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E ora sulla stampa nazionale i cattolici fanno opinione
Presi in contropiede. È la storia di tutte le Giornate mondiali della gioventù. Giornali e tv a scommettere sul flop, e poi a correre dietro «all’inatteso successo dell’incontro».
È accaduto anche in Australia. Con le più importanti testate a chiedere solo all’ultimo di accreditare il doppio dei cronisti, perché quelli messi in allerta non bastavano a star dietro agli eventi in programma dal 15 al 20 luglio.
Appuntamenti culminati con il mezzo milione di persone alla Messa finale, e giovani in arrivo da 170 Paesi. Adesso non passa settimana che su temi di ogni sorta i media australiani non chiedano l’opinione di qualche «osservatore cattolico». Tanto che i vescovi sono diventati editorialisti di punta della stampa nazionale.
© Copyright Avvenire, 31 dicembre 2008
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