferma delle idiozie che scrive Repubblica. Ti ringrazio per il Link ma nn amo ridere dopo pranzo, ne va di mezzo la mia digestione, meglio un caffè.
Onori a questo articolista!!

massimo ha detto...

ho letto quel "pezzo" di Rodotà,è incredibile la verbosa volenza.
Rodotà sembra un lui un fondamentalista,è dogmatico,intollerante fino a sfiorare la violenza,invoca quasi l'inquisizione e la scomunica,inquisizione naturalmente della sua "fede"davvero non capisco con che coraggio può parlare di fondamentalismo.
ciao a tutti.

guglielmo ha detto...

ho trovato questo articolo di Socci sempre su Chiesa e Repubblica
http://www.antoniosocci.com/2009/08/perche-repubblica-strattona-la-chiesa/

Gonzalo ha detto...

Vi consiglio anche la replica di D'Agostino a Rodotà, su Avvenire di oggi. Ecco il link:
http://www.avvenire.it/Commenti/dagostino%20rodota_200908070734102400000.htm

euge ha detto...

Sappiamo tutti benissimo che cosa contengono le pagine di Repubblica quando la chiesa affronta certi temi. Credo che i fondamentalisti si trovano in coloro che del relativismo ne fanno una bandiera spacciandolo per conquiste sociali e libertà di scelta. Evidentemente, anche Rodotà ha della vita e del suo valore una visione discutibile che va però rispettata. L'unico problema sta proprio in coloro che danno dei fondamentalisti ai cattolici perchè difendono quei valori che dovrebbero essere condivisi da credenti e non credenti senza accorgersi che sono proprio loro i più fondamentalisti visto che al di là della loro ideologia e del relativismo non sanno guardare.

Fabio ha detto...

Questi laicisti pensano di essere l'ombelico del mondo... Parlano di tolleranza ma non sanno dialogare con chi ha posizioni diverse dalle loro. Se parlano della Chiesa
il loro linguaggio è spesso sprezzante...

Anonimo ha detto...

Oggi Maltese sul Venerdì intigne, come si dice a Roma. Qualcuno dovrebbe dirgli che la bambina brasiliana non è stata scomunicata, bensì gli adulti coinvolti. E che Merlo (Pd), ha sollevato il caso del vaticanista del TG3. Saluti, Eufemia

Raffaella ha detto...

Gia'...e qualcuno dovrebbe ricordare a Maltese che sono stati i vescovi italiani (che nel suo articolo stranamente diventano quasi misericordiosi) a tentare di salvare la vita ad Eluana Englaro e che il Papa non ha detto una parola.
L'intervento di Maltese e' comunque una ripetizione di quello famoso dell'Espresso di un paio di settimane fa.
Per fortuna i due settimanali hanno lo stesso pubblico e non navigano certo sulle acque dei grandi numeri :-)
R.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, considerato che in Italia si legge poco, Repubblica ha lettori motivati e rumorosi.E i suoi giornalisti sono citati dalla stampa estera come oro colato. Sarebbe forse il caso che gli si mandi qualche mail di puntualizzazione. Saluti, Eufemia

don Marco (garante) ha detto...

Non vorrei scrivere inesattezze, ma Rodotà non era stato Garante??
se si, bella garanzia che abbiamo avuto.

laura ha detto...

Il Santo Padre non morde mai, ma è più forte di ogni potere avverso e il maligno Lo teme.
Nulla può contro la Sua parola ispirata dallo Spirito Santo. Dobbiamo ascoltarLo nel senso etimologico del termine, cioè obbedirGli, ad ogni costo