venerdì 27 marzo 2009

Il Papa in Terra Santa «pellegrino di pace» (Rosoli)


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PIETRO E IL MONDO

Fra l’8 e il 15 maggio il Pontefice visiterà Giordania, Israele e Territori palestinesi

Il Papa in Terra Santa «pellegrino di pace»

Reso noto ieri il programma del viaggio

DI LORENZO ROSOLI

Otto giorni nella terra di Ge­sù. Sulle orme di Paolo VI e di Giovanni Paolo II. Ma con alcune significative innovazioni ri­spetto ai viaggi dei suoi predecesso­ri. Come l’intensa, articolata tappa in Giordania: ben tre giorni – da ve­nerdì 8 al mattino di lunedì 11 mag­gio – nel Paese alla cui iniziativa si deve la celebre lettera Una parola comune sul dialogo islamo-cristiano firmata da 138 esponenti musulma­ni. O come la Messa di martedì 12 maggio nella valle di Josafat, luogo carico di valenze bibliche e di sug­gestioni escatologiche (si veda l’arti­colo in basso), nel quale si intreccia­no l’attesa di Israele e l’avvenimen­to cristiano.
Questo emerge dal pro­gramma del viaggio di Benedetto X­VI in Terra Santa che si svolgerà dall’8 al 15 maggio, reso noto ieri dalla Sala stampa vaticana.
Un «pel­legrinaggio », come disse lo stesso Ratzinger all’Angelus dell’8 marzo scorso, «per domandare al Signore, visitando i luoghi santificati dal suo passaggio terreno, il prezioso dono dell’unità e della pace per il Medio Oriente e per l’intera umanità».

Amman, «ponte» con l’islam

Negli otto giorni di viaggio il Papa toccherà Giordania, Israele e Terri­tori palestinesi, visiterà luoghi cari all’ebraismo, all’islam e ai cristiani; incontrerà leader religiosi e politici di diverse appartenenze ma anche semplici fedeli e pellegrini, insieme agli esponenti della Chiesa cattolica in Terra Santa, così bisognosa di conforto e sostegno. Varcherà 'mu­ri' e attraverserà frontiere. Fra le na­zioni. E dentro il cuore dei popoli e delle persone. Come sarà fin dalla prima tappa, la Giordania. Venerdì 8 maggio l’arrivo ad Amman, la visita al Centro «Regina Pacis», l’incontro con il re e la regina, Abdallah e Ra­nia. Il giorno dopo, sabato 9, il Pon­tefice si recherà all’antica Basilica del «Memoriale» sul Monte Nebo, da dove Mosè vide la Terra promes­sa; poi sarà nella vicina Madaba per benedire la prima pietra dell’Uni­versità del Patriarcato latino; a sera celebrerà i vespri nella cattedrale greco-melchita di San Giorgio ad Amman con i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i movimenti ecclesiali.
Ma il «cuore» della giornata si sno­derà fra il Museo Ascemita e la Mo­schea Al-Hussein bin-Talal, nella capitale giordana, dove incontrerà i capi religiosi musulmani, il corpo diplomatico e i rettori delle univer­sità del Paese. Al-Hussein sarà la se­conda moschea visitata da papa Ratzinger, dopo la Moschea Blu di I­stanbul; la Giordania, invece, il pri­mo Paese arabo ad accoglierlo. E giordano è il principe Ghazi bin-Ta­lal, estensore della «lettera dei 138».
Ma non ci saranno solo giordani ad attendere il vescovo di Roma: si pensi alla moltitudine dei cristiani i­racheni che qui hanno trovato rifu­gio dopo la guerra e le violenze reli­giose degli ultimi anni. Domenica 10 maggio Messa e poi Angelus al­l’International Stadium di Amman; nel pomeriggio visita a Betania «al di là del Giordano», il luogo in cui secondo la tradizione è stato battez­zato Gesù; qui il Papa benedirà le prime pietre delle chiese di Latini e dei Greco-melchiti, due dei cinque nuovi luoghi di culto cristiani auto­rizzati dal re di Giordania.

A Gerusalemme e Betlemme

Lunedì 11 maggio Benedetto XVI «approda» in Israele: a Gerusalem­me l’incontro con il presidente Shi­mon Peres, la visita al Memoriale di Yad Vashem, il 'santuario' della memoria della Shoah, e l’incontro con le organizzazioni per il dialogo interreligioso al Notre Dame of Jeru­salem Center. Martedì 12 ancora Gerusalemme: la visita alla Cupola della Roccia e al Muro Occidentale, luoghi santi dell’islam e dell’ebrai­smo; gli incontri con il Gran Mufti e con i due Gran Rabbini di Gerusa­lemme; il Regina Coeli con gli ordi­nari di Terra Santa nel Cenacolo; al­le 16,30 infine la Messa nella Valle di Josafat. Mercoledì 13 è la giornata dedicata a Betlemme, nei Territo­ri palestinesi: al mattino Messa nella Piazza della Mangiatoia; al pomeriggio la visita privata alla Grotta della Natività, poi al Cari­tas Baby Hospital e al campo pro­fughi di Aida, infine l’incontro col presidente dell’Autorità naziona­le palestinese Abu Mazen.

Da Nazaret al Santo Sepolcro

Giovedì 14 maggio di nuovo Israele: Nazaret. Al mattino la Messa sul Monte del Precipizio; nel pomerig­gio, fra gli altri appuntamenti, l’in­contro col primo ministro d’Israele – molto probabilmente Benjamin Netanyahu – e la visita alla Grotta dell’Annunciazione. Venerdì 15 maggio, ultimo giorno in Terra San­ta: oltre a recarsi al Santo Sepolcro, il Papa parteciperà ad un incontro ecumenico nella sede del Patriarca­to Greco-ortodosso di Gerusalem­me, poi visiterà la chiesa patriarcale armena apostolica di San Giacomo, sempre nella Città santa. Infine Tel Aviv per la cerimonia di congedo, l’ultimo discorso e il volo verso Ro­ma.

© Copyright Avvenire, 27 marzo 2009

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