lunedì 18 maggio 2009

Università, fischi cattolici per Obama (Molinari). Ma il Papa cerca il dialogo (Galeazzi)


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Clicca qui per leggere l'articolo di Maurizio Molinari.

Ma il Papa cerca il dialogo

Giacomo Galeazzi

Mentre a Notre Dame i cattolici contestano in piazza l’«abortista» Barack Obama, a Roma il Vaticano detta la linea del silenzio. E intanto tesse la tela del rinnovato dialogo con la Casa Bianca.
E’ il Papa in persona a calibrare la strategia: collaboriamo con il presidente americano in politica estera, prendiamo le distanze dal finanziamento alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, sull’obiezione di coscienza dei medici per l’eutanasia e la legislazione abortista.
Benedetto XVI, ricevendo nelle ultime settimane i superiori della Segreteria di Stato, ha espresso interesse verso l’operato del nuovo presidente Usa e il desiderio di conoscerlo personalmente.
L’«ostpolitik» pontificia verso l’Amministrazione Usa non cancella i rilievi critici sulla bioetica, ma «punta su ciò che unisce più che su ciò che divide», evidenzia il cardinale Achille Silvestrini, ex ministro degli Esteri: «Per ora su Medio Oriente e distensione con l’Islam, il Papa e Obama fanno parallelamente discorsi analoghi.
Il punto di contatto potrà avvenire sulle soluzioni concrete». Ai suoi interlocutori il Pontefice spiega che «pensa di poter collaborare bene con Obama» e nei Sacri Palazzi si sa che Benedetto XVI è interessato alla visita di luglio in Italia del presidente Usa per il G8, perché ritiene che ci sia la possibilità di una piattaforma di contatto a partire dalla mano tesa al mondo arabo e all’Iran. «La sua politica estera, l’idea di pacificazione e disarmo corrispondono a quanto pensiamo noi, quindi possiamo trovare punti di contatto su molti temi», ha argomentato nei giorni del viaggio in Medio Oriente il Papa coi suoi collaboratori.
«In politica estera ci sono importanti consonanze, come la proposta dei due Stati per palestinesi e israeliani nella comune speranza di passi avanti verso la pace - precisa il portavoce papale, padre Federico Lombardi -.
Sulle posizioni etiche interne, come testimoniato dall’episcopato Usa, restano divergenze. La possibilità di un incontro a luglio esiste, ma non c’è ancora un’agenda fissata». Per arrivare a un’udienza sono in corso trattative tra le diplomazie. Ora «soprattutto per la Terra Santa è più agevole una convergenza con la Santa Sede, perché Obama è meno sbilanciato a favore di Israele rispetto a Bush, responsabile del fallimento in Iraq - sottolinea il teologo Gianni Gennari -. A parte qualche attacco grossolano di singoli vescovi, toni, personalità, immagine nell’opinione pubblica mondiale favoriscono una prospettiva geopolitica nuova della Santa Sede verso la Casa Bianca».
Non a caso all’università Notre Dame è stata frenata, nelle proteste anti-Obama, la «teocon» Mary Ann Glendon, ex ambasciatrice di Bush in Vaticano e presidente della Pontificia accademia delle Scienze sociali. Intanto alla Comunità di Sant’Egidio il governatore del New Mexico, Bill Richardson, ha appena proclamato che «le relazioni con il Vaticano saranno migliori dell’era Bush, perché ora gli Usa riconoscono l’esistenza di una comunità internazionale, vogliono aiutare il Terzo mondo, combattere la povertà, far cessare i conflitti. Proprio come il Papa».
Anche sulla bioetica la Curia ha apprezzato il fatto che Obama abbia imposto paletti alla ricerca con fondi federali, limitandola agli embrioni in esubero delle cliniche della fertilità donati da genitori che non intendono usarli per avere figli e ha bloccato metodi sperimentali come la tecnica della partenogenesi, in cui gli embrioni si ricavano dagli ovuli. Da settimane l’«Osservatore romano» elogia Obama con continue citazioni («è dai valori che dipende la nostra possibilità di successo») e riconoscimenti («sulla bioetica non è così radicale ed è meglio delle attese, le nuove linee-guida non consentono di creare nuovi embrioni a scopi di ricerca o terapeutici per la clonazione o a fini riproduttivi e fondi federali potranno essere usati solo per la sperimentazione con embrioni in esubero»).
Dieci giorni fa, a lodare Obama è stata, attraverso il Nobel Joseph Stiglitz, pure l’Accademia pontificia delle Sociali: «Per risolvere la crisi economica sta compiendo scelte giuste dal punto di vista della giustizia sociale». Sfumature mutate radicalmente da quando, a metà novembre, il cardinale James Stafford, capo della Penitenzieria apostolica e uno dei tre vescovi Usa che guidano un dicastero vaticano, lo condannava come «aggressivo, distruttivo e apocalittico», accusandolo di appoggiare «una piattaforma estremista contro la vita» e paragonando l’America dei prossimi anni al «giardino del Getsemani».
Meno duri nel descrivere quasi come un «Anticristo» quello che adesso sta diventando il principale alleato del Papa sullo scacchiere planetario sono stati i vescovi americani che a marzo, attraverso il cardinale di Filadelfia, Justin Rigali, hanno bollato il sì della Casa Bianca alla ricerca sulle staminali come «una triste, tragica vittoria della politica sulla scienza e l’etica» e «un’azione moralmente sbagliata, perché incoraggia la distruzione di vite umane innocenti, trattando essere umani vulnerabili come meri prodotti da coltivare».

