mercoledì 14 gennaio 2009

Offese al Papa: articolo del Corriere ed intervista al card. Kasper (Vecchi)


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Il cardinale Kasper Il responsabile per il Vaticano del dialogo con l' ebraismo: non ci si può sentire offesi

«Chi condivide gli stessi valori ora non deve dividersi»

Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO

Che ne pensa, eminenza?

«Vede, il punto essenziale è che nella situazione attuale della società occidentale, non solo italiana, coloro che condividono gli stessi valori di fondo farebbero meglio a non dividersi». Parla della secolarizzazione, del fondamentalismo? «Delle due cose, la secolarizzazione soprattutto. Ciò che noi cristiani chiamiamo Antico Testamento, i Comandamenti, i profeti...chi condivide questi valori deve stare assieme».

Il cardinale Walter Kasper, responsabile vaticano per il dialogo con l' ebraismo, sospira e dice: «Sono sorpreso».

Il rabbino Richetti scrive che il Papa riterrebbe inutile il dialogo...

«...Ma Benedetto XVI non ha mai detto questo né lo pensa! È convinzione del Papa, di tutti noi che dobbiamo parlare assieme, fare assieme, sapendo che abbiamo differenze fondamentali nella fede - neanche gli ebrei vogliono un dialogo "teologico" - e rispettandole.».

Dice il rabbino che per Benedetto XVI «in ogni caso va testimoniata la superiorità della fede cristiana».

«"Superiorità"? Noi non diciamo così, questo non è un linguaggio teologico! Noi diciamo che secondo la nostra fede cristiana tutte le promesse dell' Antico Testamento sono compiute in Gesù Cristo. È normale che in un dialogo ciascuno testimoni la sua fede, e non si può esser offesi se la posizione dell' altro non è la mia...».

Ma ciò che turba gli ebrei è la preghiera del Venerdì Santo «affinché riconoscano Gesù». Non si invoca la conversione?

«Ma questo è San Paolo, Lettera ai Romani, capitolo 11: per noi cristiani è un testo sacro che esprime una speranza escatologica, riferita alla fine dei tempi, un "mistero" legato alla volontà salvifica di Dio: come scrissi sull' Osservatore romano, la Chiesa non assume la regia di questo, anche se non può tacere la sua fede. Un' interpretazione confermata dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone in una lettera al Gran rabbino di Gerusalemme. E gli ebrei sono stati più o meno soddisfatti, anche a New York, in Francia... La situazione è un po' più difficile in Italia, ci si può chiedere perché...»

La vicinanza acuisce la sensibilità?

«Sì, questo si può capire. Ma sono certo si possa proseguire un dialogo che nessuno vuole interrompere. Non è il momento».

© Copyright Corriere della sera, 14 gennaio 2009 consultabile online anche qui.

Benissimo il cardinale Kasper! Evidentemente il fatto di essere teologo (e tedesco) ha il suo peso. Magari tutti i prelati fossero cosi' limpidi e leali verso il Santo Padre.
Considero importantissime le parole di Giovanni Maria Vian e del cardinale Kasper, ma attendo una presa di posizione ufficiale
.
R.

Vedi anche:

PREGHIERA PER GLI EBREI RABBINO CONTRO IL PAPA "CON LUI PERSI 50 ANNI"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella, da segnalare anche l'articolo di Galeazzi. Beh, ovviamente, soprassediamo sul titolo che non dipende dal vaticanista, ma dalle teste quadre dei titolisti.
http://rassegna.governo.it (sezione fatti esteri).
Alessia

Anonimo ha detto...

Pensa, Raffa, che c'è ancora "qualcuno" che traduce perfidis letteralmente.
Alessia