giovedì 7 maggio 2009

Papa, la mission (quasi) impossible in Terra Santa (Il Velino)


Vedi anche:

La tappa del Pontefice in Giordania una mano tesa all'Islam moderato (Rebulla)

Il Papa in Terra Santa: «Per la pace e l'unità» (Bobbio)

Incantevole sorpresa dal New York Times: la statura gigante di Benedetto XVI (Sartori)

A Strasburgo va al voto la mozione contro il Papa. Ennesimo blitz dei radicali

I nuovi guardiani del Papa tra fede e nostalgia di casa (Ambrogetti)

Un laicismo inquieto (Martin per "La Razon")

Fontolan sul viaggio del Papa in Terra Santa: C'è qualcosa che viene prima (di Tel Aviv)

Papa Ratzinger in Terra Santa: «Sarà un pellegrino di pace» (Giansoldati)

Il Papa in Israele e la pace difficile (Carlo Jean)

La quarta volta di Joseph Ratzinger nei luoghi santi (la prima visita nel 1964, poi nel 1992 e nel 1994)

Intenzione di preghiera per il viaggio del Santo Padre in Terra Santa

Visita del Papa in Giordania: la prima tappa sarà dedicata ai disabili (Izzo)

Il Papa: "Impaziente di arrivare in Medio Oriente come pellegrino di pace" (Izzo)

Il Papa: Dio non è mai ingiusto e l'ottimismo cristiano non è ingenuo (Izzo)

Una Chiesa per noi ebrei. Intervista a padre Jaeger (Casadei)

Medio Oriente: la visione di Papa Ratzinger (Bruni)

Un augurio per il viaggio in Terra Santa (Osservatore Romano)

Mons. Twal: «Papa in Terra Santa una benedizione per tutti» (Geninazzi)

Il sisma abruzzese ha abbattuto anche gli schemi anti-Benedetto (Mastroianni)

Papa Ratzinger sfida contestazioni e pericoli perché ama il suo gregge più di se stesso (Tempi)

Il Papa alle popolazioni giordane, israeliane e palestinesi: "Attendo con ansia di poter essere con voi e di condividere le vostre aspirazioni e speranze, sofferenze e lotte. Verrò fra voi come pellegrino di pace" (Messaggio del Santo Padre)

Il Papa: in Terra Santa sarò pellegrino di pace (AsiaNews)

Il Papa: "L’ottimismo della contemplazione naturale (physikè theoria), di questo vedere nella creazione visibile il buono, il bello, il vero, questo ottimismo cristiano non è un ottimismo ingenuo: tiene conto della ferita inferta alla natura umana da una libertà di scelta voluta da Dio e utilizzata impropriamente dall’uomo" (Catechesi)

L'impresa più difficile per il Papa in Terra Santa: conquistare i Cristiani (Magister)

Le troppe interpretazioni già pronte del viaggio di Papa Ratzinger (Il Foglio)

Il Papa teologo ricondurrà alla dottrina cattolica anche i temi molto concreti che affronterà in Israele (Baget Bozzo)

L’elogio della coscienza di Benedetto XVI darà fastidio soprattutto nella Chiesa (Roberto de Mattei)

Il Presidente Shimon Peres: «Gerusalemme accoglie questo artefice di pace» (Esclusiva di Famiglia Cristiana)

PELLEGRINAGGIO DEL SANTO PADRE IN TERRA SANTA: LO SPECIALE DI MISSIONLINE

PELLEGRINAGGIO DEL SANTO PADRE IN TERRA SANTA (8-15 MAGGIO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

POL - Papa, la mission (quasi) impossible in Terra Santa

Roma, 7 mag (Velino)