© Copyright La Stampa, 18 maggio 2009 consultabile online anche qui.

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffa.
Sulla stampa sempre sull'argomento vi un'intervista a John Allen di Glauco Maggi.
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=M0TX6
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie Alessia :-))
R.

ilsanta ha detto...

Nessuno nota delle analogie con quanto accaduto alla Sapienza?
Nessuno nota due comportamenti diversi di due persone messe nelle stesse condizioni?
Nessuno nota il comportamento diverso dei giornali nei due casi?

Raffaella ha detto...

No, nessuna analogia: Obama ha potuto parlare all'universita' cattolica ed i facinorosi sono stati arrestati.
Solo contestazioni verbali nessuna minaccia per l'incolumita' fisica del Presidente Usa.
R.

Anonimo ha detto...

Inoltre, Obama è entrato in una prestigiosissima istituzione cattolica e non laicista e di ormai scarsissimo livello, visto i personaggi che la frequentano, come la sapienza. Il dissenso si è limitato alle parole e alla diserzione della cerimonia, ma nessuna minaccia a Obama o pericolo di scontri violenti con gli studenti. Quindi, inutile menare tanto il torrone. Immagini Raffa, cosa sarebbe successo se la sapienza avesse voluto laureare honoris causa il Papa?
Alessia

ilsanta ha detto...

Obama ha potuto parlare perchè all'Università ci è andato, il Papa no.
I facinorosi cattolici sono stati arrestati perchè stavano manifestando alla presenza di Obama, eventuali facinorosi che avrebbero potuto contestare il Papa non hanno di certo avuto modo di farlo e quindi di farsi arrestare.
Se si fosse trattato solo di contestazioni verbali nessuno sarebbe stato arrestato, nessuno inoltre ha mai minacciato l'incolumità del Papa anche se capisco che i fischi possano essere deleteri per la sua salute.
Bel tentativo di buttarla sul vittimismo ma decisamente superato dai fatti accaduti dall'altra parte dell'oceano.

Raffaella ha detto...

Forse occorrerebbe spiegarlo all'ex ministro degli Interni che suggeri' al Papa di prendersi un raffreddore diplomatico.
R.

ilsanta ha detto...

Il Papa ovviamente accolse prontamente l'invito senza battere ciglio ....

Raffaella ha detto...

No, fece verificare e poi decise.
R.

ilsanta ha detto...

