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Non c’è «alternativa » per i cristiani « al cammino esigente della croce».
Perciò, sapendo che questa via conduce non alla morte ma alla risurrezione, il Papa ha invitato i fedeli a percorrerla, mettendosi dalla parte dei più poveri. Un impegno tanto più urgente, ha detto, « in questo nostro tempo, segnato da una generale crisi sociale ed economica» .
Sono state ore intense quelle passate da Benedetto XVI, domenica mattina, nella parrocchia del Santo Volto di Gesù alla Magliana, nel settore ovest della diocesi di Roma. Il Pontefice, giunto attorno alle 9, e accolto dai cardinali Agostino Vallini ( suo vicario per Roma) e Fiorenzo Angelini, oltre che dal vescovo di settore, monsignor Benedetto Tuzia, non solo ha presieduto la celebrazione eucaristica, ma ha incontrato anche il gruppo dei bambini della Prima Comunione e i membri del Consiglio pastorale parrocchiale.
All’arrivo e al momento del congedo, poi, ha voluto salutare i fedeli che erano assiepati all’esterno della chiesa. Per tutti il Vescovo di Roma ha avuto una parola, ma soprattutto ha invitato a sintonizzarsi con la volontà di Dio, mettendosi alla sequela di Gesù. «Non c’è alternativa per il cristiano, che voglia realizzare la propria vocazione.
È la ' legge' della Croce descritta con l’immagine del chicco di grano che muore per germinare a nuova vita; è la ' logica' della Croce richiamata anche nel Vangelo odierno: ' Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna' » . « Non esiste altra via per sperimentare la gioia e la vera fecondità dell’Amore: la via del darsi, del donarsi, del perdersi per trovarsi » . Perciò Benedetto XVI ha definito « molto meritevole » lo sforzo che la parrocchia ( composta da 15mila abitanti, parroco don Luigi Coluzzi) sta compiendo « soprattutto attraverso la Caritas e il gruppo Sant’Egidio, per andare incontro, come è possibile, alle attese dei più poveri e bisognosi » . Più tardi, incontrando i laici del Consiglio pastorale, il Papa è tornato sul tema. E ricordando di aver toccato con mano la povertà in Africa, ma anche l’opera di quanti nella Chiesa africana cercano di alleviare i problemi degli ultimi, ha esortato: « Anche noi, nelle nostre dimensioni, vogliamo essere sempre sensibili verso la sofferenza, verso i sofferenti, verso i poveri, verso le persone bisognose in diverse forme di povertà, anche spirituale, che ci aspettano, nelle quali ci aspetta il Signore » . Ai membri del Consiglio ha poi ricordato: « Secondo la tradizione il consiglio è un dono dello Spirito Santo e un parroco, tanto più un Papa, ha bisogno di consiglio, di essere aiutato nel trovare le decisioni. Perciò questi consigli pastorali realizzano anche un’opera dello Spirito Santo e testimoniano la sua presenza nella Chiesa».
Infine ai fedeli raccolti sul sagrato, accennando alla pioggia, ha notato: « Forse è il segno di questo tempo pre- pasquale, dove sentiamo i dolori del Signore e tutti i problemi del nostro mondo di oggi. Ma sappiamo anche che il sole, benché spesso nascosto esiste; che Dio è vicino , ci aiuta e ci accompagna » . E se alla « nostra vita appartengono sofferenze e difficoltà – ha concluso –, dietro sta il sole della bontà divina » .
© Copyright Avvenire, 31 marzo 2009
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