“Non vedo l’ora di essere tra di voi”: domani finalmente Benedetto XVI toccherà la Terra Santa, terzo Papa – dopo Paolo VI nel 1964 e Giovanni Paolo II nel 2000 – a farsi pellegrino nei luoghi di Gesù. Anche lui, come i suoi predecessori, sarà prima in Giordania e poi in Israele.
Arriverà come “pellegrino di pace”, come lui stesso ha sottolineato a più riprese negli ultimi giorni, per “incoraggiare i cristiani” e “fare sentire la vicinanza e il sostegno” del Papa e della Chiesa a questo piccolo gregge chiamato ad affrontare ogni giorno “non poche difficoltà”.
Il Papa vuole “condividere con voi aspirazioni e speranze, come anche le vostre sofferenze e i vostri dolori” e “pregare per il dono della pace e dell’unità per le vostre famiglie e per tutti coloro che abitano in Terra Santa e Medio Oriente”.
La ricerca del contatto con la comunità cristiana è dimostrata anche dalle numerose messe che terrà all’aperto, per consentire la più ampia partecipazione dei fedeli alla sua visita.
Benedetto XVI sarà anche pellegrino di pace “nel nome dell’unico Dio che è Padre di tutti”: la dimensione ecumenica e interreligiosa avrà in effetti un ampio spazio in questa visita, più accentuato rispetto a quella di Giovanni Paolo II.
Su questo fronte “attendiamo una parola forte, nuova e chiara di come deve essere il rapporto tra noi” ha auspicato il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Benedetto XVI entrerà per la seconda volta in moschea, mentre sulle orme del suo predecessore, sosterà in preghiera al muro occidentale (noto come muro del pianto) e incontrerà i due gran rabbini.
Parte rilevante di questo aspetto interreligioso sarà la tappa in Giordania, dove il Papa visiterà la moschea di Al-hussein bintalal di Amman.
Benedetto XVI incontrerà anche il principe Ghazi, consigliere di re Abdallah II in materia religiosa ed estensore della lettera dei 138 – “A common word” – con cui un gruppo di intellettuali musulmani ha intensificato il dialogo col Vaticano, in seguito alla lezione di Ratisbona.
Con le comunità ebraiche e musulmane – ha sottolineato il Papa nel suo messaggio di saluto al termine dell’udienza generale - sono stati fatti importanti passi avanti nel dialogo e nello scambio culturale”.
Alla dimensione religiosa si intersecherà inevitabilmente anche quella politica, se possibile ancor più delicata.
Lo notava anche padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, parlando di un viaggio “coraggioso”: “Sappiamo quanto la situazione politica nell’area sia incerta, quanto le prospettive di pacificazione siano fragili.
Ma il Papa si mette in cammino ugualmente, con un coraggio ammirabile che si fonda nella fede, per parlare di riconciliazione e di pace”.
La Santa Sede guarda con interesse alla Giordania, paese in cui si sperimenta un modello efficace di convivenza tra diverse religioni, e che gioca un ruolo “equilibrante” nella complessa situazione del Medio Oriente.
Il sovrano hascemita tiene in buona considerazione la presenza della Chiesa. Lo stesso Abdallah – fatto eccezionale – sarà presente all’aeroporto di Amman sia all’arrivo sia al congedo del Pontefice.
Più intricato il panorama israeliano, dove la minoranza cristiana è di origine araba e dunque al centro di continue tensioni. Qui più che altrove le parole del Papa dovranno essere molto misurate, per evitare per quanto possibile il rischio di avallare l’una o l’altra parte.
Sono ancora recenti gli echi dell’operazione “Piombo fuso” a Gaza. La situazione dei cristiani di quella città è stata al centro delle preoccupazioni del Papa, che a loro ha devoluto la colletta del Giovedì Santo.
A Betlemme Benedetto XVI si troverà di fatto sotto il muro che separa Israele dai territori palestinesi, altro segno di divisione tra due popoli e ostacolo alla pace. La Santa Sede è da sempre favorevole alla soluzione dei “due stati per il conflitto israelo-palestinese.
Il Papa non dovrebbe fare accenni diretti su questo punto che comunque rimane aperto. Sul piatto dei rapporti con il governo israeliano c’è anche la questione dello status della Chiesa in Israele. I lavori della commissione bilaterale hanno subito un’accelerazione negli ultimi mesi, proprio in vista della visita del Papa, ma ancora non si è giunti a conclusione.
Negli ultimi giorni è riemersa anche la polemica sulla restituzione del Cenacolo ai francescani della Custodia, questione sollevata anche in occasione del viaggio di Giovanni Paolo II e che – ha commentato padre Pizzaballa – è destinata a non vedere soluzioni a breve. Secondo monsignor Norbert Hofmann, segretario della commissione per i rapporti con l’ebraismo, istituita presso il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il Papa “può fare degli appelli, ma la sua visita non avrà un effetto politico immediato”. Piuttosto contribuirà a “creare un’atmosfera di dialogo e fiducia reciproca”.
In Israele Benedetto XVI sarà accolto dal presidente Simon Peres, che gli ha rivolto un messaggio di benvenuto dalle colonne di “Famiglia cristiana” definendolo come “artefice della pace”. “Le sue parole – aggiungeva Peres - daranno forza alla speranza nel futuro” e “sarà un onore accoglierlo”. A Betlemme, il Papa incontrerà quindi il leader palestinese Abu Mazen, mentre il giorno seguente, a Nazareth, gli farà visita il premier israeliano Benjamin Nethanyau.

© Copyright Il Velino, 7 maggio 2009 consultabile online anche qui.

Nessun commento: