domenica 18 gennaio 2009
“La famiglia ha il diritto di essere riconosciuta nella propria identità”: così, il Papa nel video messaggio per l’Incontro mondiale delle famiglie
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INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE (CITTA' DEL MESSICO): RACCOLTA DI ARTICOLI E DISCORSI
“La famiglia ha il diritto di essere riconosciuta nella propria identità”: così, il Papa nel video messaggio per l’Incontro mondiale delle famiglie di Città del Messico
“La famiglia ha il diritto di essere riconosciuta nella propria identità” e di “poter contare sulla dovuta tutela”, perché ha una “funzione sociale essenziale”: sono le parole di Benedetto XVI, contenute in un video messaggio registrato per il VI Incontro mondiale delle famiglie, in corso a Città del Messico. Il video del Papa è stato trasmesso ieri pomeriggio - l’una di notte in Italia – durante la Veglia Mariana che si è svolta sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. Oggi, invece, è in programma la Messa conclusiva: a presiedere la celebrazione sarà il cardinale Tarcisio Bertone, in veste di Legato Pontificio, mentre il Papa interverrà in video collegamento ed annuncerà le date ed il luogo del prossimo raduno mondiale delle famiglie. La nostra emittente seguirà in diretta l’evento, a partire dalle ore 15.50. Ma torniamo al video messaggio del Papa, con il servizio di Isabella Piro:
Erano numerose le famiglie cristiane provenienti dai cinque continenti che ieri hanno raccontato la loro esperienza, sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. Testimonianze che si sono alternate alla recita dei Misteri Gaudiosi del Rosario e che sono state – ha detto il Papa – come “un’eco e un riflesso nel nostro tempo della storia di Gesù e della sua famiglia”, perché “l’ambiente domestico è una scuola di umanità e di vita cristiana per tutti i suoi membri, con conseguenze benefiche per le persone, la Chiesa e la società”:
“En efecto, el hogar está llamado a vivir y cultivar el amor recíproco…”
“In effetti – ha aggiunto Benedetto XVI - il focolare domestico è chiamato a vivere e a coltivare l’amore reciproco e la verità, il rispetto e la giustizia, la lealtà e la collaborazione, il servizio e la disponibilità verso gli altri, specialmente verso i più deboli”.
E la famiglia deve essere “impregnata della presenza di Dio”, ha ricordato ancora il Papa, perché il Signore “sta certamente” con coloro che ascoltano la sua Parola e mettono in pratica i suoi insegnamenti:
“De este modo, se transforma y se mejora gradualmente la vida personal…”
“In questo modo, si trasforma e si migliora gradualmente la vita personale e familiare – ha ribadito il Pontefice - si arricchisce il dialogo, si trasmette la fede ai figli, si accresce il piacere di stare insieme, e il focolare domestico si unisce e si consolida ancora, come una casa costruita su una roccia (cf. Mt 7,24-25)”.
Di qui, l’importanza della preghiera, la cui forza permette alla famiglia di trasformarsi “in una comunità di discepoli e missionari di Cristo”, in cui “si annida, si trasmette e si irradia il Vangelo”:
“La familia cristiana, viviendo la confianza y la obediencia filial a Dios…”
“La famiglia cristiana – ha ricordato il Papa - vivendo la fiducia e l’obbedienza filiale a Dio, la fedeltà e l’accoglienza generosa dei figli, la cura dei più deboli e la disponibilità al perdono, si converte in un Vangelo vivo, che tutti possono “leggere” (Cf. 2 Co 3,2), in un segno di credibilità forse più persuasivo e capace di richiamare l’attenzione del mondo di oggi”.
E sono diversi gli impegni che Benedetto XVI ha affidato alla famiglia contemporanea: portare la sua “testimonianza di vita” e la sua “esplicita professione di fede” nella scuola e nelle associazioni, impegnarsi nella catechesi dei figli e nelle attività parrocchiali, soprattutto in quelle “preposte alla preparazione al matrimonio o rivolte in maniera specifica alla vita familiare”.
“La convivencia en el hogar, al mostrar que libertad y solidaridad…”
“La convivenza in casa – ha aggiunto il Papa - è un dono per le persone e una fonte di ispirazione per la convivenza sociale, perchè mostra che libertà e solidarietà sono complementari, che il bene di ciascuno deve contare sul bene dell’altro, che la richiesta di una giustizia severa deve essere aperta alla comprensione, e il perdono deve essere a favore di un bene comune”.
Poi, la sottolineatura forte che la famiglia è “cellula vitale della società, la prima e fondamentale risorsa per il suo sviluppo” e “l’ultimo rifugio” per coloro che le istituzioni non riescono a tutelare in modo soddisfacente:
“Por su función social esencial, la familia tiene derecho a ser reconocida…”
“Per la sua funzione sociale essenziale – ha affermato il Papa - la famiglia ha il diritto di essere riconosciuta nella propria identità e di non essere confusa con altre forme di convivenza, e anche di poter contare sulla dovuta tutela culturale, giuridica, economica, sociale, sanitaria e, più particolarmente, su un appoggio che, tenendo conto del numero dei figli e delle disponibilità economiche, sia tale da consentire la libertà dell’educazione e della scelta della scuola”.
Chiedendo, quindi, lo sviluppo di una “cultura e una politica della famiglia” a favore delle famiglie stesse, Benedetto XVI ha incoraggiato le associazioni che promuovono l’identità e i diritti della famiglia, auspicando un loro maggiore coordinamento. Infine, l’appello a tutti a “collaborare con impegno ed allegria nella nobile causa della famiglia”, perché, ha concluso il Papa, “lavorare per la famiglia è lavorare per il futuro degno e luminoso dell’umanità”.
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