lunedì 22 giugno 2009
Benedetto XVI davanti ai 50 mila di San Giovanni Rotondo: San Pio da Pietrelcina maestro nel combattere il male e guidare le anime (R. V.)
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Benedetto XVI davanti ai 50 mila di San Giovanni Rotondo: San Pio da Pietrelcina maestro nel combattere il male e guidare le anime
“Guidare le anime e alleviare le sofferenze: così si può riassumere la missione di San Pio da Pietrelcina”. Lo ha ricordato stamani Benedetto XVI nella celebrazione eucaristica che ha presieduto, davanti a una folla gioiosa e commossa di circa 50 mila persone, sul Sagrato della Chiesa di San Pio da Pietrelcina. Quella di oggi è stata la prima visita pastorale di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo, a sette anni dalla canonizzazione del Frate di Pietrelcina, e la seconda di un Pontefice nella località pugliese, dopo quella nell’87di Giovanni Paolo II. Il servizio della nostra inviata Debora Donnini:
Una folla composta di fedeli ha sfidato la pioggia e dalle prime luci dell’alba è arrivata da tutt’Italia a San Giovanni Rotondo, ma anche dall’Inghilterra, dagli Stati uniti e dall’Irlanda. Le campane suonano a festa e sulle note dell'orchestra sinfonica del Conservatorio di musica “Piccinni” di Bari, i fedeli accolgono con gioia e commozione palpabile, sventolando le bandierine del Vaticano, il Papa che viene a confermali nella fede e a rendere omaggio a Padre Pio, Santo dal 2002, la cui grandezza è testimoniata anche dai sette milioni di pellegrini che ogni anno vengono a San Giovanni Rotondo da tutto il mondo. Un Santo, dunque, non solo della gente semplice - come a volte si sente dire - ma in realtà, sia in vita sia dopo la morte, un Santo che ha aiutato la conversione di tanta gente anche meno semplice.
Giunto in aereo anziché in elicottero a causa delle difficili condizioni meteorologiche, la prima tappa di Benedetto XVI è la cella numero 1, dove Padre Pio alloggiò per un periodo e morì. I frati lo accolgono nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, anziani e giovani gli sussurrano parole all’orecchio. Poi, il Papa scende nella cripta del Santuario di Santa Maria delle Grazie e prega in ginocchio davanti al corpo di Padre Pio, posto in una teca di cristallo. Si inginocchia e commosso bacia il reliquario dove vi sono i frammenti del cuore del religioso. Un cuore trafitto: Padre Pio ricevette il dono della trasverberazione; il suo cuore, racconta lui stesso, ha battuto con il cuore di Cristo, lo ha amato infinitamente. Quindi, il Papa accende due lampade votive in ricordo della visita di Giovanni Paolo II, nell’87, e della sua, questa, la prima a San Giovanni Rotondo.
La Messa inizia e il Papa sorride, è visibilmente felice. Benedetto XVI utilizza un calice e una pisside più volte usati da Padre Pio. L’omelia ripercorre il Vangelo di questa domenica: la tempesta sul lago di Tiberiade sedata da Gesù, segno della sua signoria divina e trascendente sulle forze del cosmo. I Discepoli hanno avuto paura, non così Gesù. Ma verrà il momento in cui anche lui proverà angoscia, senza però dubitare del potere e della vicinanza del Padre: Cristo ha vissuto il dramma di sentirsi da una parte “tutt’uno con il Padre, pienamente abbandonato a Lui” e dall’altra, “in quanto solidale con i peccatori, fu come separato e si sentì come abbandonato da Lui”. Nella Passione ha dovuto sperimentare pienamente “la distanza dall’odio dall’amore”. Alcuni Santi hanno vissuto questa esperienza, ricorda il Papa. “Padre Pio è uno di loro”.
