domenica 21 giugno 2009

Il Papa: con San Pio combattere il diavolo ed i mali di oggi. Riepilogo della giornata (Izzo)


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Riceviamo e con grandissimo piacere pubblichiamo il seguente commento di riepilogo di Salvatore Izzo per il quale i ringraziamenti sono doverosi per lo splendido lavoro.
R.

PAPA: CON S. PIO COMBATTERE DIAVOLO E MALI DI OGGI

(AGI) - San Giovanni Rotondo, 21 giu.

(dell'inviato Salvatore Izzo)

L'ultimo gesto prima di ripartire per Roma e' la benedizione della "chiesa inferiore" - perche' sottostante all'avveniristico e criticato tempio progettato da Renzo Piano, nel quale i tradizionalisti individuano decine di simboli massonici - che dovrebbe accogliere in un futuro non si sa quanto prossimo le spoglie di Padre Pio.
Il condizionale e' d'obbligo perche' anche al termine dell'ostensione, le spoglie resteranno nella cripta della chiesa di S. Maria delle Grazie: un edificio modesto, che S. Pio defini' "una scatola di fiammiferi". Ma tra i mosaici e gli affreschi del gesuita Mark Rupnik spunta alla fine - proprio dove Ratzinger si ferma per benedire il modernissimo ambiente luccicante di foglie d'oro ricavate dagli ex voto - una iscrizione a ricordo dell'odierna inaugurazione, che identifica il luogo come quello in cui si custodira' il corpo del santo di Pietralcina, come per mettere i fedeli contestatori davanti a un fatto compiuto, mentre ancora si attende una decisione in merito dalla Congregazione delle Case dei Santi.
In ogni caso l'arcivescovo Domenico D'Ambrosio, gia' nominato ordinario di Lecce, lascera' al suo successore una bella gatta da pelare, dopo che alcuni estremisti sono arrivati a denunciare il presule per profanazione di cadavere per aver autorizzato l'esumazione. Al suo posto servira' un uomo coraggioso anche perche' sia l'Ordine dei Cappuccini che ha costruito la nuova Chiesa che la Casa Sollievo della Sofferenza, il grande ospedale fondato da Padre Pio per offrire un'assitenza degna di questo nome alle popolazioni del Sud, sono gravati da molti debiti e a quanto pare non bastano 7 milioni di pellegrini all'anno per pareggiare i bilanci .

Le grandi folle a San Giovanni Rotondo non sono una novita' e non sono mancate nemmeno oggi: 50 mila persone, forse di piu' hanno assistito alla messa. E la pioggia non e' bastata a scoraggiare quanti per tutto il giorno si sono assiepati alle transenne per veder passare il Pontefice in "Papamobile".