"Fece verifcare ...."

Cosa fece verificare?
Che ci fossero dei contestatori era palese.

mariateresa ha detto...

il Papa fece bene a non andare per lasciare ai mai domi epigoni della laicità la soddisfazione di fare la figura dei tordi. Come notò, per una volta acutamente, Rusconi.

Raffaella ha detto...

Infatti ancora oggi non si danno pace per un simile affronto :-)
E' inutile stare qui a pettinare le bambole: la figuraccia e' li' in tutto il suo "splendore".
R.

elena ha detto...

contestatori violenti ...

il ministero degli interni aveva previsto forze dell'ordine in tenuta antisommossa quindi si prevedevano tafferugli e scontri.

Alla sapienza capeggiavano cartelli con scritte 'hai capito che qui non ti vogliamo' e altri slogan con cui non si voleva
lasciar parlare il Papa in tutti i modi e questo non e' contestare

E' difficile da credersi ma non ha voluto rischiare che nemmeno uno dei suoi insultatori si potesse far male

E se come effetto collaterale nel fare cio' che si chiedeva a gran voce, questi contestatori si son ritrovati con le chiappe scoperte, se mi permettete l'espressione, cosa ci possiamo fare?

a. ha detto...

e se qualcuno dei contestatori si fosse fatto male?
la colpa sarebbe ricaduta sul solito papa che aveva voluto andare a tutti i costi dove non lo volevano.
meglio che abbia rinunciato lasciando i professoroni con la loro frase copiata da wikipedia in mano.
a.

Anonimo ha detto...

Fece bene a non andare anche perchè la contestazione nei suoi confronti fu costruita su un falso, copiato pari pari da wikipedia, da dei vecchi prof veterosessantottini e fatto loro da un gruppo di fuoricorso a vita.
Negli States questo non sarebbe successo.
Alessia

Anonimo ha detto...

Se andate sul sito di Rodari potrete vedere un video che narra dell'arresto di un sacerdote, colpevole di pregare nel giorno in cui l'abortista Obama riceveva un premio dalla Notre Dame University.
Lo stesso video, con relativi commenti, nel Blog di Damian Thompson.
Alessia

ilsanta ha detto...

C'è chi si barrica dietro ai se ed ai ma, cosa sarebbe successo se ... a chi avrebbeero dato la colpa se .... cosa avrebbero scritto i giornali se ....
Peccato che tutto questo non lo sapremo mai, il Papa colà, in mezzo ai laici contestatori non ci è andato.
Obama invece ci è andato dai cattolicissimi contestatori, è andato a prendersi la sua dose di democratici fischi, ha dimostrato di essere il presidente anche degli americani antiabortisti, il Papa non ha fatto niente di tutto ciò.
Ognuno è libero di pensare che abbia fatto bene o male a non andare alla Sapienza, ma i fatti parlano e l'analogia è stringente.
In merito all'arresto del prete in preghiera potrei ironizzare dicendo che se non l'avessero arrestato avrebbe potuto tirare la Bibbia in testa ad Obama ... così tanto per aggiungere qualche altra fantasiosa ipotesi.
PS: ricordo che i poliziotti americani sono molto solerti nel fare il loro dovere e non è certo un colletto bianco a fermarli, in Italia dubito sarebbe successo ....

Raffaella ha detto...

Beh, il Papa non e' un politico e non e' tenuto ad essere il presidente di tutti.
R.

Lapis ha detto...

forse Obama è potuto andare a prendersi la sua democratica dose di fischi perché nel cattolicissimo ateneo nessuno ha programmato assedi sonori per impedire all'illustre ospite di tenere il suo discorso, e nessuna delle organizzazioni studentesche ha occupato il rettorato con minacce (non ipotesi, ma fatti belli e stampati). Inoltre Obama non andava nell'università di un altro Stato, ma restava comunque in casa sua; la decisione del Papa è stata inevitabilmente condizionata dai segnali negativi inviati dal governo italiano, di cui, diplomaticamente, non si poteva non tener conto.

