venerdì 21 agosto 2009
Viterbo si prepara ad accogliere il Papa (Cinelli)
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Viterbo si prepara ad accogliere il Papa
Vigilia operosa in vista dell’arrivo di Ratzinger il 6 settembre prossimo.
Un cammino attento non solo agli aspetti organizzativi ma anche a quelli ecclesiali e spirituali
DA VITERBO AUGUSTO CINELLI
A quindici giorni dalla visita pastorale di Benedetto XVI a Viterbo e Bagnoregio, in programma domenica 6 settembre, c’è grande fermento nella diocesi di Viterbo e in tutto il territorio della Tuscia. La macchina organizzativa sta mettendo a punto gli ultimi dettagli dell’evento che vede collaborare la diocesi laziale, guidata dal vescovo Lorenzo Chiarinelli, e le istituzioni locali.
Sarà la prima visita di un pontefice a Viterbo dopo la nascita, nel 1986, della nuova realtà diocesana scaturita dalla riunificazione delle cinque antiche diocesi di Viterbo, Tuscania, Montefiascone, Bagnoregio e Acquapendente. Nella «città dei Papi» il successore di Pietro tornerà dopo 25 anni dalla visita di Giovanni Paolo II del 1984, mentre per Bagnoregio si tratta di un evento mai registrato nella sua storia.
Proprio a Bagnoregio va rintracciato uno dei motivi ispiratori della visita di Benedetto XVI, cioè lo stretto legame tra Ratzinger e san Bonaventura, il «Dottore Serafico» biografo di Francesco d’Assisi con la sua Legenda maior, cardinale e vescovo di Albano, che nel suggestivo borgo di Civita di Bagnoregio nacque intorno al 1217.
L’incontro tra il pensiero di Bonaventura e l’attuale Pontefice risale al 1957, quando un giovanissimo Joseph Ratzinger discuteva la tesi sulla teologia della storia del mistico francescano, preparata per l’abilitazione alla libera docenza e pubblicata due anni più tardi a Monaco di Baviera col titolo San Bonaventura. La teologia della storia.
Un lavoro tornato al centro dell’attenzione per comprendere la formazione del pensiero teologico di papa Ratzinger.
Per questo il Papa renderà omaggio – alle 17,30 – all’unica reliquia di san Bonaventura, al secolo Giovanni Fidanza: il «santo braccio» custodito nella Concattedrale di San Nicola a Bagnoregio.
Il momento forte della giornata sarà la celebrazione eucaristica (alle 10,15) nella Valle Faul di Viterbo, che – spiega don Flavio Valeri, coordinatore del Comitato organizzatore della visita del Papa – «per l’occasione è stata risistemata per accogliere il grande palco della celebrazione e i diecimila fedeli che potranno prendere parte alla Messa e alla recita dell’Angelus, visibili anche dai maxischermi predisposti in città». Ci saranno anche il cardinale vicario Agostino Vallini, trenta vescovi del Lazio e duecento sacerdoti.
Accompagnato dal vescovo Chiarinelli, il Papa renderà omaggio a santa Rosa, patrona di Viterbo (dopo la Messa), e alla Madonna della Quercia, patrona della diocesi (alle 16,30).
Dal giorno dell’annuncio della visita, l’8 dicembre 2008, la comunità ecclesiale viterbese è stata impegnata in un intenso cammino di preparazione spirituale, ritmato dagli interventi pastorali del vescovo, che ha ricordato come «la Chiesa viterbese, da sempre legata alla Sede di Pietro, accoglia il successore di Pietro per essere confermata nella fede e guardi con fiducia al futuro, coltivando, tra tanti esempi di santità, l’affascinante messaggio di Bonaventura da Bagnoregio ». Chiarinelli ha incontrato i referenti delle parrocchie e delle aggregazioni laicali impegnati a preparare i fedeli all’arrivo del Papa.
Evento cui è stato dedicato anche un sito web (ilpapaaviterbo. it).
Il vescovo è intervenuto anche a due sedute straordinarie dei consigli comunali di Viterbo e di Bagnoregio, mentre mercoledì scorso si è svolto un incontro per i 150 giovani volontari che assisteranno i fedeli attesi nelle due città.
© Copyright Avvenire, 21 agosto 2009
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1 commento:
ciao, ti riporto questa notizia dell'AGI ed. Abruzzo...
li.pa.
PERDONANZA: INDULGENZA SPECIALE DEL PAPA AI TERREMOTATI
(AGI) - L'Aquila, 21 ago.- Oltre all'indulgenza di Papa Celestino Quinto, quest'anno gli aquilani, colpiti dal sisma del 6 aprile scorso, potranno beneficiare di un'ulteriore indulgenza di Papa Benedetto XVI. L'annuncio, senza specificare i particolari che saranno forniti in un'apposita conferenza stampa luendi' prossimo, e' stato dato stamane in occasione della presentazione delle manifestazioni legate ai festeggiamenti della 715/ma edizione della Perdonanza Celestiniana che e' stato deciso di celebrare anche su "consiglio" di Benedetto XVI. Il particolare e' stato rivelato da don Daniele Pinton, segretario dell'Arcivescovo, che in occasione della sua visita all'Aquila, il 28 aprile, dopo il terremoto, rivolgendosi proprio a mons.
Giuseppe Molinari, gli disse che la Perdonanza andava celebrata nonostante il terremoto. Il corteo della Bolla, che seguira' il percorso tradizionale, il 28 agosto prossimo verra' aperta dalla teca contenente le spoglie di Celestino Quinto, recuperate da sotto le macerie della Basilica di Collemaggio, dai Vigili del fuoco. Le spoglie del Santo del Morrone e la sua Bolla con la quale dal 1294 venne concessa l'indulgenza plenaria ai cittadini dell'Aquila, saranno scortati dai Vigili del Fuoco e Dalla Guardia di Finanza: due copri che tanta parte hanno avuto nel soccorso della popolazione terremotata. La porta Santa di Collemaggio verra' aperta dal cardinale, Tarciso Bertone, segretario di Stato del Vaticano, che sara' latore di un messaggio particolare del papa. La prima parte del percorso - ha spiegato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente - , per motivi di sicurezza, sara' aperto ad un numero limitato di persone. Poi, una volta raggiunta Piazza Duomo il pubblico potra' ma sempre in modo limitato e nei limiti imposti dai problemi legati alla sicurezza. Per quanto riguarda i costumi storici, parte e' stata recuperata dai "Quarti", i tradizionali quartieri dell'Aquila, e parte sono stati offerti da altre associazioni nazionali. Don Daniele Pinton ha annunciato anche che dopo la Perdonanza le spoglie di Celestino Quinto verranno portate in tutte le citta' Dell'Abruzzo e del Molise, ma giungeranno anche in Puglia e in Liguria sulle orme del viaggio che Celestino Quinto fece per recarsi a Lione dove riusci' a salvare dallo scioglimento la congregazione dei "Celestini" dopo un colloquio con il papa Gregorio X.
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