Cosi' come tutte le polemiche che hanno preceduto il viaggio non hanno fermato il Papa. "I rischi dell'attivismo e della secolarizzazione - ha spiegato all'omelia rivolgendosi al clero locale e forse soprattutto ai cappuccini - sono sempre presenti; percio' la mia visita ha anche lo scopo di confermarvi nella fedelta' alla missione ereditata dal vostro amatissimo Padre Pio". "Siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell'ospedale, da correre il rischio - li ha ammoniti - di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volonta' di Dio". "Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio - li ha esortati - guardate a Padre Pio:
al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perche' vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno. Cosi', li ha incoraggiati, "anche nelle tempeste che possono alzarsi improvvise, potrete sperimentare il soffio dello Spirito Santo che e' piu' forte di ogni vento contrario e spinge la barca della Chiesa ed ognuno di noi".
"Come e' stato per Gesu', la vera lotta, il combattimento radicale Padre Pio ha dovuto sostenerli non contro nemici terreni, bensi' contro lo spirito del male.
Le piu' grandi 'tempeste' che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con 'l'armatura di Dio', con 'lo scudo della fede' e 'la spada dello Spirito, che e' la parola di Dio'", ha spiegato Benedetto XVI ricordando gli scontri di Padre Pio con il Demonio, rivelati dai i frati del Convento di San Giovanni Rotondo che spesso la notte sentivano inquietanti rumori provenire dalla celletta del frate con le stimmate, che era di gracile costituzione (oltre che cagionevole di salute) e mai avrebbe potuto alzare armadio e letto per provocare quei suoni agghiaccianti che derivavano da vere e proprie colluttazioni. Ma il male in questo angolo della Puglia, come in tutto il Sud ha oggi nomi precisi.
Il Papa ha citato "il fenomeno della disoccupazione, che interessa in maniera drammatica non pochi giovani e ragazze del Mezzogiorno d'Italia".
"Non perdetevi d'animo - ha detto ai ragazzi della diocesi - siate 'giovani dal cuore grande'. La Chiesa non vi abbandona, voi - li ha invocati - non abbandonate la Chiesa!". Ed e' certamente un male di oggi, secondo il Papa, il rifiuto dello straniero.
Per questo, all'Angelus, ha invitato i fedeli a pregare "per la situazione difficile e talora drammatica dei rifugiati" la cui accoglienza, ha scandito, "pone non poche difficolta', ma e' tuttavia doverosa". " "Voglia Iddio - ha aggiunto Papa Ratzinger - che, con l'impegno di tutti, si riesca il piu' possibile a rimuovere le cause di un fenomeno tanto triste".
C'e' tanto male e tanta sofferenza, riconosce pero' il Pontefice, che sembrano ineliminabili. "Chi puo' eliminare il potere del male e' solo Dio" spiega ai pazienti e sanitari della Casa Sollievo della Sofferenza .
"La malattia, che si manifesta in tante forme e colpisce in modi diversi, suscita - ha rilevato - inquietanti domande: 'perche' soffriamo? Puo' ritenersi positiva l'esperienza del dolore? Chi ci puo' liberare dalla sofferenza e dalla morte?'". "Interrogativi esistenziali, che restano umanamente il piu' delle volte senza risposta, dato che il soffrire costituisce un enigma imperscrutabile alla ragione" perche' "la sofferenza fa parte del mistero stesso della persona umana", ha ammesso. E l'unica risposta che Ratzinger si sente di dare alla dona malata di cancro che candidamente gli confessa "non ho paura di morire, quanto di presentarmi a mani vuote al Signore" e' alla fine un
invito alla preghiera e alla penitenza.
Invito esplicitato con le parole dette per richiamare sacedoti e fedeli alla pratica del confessionale ma soprattutto con la preghiera silenziosa sulle spoglie del Santo di Pietrelcina, espressione di una religiosita' popolare che oggi si e' scoperta affine alla sensibilita' di un Papa che e' anche grande e raffinato teologo, davanti alle quali si e' inginocchiato al suo arrivo.
"Nella Cripta - racconta fra' Antonio - il Papa ha venerato il corpo di padre Pio, in ginocchio: e' stato un momento davvero di grande grande intensita'".
Erano presenti anche padre Paolo Covino, di 90 anni, che ha conosciuto 8 Papi, e il leggendario fra' Modestino, ancora piu' anziano, che e' il discepolo piu' noto del frate con le stimmate. Lunghe code, ogni giorno da anni, sin dalle 4 del mattino, si formano dietro la guardiola dove e' fra Modestino che, a causa dell'eta', non riesce a dare la benedizione a tutti.

© Copyright (AGI)

2 commenti:

Caterina63 ha detto...

Stupendo il riepiloo di Izzo, il migliore che abbia letto in rete ^__^

aggiungo una nota colorata...
ho seguito tutta la diretta dal CTV ho notato che quando arrivava il Papa e toccava lui parlare, sia per la Messa di stamani, sia per la visita all'ingresso dell'Ospedale di padre Pio, LA PIOGGIA HA CESSATO il suo tormento...anzi è uscito anche un timido sole...
^__^

euge ha detto...

Per Caterina devi sapere che il giorno dell'elezione di Benedetto XVI, il cielo grigio che vedevo dalla finestra di casa mia, venne squarciato da un bellissimo raggio di sole!!!! :-)))

Un segno del Signore che non potrò mai dimenticare.