Anonimo ha detto...

Da ritorno dagli States dove le magliette e le tazze Obama si vendono dappertutto, mi chiedo perchè il bel presidente vuole rendere l'aborto raro, visto che è un diritto delle donne e una conquista civile.O è vita solo ogni tanto? Proprio adesso che i vescovi e laici americani sono così retrogradi e integralisti,tanto che i pro-life sono maggioranza, l'O.R. sembra smentire la fama oscurantista guadagnata dal Vaticano.Saluti, Eufemia

Anonimo ha detto...

Unisco i miei fischi a quelli dei cattolici antiabortisti americani.
E come già detto da molti sacerdoti: the black pharaoh fundes, by public money, experimentations on embryos. This was scheduled in his electoral program. American Catholics which voted him: Confession at once! (Il faraone nero finanzia con soldi pubblici le sperimentazioni sugli embrioni. Era previsto dal suo programma elettorale. Cattolici americani che lo avete votato: Confessione! e subito

Anonimo ha detto...

Ecco il video con l'arresto di padre Norman Weslin:
http://www.youtube.com/watch?v=iiz4tfjSuPc&feature=channel_page

Angel

ilsanta ha detto...

"...mi chiedo perchè il bel presidente vuole rendere l'aborto raro, visto che è un diritto delle donne e una conquista civile."
Se se lo cheide caro anonimo, significa che non le è chiaro che l'aborto è un diritto ma non è un piacere. Mi pare elementare.

"Il faraone nero finanzia con soldi pubblici le sperimentazioni sugli embrioni.. Era previsto dal suo programma elettorale. Cattolici americani che lo avete votato: Confessione! e subito"
Visto che non mi risulta un boom di confessioni negli states, potremmo interpretare questo fatto come un bel dito alzato nei confronti di questi sacerdoti?
PS: non conoscevo questa frase, interessante il termine "faraone nero", a sottolineare il colore della pelle e l'origine "africana" di questo Presidente, un bel gesto di razzismo, complimenti!

ilsanta ha detto...

"Beh, il Papa non e' un politico e non e' tenuto ad essere il presidente di tutti."
Nemmeno i politici sono tenui a rappresentare tutti, si tratta di un dovere morale non di una necessità, vedasi l'attuale Presidente del Consiglio che da dello stupido a coloro che votano la parte avversa.
Il Papa però ha un "illustre predecessore" a cui dovrebbe ispirarsi che disse: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”, e ancora:”Beati voi, quando gli altri vi odieranno, quando parleranno male di voi, vi disprezzeranno come gente malvagia perché avete creduto nel Figlio dell’uomo……siate contenti perchè Dio vi darà la sua grande ricompensa”, oppure: "Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite."

"perché nel cattolicissimo ateneo nessuno ha programmato assedi sonori per impedire all'illustre ospite di tenere il suo discorso"
Non mi pare che tu abbia seguito quanto è accaduto, semplicemente non hanno permesso che questo accadesse indipendentemente dalla volontà dei contestatori, a questo servono le forze dell'ordine, questo doveva fare la Polizia alla Sapienza.

"nessuna delle organizzazioni studentesche ha occupato il rettorato con minacce (non ipotesi, ma fatti belli e stampati)"
Se occupazione (termine di facile uso per certi schieramenti politici) abusiva c'è stata la Polizia doveva intevenire. Questo non muove di una virgola il concetto già espresso.
"Inoltre Obama non andava nell'università di un altro Stato, ma restava comunque in casa sua."
Purtroppo i capi di Stato stranieri devono capire che L'Italia, per ora, è una Repubblica democratica dove il diritto di parole e di contestazione non può essere revocato con bolle o decreti. Se poi questo capo di Stato riceve dallo Stato che lo ospita sostanziosi contributi in danaro prelevati anche dalle tasche di inconsapevoli cittadini e se questo capo di Stato tramite le Curie si può permettere di scegliere il 30% degli insegnanti di religione in barba a tutti i concorsi, pagandoli con i soldi dello Stato ospitante, direi che tale capo di Stato dovrebbe ringraziare comunque senza fare polimeche sui fischi a lui rivolti o dovrebbe decidere per coerenza di fare a meno di questi benefici.

