giovedì 8 gennaio 2009
Il corpo diplomatico al Papa: "Gratitudine per il Suo impegno a favore della pace" (Sir)
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CORPO DIPLOMATICO AL PAPA: GRATITUDINE PER IL SUO “IMPEGNO A FAVORE DELLA PACE NEL MONDO”
La gratitudine del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per quanto papa Benedetto XVI ha fatto durante il 2008, dal viaggio negli Stati Uniti a quello in Francia, per il suo discorso all’Onu, per il suo impegno per il dialogo interreligioso e “in favore della pace del mondo”.
Ad esprimerla è stato questa mattina il nuovo decano del Corpo diplomatico accreditato presso il Vaticano, Alejandro Valladares Lanza (Honduras).
“Santissimo Padre – ha detto l’ambasciatore -: noi abbiamo bisogno di dignità per l’uomo, di un ritorno ai valori morali e cristiani, di giustizia sociale, di dialogo interreligioso… Quanti cantieri di riflessione e quante sfide per il nostro tempo. La strada sarà lunga e difficile, gli ostacoli numerosi, ma è nostro dovere di uomini, che Dio ha voluto a sua immagine, rimboccarci le maniche e metterci al lavoro”. Il quadro che l’ambasciatore ha delineato al Santo Padre del 2008 è a tinte scure, perché costellato di “guerre dichiarate e ignorate, di atti di terrorismo cechi e sempre più violenti, di persecuzioni religiose e sofferenze umane causate dalle malattie e dalla fame”. Una “lista di drammi che seminano morte e desolazione e mettono in pericolo la vita di uomini, donne e bambini”. Nel suo discorso l’ambasciatore fa cenno anche alla “crisi finanziaria” che si è abbattuta “senza precedenti” lo scorso anno.
“Capiamo – conclude l’ambasciatore rivolgendosi al Papa – che un così triste quadro mostri, se ce n’è bisogno, quanto sia importante, non solo leggere e ascoltare i vostri insegnamenti, ma anche spendere tutti i nostri sforzi, a qualsiasi razza o religioni apparteniamo, perché essi diventino realtà per la nostra società umana divenuta oggi così fragile”. Nel suo discorso, il decano ha poi esortato i suoi colleghi affinché si adoperino per “sradicare il ricorso alla forza nella risoluzione dei conflitti internazionale, salvo – ha aggiunto – nei casi previsti e approvati dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Ed ha chiesto che “anche la lotta contro il terrorismo internazionale deve essere condotta dalla comunità internazionale attraverso le Nazioni Unite”.
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