lunedì 19 gennaio 2009

Caso Eluana: la "regia" dei Radicali che trasforma il dramma in un simbolo (Cartabia e "L'uovo di giornata")


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ELUANA/ La "regia" dei Radicali che trasforma il dramma in un simbolo

Marta Cartabia lunedì 19 gennaio 2009

Il ministro Sacconi è indagato per il reato di “violenza privata” davanti al Tribunale dei ministri, in seguito a una denuncia dei radicali. L’atto dello scorso dicembre che il Ministro ha rivolto alle strutture sanitarie pubbliche e private impedendo di interrompere l’alimentazione di Eluana è considerato dai radicali un atto di violenza privata, perseguibile ai sensi del codice penale: “chiunque, con violenza o minaccia costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”.
Si può seriamente ritenere che un atto ministeriale, foss’anche illegittimo, rientri negli estremi del reato di violenza privata? L’accusa è stata portata davanti al tribunale dei ministri, cioè quel tribunale competente a giudicare i reati commessi dai membri del Governo nell’esercizio delle loro funzioni.

Ma come può costituire violenza privata, un atto pubblico, commesso da un soggetto nell’esercizio delle sue funzioni, rivolto nei confronti di una struttura pubblica? Si tratta evidentemente di un’azione dimostrativa e simbolica, che mira ad alzare i toni del conflitto tra politica e magistratura. Un’azione molto probabilmente inefficace e certamente sproporzionata rispetto all’obiettivo.

Ammettiamo pure che l’atto di indirizzo del Ministro presenti elementi di dubbia legittimità. Come tutti gli atti illegittimi potrebbe essere annullato dagli organi giurisdizionali competenti: in questo caso si poteva immaginare un giudizio davanti al tribunale amministrativo o davanti alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni.
L’ordinamento ha le sue garanzie per tutti i casi di atti illegittimi.

Perché aprire un processo penale indirizzato contro la persona del Ministro? Evidentemente l’unico scopo è quello di attirare i riflettori della stampa e dei media.

Se l’obiettivo fosse quello di far annullare l’atto di indirizzo sarebbe stato più appropriato e conveniente impugnare l’atto, non far indagare il Ministro. Ma il processo penale ha sempre un che di sensazionale, che permette di riaccendere i conflitti e rianimare le polemiche.
Il Ministro non ha molto da temere. I reati ministeriali non possono essere perseguiti se non previa autorizzazione parlamentare. Dunque la politica avrà il suo strumento per interrompere prontamente un procedimento penale fantasioso.

L’unico risultato di questa stravagante iniziativa sarà che di nuovo la vita di Eluana – come già fu per Piergiorgio Welby – sarà ridotta a simbolo e a pretesto per inasprire un conflitto politico e culturale. Poco importa che al centro della contesa ci sia il destino di una vita, presa a pretesto per l’ennesima operazione strumentale.

© Copyright Il Sussidiario, 19 gennaio 2009

Tutto e' molto chiaro, almeno per me, soprattutto da quando il medico di Eluana ha ringraziato Pannella.
Ne prendiamo atto
.
R.

L'uovo di giornata

Se Pannella fa tintinnare le manette

Mette una certa melanconia vedere i radicali cincischiare con le procure qua e là per l'Italia. Vedere Marco Pannella e i suoi avvocati in trepida attesa che aprano i cancelli dei palazzi di giustizia per depositare esposti e denunce contro questo o quello.
Gli stessi radicali, liberisti, liberali e garantisti che seppero assestare alcuni dei colpi più micidiali alla magistratura politicizzata e politicante, oggi sono lì a trascinare politica e politici in procura. Fa impressione sentire ogni mattina Marco Pannela a Radio Radicale che sciornina codici e pandette, minaccia anni di galera ai presidenti delle Camere per la vicenda Villari o al ministro Sacconi per quella di Eluana Englaro.
Mette tristezza che persino la politica radicale, sempre così piena di risorse e di inventiva, così spregiudicata e imprevedibile si sia messa sulla stessa traccia dei tanti che fanno politica con le procure e con le galere. Proprio quando persino Di Pietro comincia dubitare che la cosa convenga davvero, ecco che Pannella e i suoi prendono il testimone.
La differenza è grande: una volta i radicali andavano in galera per le loro idee oggi ci mandano gli altri.

© Copyright L'Occidentale, 18 gennaio 2009

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