Raffaella ha detto...

L'occupazione del rettorato e' di per se' un fatto gravissimo che limita la liberta' altrui.
Nelle universita' e' il rettore che deve chiamare le forze dell'ordine.
Decise di non farlo per non esasperare gli animi.
Vedo che, non avendo piu' argomenti, ci si attacca agli insegnanti di religione, discorso che, in questo post, c'entra come i cavoli a merenda.
Ricordo che il Papa non riceve un emerito NULLA dallo Stato Italiano (semmai porta turisti a Roma...).
Se ci si riferisce all'otto per mille, si e' commesso un errore grave di concetto: esso va alla Cei e non al Vaticano.
E' perfettamente inutile continuare il discorso se manca l'abc.
R.

ilsanta ha detto...

"L'occupazione del rettorato e' di per se' un fatto gravissimo che limita la liberta' altrui.
Nelle universita' e' il rettore che deve chiamare le forze dell'ordine."
Tutto vero, compreso il fatto che le forze dell'ordine non sono state chiamate, forse il rettore non ha ritenuto quelle persone così violente come qualcuno vuole far credere.

"Decise di non farlo per non esasperare gli animi."
Apprezzo l'ammissione appena fatta, al Papa non è stato impedito di parlare, è stata una sua decisione non farlo, anche se il motivo rimane per me non condivisibile.

"Vedo che, non avendo piu' argomenti, ci si attacca agli insegnanti di religione, discorso che, in questo post, c'entra come i cavoli a merenda."
Capisco che lei frema nel tentativo di difendere le sue posizioni, ma almeno le chiedo di leggere i commenti altrui prima di difendenrli, capirebbe chi per primo fa certi discorsi. Non sono stato io infatti a trovare come miserrima scusa, quella del Papa da trattare come capo di Stato straniero ospite in Italia.
Il Papa ha tutto l'interesse ad essere trattato da Italiano quando si tratta di intervenire sulle scelte politiche ed economiche, al contario è meglio essere capo di Stato straniero quando ve ne sia la necessità.

"Se ci si riferisce all'otto per mille, si e' commesso un errore grave di concetto: esso va alla Cei e non al Vaticano."
Tecnicamente ha perfettamente ragione se non fosse che sopra la CEI c'è sempre il Papa, capo indiscusso e indiscutibile, capo eletto fra una ristrettissima oligarchia. Non mi dica che la CEI può permettersi di fare ciò che vuole senza rendere conto al Vaticano, o che la CEI è completamente slegata dal Vaticano.
Se la smettessero di prendere in giro la gente con questi mezzucci sarebbero più credibili e forse riuscirebbero a raggranellare qualche soldo in più senza fare la costosa pubblicità che in questo periodo invade gli schermi.

"E' perfettamente inutile continuare il discorso se manca l'abc."
A nemico che fugge ponti d'oro ....

Raffaella ha detto...

Visto?
Il discorso si e' spostato sul denaro...
R.

ilsanta ha detto...

"Visto?
Il discorso si e' spostato sul denaro..."

Il discorso è stato spostato da altri sostenitori papali, lei ha una visione a senso unico delle cose.

