giovedì 21 maggio 2009

Il Papa al monte Nebo: Affacciato sulla terra promessa come Mosè (Turci)


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Affacciato sulla terra promessa come Mosè

Il monte nebo, la moschea, betania

di Alessandro Turci

Puntuale, l’8 maggio l’aereo del Papa è atterrato ad Amman, da dove è iniziato il pellegrinaggio apostolico di Benedetto XVI in Terra Santa, regione piena di simboli religiosi e politici sovrapposti.
I reali di Giordania hanno accolto il Santo Padre all’aeroporto, sotto l’onnipresente bandiera nazionale con la stella a sette punte, a rappresentare i primi sette versi del Corano.
Se si esclude la stella, lo stendardo è identico a quello palestinese, cioè ai colori della rivolta araba contro l’impero ottomano del 1916.
La comunità palestinese in Giordania è il 40 per cento della popolazione, confluita qui dopo le guerre con Israele del 1948 e del 1967.
Per la pace il Papa ha invitato il Medio Oriente ad affidarsi alla preghiera e alla forza della ragione. Dopo la cerimonia di benvenuto, Benedetto ha voluto subito visitare il centro Regina Pacis per giovani disabili e disinseriti, esempio di fertile collaborazione per il bene degli invisibili.
Il 9 maggio il Papa è salito sul Monte Nebo, da dove si è affacciato sulla valle del Giordano come Mosè prima di morire al termine dell’Esodo degli ebrei. Qui, infatti, in un luogo imprecisato, è stato sepolto il patriarca. Benedetto ha voluto sottolineare come «sia giusto che il mio pellegrinaggio abbia inizio su questa montagna dove Mosè contemplò da lontano la Terra Promessa», luogo che illumina «l’inseparabile vincolo che unisce la Chiesa al popolo ebreo».
Dopo la posa della prima pietra dell’università del patriarcato latino di Madaba, il Santo Padre ha visitato la principale moschea della Giordania.
Ad accoglierlo il principe Ghazi bin Talal, cugino e consigliere in materia religiosa di Abdallah II. Qui, davanti ai capi religiosi islamici, al corpo diplomatico e ai rettori delle università giordane, Benedetto XVI ha detto che cristiani e musulmani devono «vivere secondo le disposizioni dell’Onnipotente» e ha condannato chi usa la religione a fini politici.
Nel pomeriggio i Vespri con i movimenti ecclesiali e i religiosi dei diversi riti cattolici, ai quali il Papa ha indicato la Chiesa stessa come un pellegrino, elogiando il dinamismo delle Chiese particolari all’interno della Chiesa universale.
Domenica 10 maggio i fedeli hanno accolto il Pontefice nello stadio di Amman per la Messa, poi Sua Santità si è recato a Betania, luogo del battesimo di Gesù, sul fiume Giordano, dove ha posato le prime pietre di due chiese, quella dei latini e quella dei greco-melkiti. «La prima pietra di una chiesa è simbolo di Cristo», ha detto il Papa.

© Copyright Tempi, 20 maggio 2009

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