Un uomo semplice, di umili origini, afferrato da Cristo per essere “strumento eletto del potere perenne della sua Croce”. “Le stigmate, afferma il Papa, che lo segnarono nel corpo lo unirono intimamente al Crocifisso”. Ma questo, sottolinea Benedetto XVI, non significa perdita della personalità, Dio non annulla mai l’umano ma lo trasforma e lo orienta al suo disegno di salvezza. Padre Pio, ricorda il Pontefice, ha conservato il proprio temperamento e i suoi doni naturali, offerti a Dio, che se ne è servito per prolungare l’opera di Cristo in tre modi fondamentali: l’annuncio del Vangelo, il perdono dei peccati e la guarigione dei malati nel corpo e nello spirito. E come è noto, tante sono state le battaglie che Padre Pio ha sostenuto nella sua vita:
"Come è stato per Gesù, la vera lotta, il combattimento radicale Padre Pio ha dovuto sostenerli non contro nemici terreni, bensì contro lo spirito del male. Le più grandi “tempeste” che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con 'l’armatura di Dio', con 'lo scudo della fede' e 'la spada dello Spirito', che è la parola di Dio”.
Padre Pio ha infatti profondamente compreso il dramma dell’uomo:
"Rimanendo unito a Gesù, egli ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura ed il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio, del suo Regno che viene, anzi, che è già nel mondo, della vittoria dell’amore e della vita sul peccato e sulla morte. Guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina, come ebbe a dire a lui anche il Servo di Dio, il Papa Paolo VI: 'Era un uomo di preghiera e di sofferenza'”.
Il Papa lascia ai Cappuccini, ai fedeli di Padre Pio, a tutto San Giovanni Rotondo, l’eredità del Frate di Pietrelcina: la santità. Il binario per arrivarvi, la preghiera e la carità. Dalla preghiera e unione di Padre Pio a Cristo morto e risorto, specialmente nella Messa, spiega il Pontefice, scaturisce la compresenza in lui di “doni soprannaturali” e di “concretezza umana”, e la carità stessa.
“L’amore che egli portava nel cuore e trasmetteva agli altri era pieno di tenerezza, afferma Bendetto XVI, sempre attento alle situazioni reali delle persone e delle famiglie”. Specialmente verso i malati e sofferenti nutriva la predilezione del cuore di Cristo e da questo ha preso origine Casa Sollievo della Sofferenza. Inaugurata negli anni ‘50 da lui stesso, non si può capire questa istituzione se la si scinde dalla sua forza ispiratrice che è la carità, che a sua volta nasce dalla preghiera:
"Questa era sempre la sua prima preoccupazione, la sua ansia sacerdotale e paterna: che le persone ritornassero a Dio, che potessero sperimentare la sua misericordia e, interiormente rinnovate, riscoprissero la bellezza e la gioia di essere cristiani, di vivere in comunione con Gesù, di appartenere alla sua Chiesa e praticare il Vangelo".
Il Papa mette poi in guardia gli eredi di Padre Pio dai rischi “dell’attivismo” e della “secolarizzazione”. Lo scopo della mia visita, spiega, è anche quello di confermarvi nella fedeltà alla missione di padre Pio:
"Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio, guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perché vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno per proseguire la sua stessa missione intrisa di amore per Dio e di carità fraterna".
Così, spiega il Papa, nelle tempeste che possono alzarsi improvvise potrete sperimentare più forte di ogni vento contrario il soffio dello Spirito Santo, che spinge la barca di Pietro e ognuno di noi.
All’Angelus il Papa affida tutti a Maria, la comunità dei Cappuccini, i malati, il personale che li assiste a Casa Sollievo della Sofferenza, i gruppi di preghiera, ma anche all’intercessione di San Pio da Pietrelcina l’Anno Sacerdotale appena iniziato. Il Papa prega anche per i rifugiati, ieri la giornata mondiale dell’Onu a loro dedicata:
"Molte sono le persone che cercano rifugio in altri Paesi fuggendo da situazioni di guerra, persecuzione e calamità, e la loro accoglienza pone non poche difficoltà, ma è tuttavia doverosa".
In precedenza, sul sagrato di Santa Maria delle Grazie, Benedetto XVI aveva ricevuto il saluto dell’arcivescovo di Lecce e amministratore apostolico di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Domenico D’Ambrosio, che ha ricordato come il volto della misericordia del Padre sia stato mostrato qui per 52 anni da un povero frate che pregava. La gioia della comunità per la visita del Papa è stata espressa anche dal sindaco Gennaro Giuliani che ricorda come un umile cella e un minuscolo confessionale abbiano fatto la Storia grazie a Padre Pio. Il sindaco annuncia anche che San Giovanni Rotondo - dopo la città natale di Karol Wojtyla, Wadowice - sarà presto gemellata anche con Marktl am Inn, dove è nato Joseph Ratzinger.
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