Lapis ha detto...

mi spiace che le mie osservazioni siano state scambiate per miserrime scuse, forse non mi sono espressa in modo chiaro o forse la cattiva interpretazione delle mie parole è dovuta a un pregiudizio di fondo da parte di chi legge opinioni che presume oscurantiste. Visione a senso unico?
Comunque, quando ho precisato che il Papa si trovava in una condizione diversa da quella di Obama per il fatto di andare in un'università di uno Stato straniero non mi riferivo certo alla pretesa che venisse imposto il silenzio a chicchessia, tanto meno con bolle e decreti, che non appartengono né al mio modello di società civile né a quello che si aspetta questo Papa, da sempre abituato a scendere in arene non proprio benevolenti nei suoi confronti, anche quando era professore e poi cardinale.
Quello a cui mi riferivo è il fatto che quando una personalità viene invitata a parlare in un'istituzione di uno Stato straniero è quantomeno ovvio che si comporti con maggior cautela, proprio per non creare situazioni di disagio allo Stato di cui è ospite, a maggior ragione quando sono proprio le autorità di quello Stato a sconsigliare una visita in cui non sono garantiti neppure i fondamenti del vivere civile (leggi, libertà di parola) e la sicurezza dei partecipanti. Il gesto del Papa è stato signorile, oltre che diplomaticamente corretto. Quanto a mr Obama braveheart vedremo come si comporterà quando, dopo essere stato invitato da un ateneo straniero a tenere una lectio magistralis, gli verrà fatto sapere dal governo di quello Stato che è meglio che rinunci alla visita.

Anonimo ha detto...

Meno male che abbiamo Santa (è il suo vero nome?) che ci punzecchia. Mi sembra che di tutte le belle promesse elettorali obamiane, solo quelle di bioetica vengano prese sul serio e subito: soldi statali per la ricerca sulle cellule staminali, pillola del giorno dopo libera alle minorenni. Guantanamo e l'Afghanistan possono aspettare. Io firmo col mio nome vero, saluti, Eufemia.

ilsanta ha detto...

@Lapis

Sono lieto che lei ritenga che un capo di Stato estero debba comportarsi con maggiore attenzione quando si trova fuori dal suo territorio, tuttavia sarebbe assurdo pensare al Papa come ad un semplice emissario di uno Stato straniero.
I miei interventi successivi al suo hanno infatti messo in evidenza come lo Stato del Vaticano abbia rapporti decisamente anomali con l'Italia (8x mille, scelta insegnanti di religione, vantaggi fiscali per i suoi "dipendenti" ...) a quale Stato estero noi permetteremmo lo stesso?
In merito alle motivazioni "vere" che avrebbero indotto il Papa a non partecipare mi pare che le tesi siano contrastanti, c'è chi dice che al Papa sia stato impedito di andare, chi dice che sia stata una sua decisione quella di non esserci e chi dice che abbia seguito il consiglio del Ministro. Su questo ultimo punto non ci sono, ne da parte Vaticana ne ministeriale, mai stati chiarimenti su come siano andate veramente le cose, per cui, ribaltando la sua ipotesi potrei dire che l'indicazione di non partecipare potrebbe essere stata lanciata al Papa come "ancora di salvezza istituzionale" a seguito di una decisione che il Papa o chi per lui, avevano già preso.
Visto che non ci è dato sapere cosa veramente sia successo in quella telefonata ogni congettura vale come le altre.
In merito alla sacrosanta garanzia della libertà di parola le comunico che questa deve essere garantita, se del caso, dalle forze dell'ordine, il fatto che lei dia per assodato che il Papa non avrebbe nei fatti potuto parlare, è una mera teoria che si tenta di spacciare per fatto realmente accaduto.
In merito all'intervento di Obama vorrei far notare che non mi risulta che il suo staff abbia fatto e fatto fare la caciara (perchè questo è il termine appropriato) mediatica che è stata fatta sul caso Sapienza, forse toni più bassi, meno vittimismo di facciata e una maggiore disponibilità al dialogo avrebbero fatto la differenza.

ilsanta ha detto...

