sabato 7 novembre 2009
Come ridurre la Santa Romana Chiesa a un noiosissimo film progressista. Lo scisma di Chiaberge: pensa a una banalità, senz’altro c ’è (Crippa)
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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:
Come ridurre la santa romana chiesa a un noiosissimo film progressista
Lo scisma di Chiaberge: pensa te a una banalità, senz’altro c ’è
di Maurizio Crippa
Tratto da Il Foglio del 6 novembre 2009
Come sanno i produttori di film e gli editori di fiction, è il genere a decidere della trama. E anche dello stile.
Il genere editoriale “Roma senza Papa”, detto anche “la chiesa è in crisi, vi spiego perché”, non fa eccezione.
Come tutti i filoni, procede a cascata: sempre verso il basso. Si parte dal modello alto, tipo “Lo scisma sommerso” di un filosofo come Pietro Prini, si passa al divulgativo-militante “La chiesa del no” di un vaticanista come Marco Politi, e giù fino ai tardi epigoni che sminuzzano e riciclano le frattaglie come fa Riccardo Chiaberge in “Lo scisma - Cattolici senza Papa” (Longanesi).
“Scusate se sono laico”, è il folgorante inizio del responsabile del Domenicale del Sole 24 Ore. Si accomodi. Il problema non è l’essere laici, del resto ci sono tanti cristiani che dicono le stesse cose.
Eccolo, il problema vero: dire sempre le stesse cose. La pigrizia e la mancanza di fantasia sono la condanna del genere.
Il film “Lourdes”, per dire, piglia la questione della fede da un punto di vista originale, e qualche carta la scompiglia. Ma se di miracoli vai a parlare con il professor Giorgio Lambertenghi, sai che palle.
Qui c’è solo la vulgata, sempre quella, sempre più ri-sentita.
Provasse Chiaberge a inventarsi un altro punto di vista. Invece la teoria è quella fissa: “Prima con Karol Wojtyla, poi con Joseph Ratzinger, la chiesa ha imboccato una strada diametralmente opposta a quella del taciturno Giovanni XXIV”, inteso come il Papa ritiratosi a Zagarolo del romanzo del geniale Guido Morselli. La domanda, sempre quella: “Siamo sicuri che il pianeta cattolico sia davvero così compatto attorno alle posizioni della gerarchia?”. Bisognerebbe verificare, in effetti. Invece Chiaberge, che pure accusa i colleghi (“mai che ci venga la curiosità” di andare sul campo), parte per un viaggio nei luoghi comuni più triti del genere.
C’è il monaco ma progressista, che elogia la “kénosis”, lo svuotamento, dossettiano della chiesa di contro ai “farisei del 2000” e delle “radici cristiane”. Fa l’ironico sulle “invereconde creme contro al cellulite. A Roma lo sapranno?”. Si schifa di Padre Livio, “quello che recita i rosari in diretta”. Non manca nulla: la progressista austriaca di “Noi siamo chiesa”, il gesuita che dialoga con Zagrebelski contro “il diritto naturale”, i dubbi su Welby e il cardinal Martini (sul Sole) a favore del testamento biologico. E contro “i fanatici che portavano bottiglie di minerale a Terry e Eluana”. L’ex prete sposato, la missionaria comboniana che ammira Lumumba e non dice no al preservativo. Pensate a una banalità, senz’altro c’è. Compresa tutta la compagnia di giro della chiesa progressista di Milano: Lambertenghi, don Verzé e don Colmegna. Per finire con Obama, il “God gap”, i sexgate italiani e la “fine dei teocon” che illustrerebbero in modo planetario “un malcontento sotterraneo”, “una spaccatura insanabile nel corpo” della chiesa.
Più risibile che irritante, il “viaggio” di Chiaberge. A pagina 60 c’è forse la radice di tanti luoghi comuni: quando, con qualche numero di sociologia, divide i cattolici tra “il nocciolo duro dei praticanti attivi e inquadrati”, “avanguardie, o retroguardie, a seconda dei punti di vista” e un ipotetico popolo scismatico che – forse – crede persino in un altro Dio.
Fosse andato anche solo a vedere una normalissima parrocchia, un asilo, una messa, si sarebbe accorto della differenza tra una panzana di genere e un documentario come Dio comanda.
© Copyright Il Foglio, 6 novembre 2009 consultabile online anche qui.
"Lo scisma - Cattolici senza Papa": titolo senza alcun senso. Non esiste e non puo' esistere un Cattolicesimo senza Papa. Esiste invede una galassia di comunita' cristiane (senza Pontefice). Gli "scismatici" vi possono aderire in tutta tranquillita', liberta' e...COERENZA!
R.
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2 commenti:
Buongiorno Raffaella. Il vero problema dei libri citati da Crippa, è quello di non avere pagine sufficentemente grandi da poter incartare il pesce.
Chiaberge? Avanguardia del capitale massonico annidato in confindustria, basta leggere l'inserto culturale del sole 24 ore della domenica, da lui diretto.
Dunque, perchè stupirsi?
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