@Lapis

Sono lieto che lei ritenga che un capo di Stato estero debba comportarsi con maggiore attenzione quando si trova fuori dal suo territorio, tuttavia sarebbe assurdo pensare al Papa come ad un semplice emissario di uno Stato straniero.
I miei interventi successivi al suo hanno infatti messo in evidenza come lo Stato del Vaticano abbia rapporti decisamente anomali con l'Italia (8x mille, scelta insegnanti di religione, vantaggi fiscali per i suoi "dipendenti" ...) a quale Stato estero noi permetteremmo lo stesso?
In merito alle motivazioni "vere" che avrebbero indotto il Papa a non partecipare mi pare che le tesi siano contrastanti, c'è chi dice che al Papa sia stato impedito di andare, chi dice che sia stata una sua decisione quella di non esserci e chi dice che abbia seguito il consiglio del Ministro. Su questo ultimo punto non ci sono, ne da parte Vaticana ne ministeriale, mai stati chiarimenti su come siano andate veramente le cose, per cui, ribaltando la sua ipotesi potrei dire che l'indicazione di non partecipare potrebbe essere stata lanciata al Papa come "ancora di salvezza istituzionale" a seguito di una decisione che il Papa o chi per lui, avevano già preso.
Visto che non ci è dato sapere cosa veramente sia successo in quella telefonata ogni congettura vale come le altre.
In merito alla sacrosanta garanzia della libertà di parola le comunico che questa deve essere garantita, se del caso, dalle forze dell'ordine, il fatto che lei dia per assodato che il Papa non avrebbe nei fatti potuto parlare, è una mera teoria che si tenta di spacciare per fatto realmente accaduto.
In merito all'intervento di Obama vorrei far notare che non mi risulta che il suo staff abbia fatto e fatto fare la caciara (perchè questo è il termine appropriato) mediatica che è stata fatta sul caso Sapienza, forse toni più bassi, meno vittimismo di facciata e una maggiore disponibilità al dialogo avrebbero fatto la differenza.

Lapis ha detto...

Vedo che le mie frasi continuano a essere travisate, o forse non lette: non ho mai dato per scontato che il Papa non avrebbe potuto parlare alla Sapienza, ma ho detto, ed è la pura verità, che i contestatori avevano programmato di metterlo nell'impossibilità di parlare e in tal senso si stavano organizzando a suon di occupazioni e assedi sonori. A casa mia si chiama censura preventiva, e, come dicevano gli antichi, de hoc satis, a dimostrare l’inciviltà di quella gente perché il solo fatto che il loro programma fosse quello di zittire a priori una persona invece di contestarla dopo averla almeno ascoltata la dice molto lunga ed è di per sé indice di un grave deficit democratico, oltre che di q.i. Lamentarsi per la mancanza di disponibilità al dialogo di questo Papa dopo la performance di ignoranza e di chiusura mentale fornita da professori e studenti in quell’occasione è veramente comico!
La caciara mediatica immagino andasse bene finché alcuni non si sono accorti dell'autogoal.

ilsanta ha detto...

@Lapis

Che l'italiano sia una lingua complessa è indiscutibile, ma quando qualcuno dice che non vengono "GARANTITI neppure i fondamenti del vivere civile (leggi, libertà di parola)" lei da per scontata la mancanza di questa garanzia che invece nessuno, nemmeno l'allora Ministro dell'Interno, aveva messo in dubbio.
In merito alle minacce, perchè solo minacce sono rimaste e non fatti, di non permettere al Papa di parlare sono daccordo con lei che si sarebbe trattato di mancanza di intelligenza, diversa è la mia opinione sui professori che, nella lettera tanto vituperata al Rettore, hanno esposto delle motivazioni ragionevoli anche se non condivise da alcuni cattolici.
La comicità che lei intravede nelle accuse al Papa è del tutto personale, come personalmente per me è ridicolo dire che questo Papa sia disposto ad un dialogo aperto con chicchessia, prova ne è il fatto che chiunque si azzarda a non essere daccordo con le sue parole e le sue tesi veniva tacciato di essere un ignorante, dico veniva perchè ora si preferisce puntare sul vittismo per cui le opinioni contrarie al papa-pensiero sono "attacchi alla Chiesa", alla faccia del dialogo.
La caciara mediatica è andata bene e va ancora bene anche ora, fra le tante accuse che mi sento di rivolgere a questo Papa non c'è certamente quella di non saper usare i mezzi di comunicazione.