venerdì 13 marzo 2009

Preti contro preti (Renato Farina)

Clicca qui per leggere l'esplosivo :-) articolo di Renato Farina per Libero

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche il pur ottimo Farina (e Libero) poteva svegliarsi prima, non trovi? Attendo cenni di vita da Socci, Introvigne ecc., ecc.
Alessia

Raffaella ha detto...

Trovo assolutamente!
Che fine hanno fatto Socci, Introvigne, Messori e tanti altri?
R.

ps sto ascoltando Padre Livio...grandioso!

Raffaella ha detto...

In riferimento all'ultimo passaggio dell'articolo di Farina (con il solito, noioso, trito e ritrito confronto) Padre Livio ha detto: i Papi sono diversi ma Benedetto XVI e' capace di gesti eroici ed imprevedibili come questa lettera.
Grande!
R.

Anonimo ha detto...

Ti ha conquistata, eh?
:-)))))))
Alessia

Raffaella ha detto...

Certamente :-))))
R.

Anonimo ha detto...

Certo che la fantasia a volte non ha limiti.....

Raffaella ha detto...

Vero...la fantasia di certi curiali lascia di stucco :-)
R.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
volevo solo dire che Socci ha già fatto sentire la sua voce, forte e chiara, a gennaio, nella consueta (e bellissima) conversazione che tiene su Radio Maria il terzo sabato di ogni mese: "Nel mondo ma non del mondo"... :)
Un grazie a Raffaella per questo meraviglioso e preziosissimo blog!!
Marco

Anonimo ha detto...

Spettacolare,meraviglioso,da incorniciare l'articolo di Farina per Libero.Davvero un grande.Grazie Raffaella.Un parroco di campagna

Anonimo ha detto...

Non ho letto l'articolo di Farina. Ma l'intervista del Card.Martini che dice che non celebrerà la S.Messa con il rito tridentino, si.
Ma i preti il latino non lo conoscono più, per cui il suo fervorino anti tradizionale è inutile. Io stesso, delle vecchie Messe con l'antico Messale di quando ero chierichetto ricordo il suono, il calore, l'odore di incenso. Quasi il sapore. Ricordo la luce, il sole, di quando andavo a dottrina il sabato, in quella chiesa di pietra. E la cotta che indossavamo. E ricordo le emozioni delle celebrazioni, con la paura di sbagliare o di dimenticare qualcosa in quei solenni riti ai quali anche noi bambini partecipavamo da protagonisti. Ma delle vecchie preghiere mi resta ben poco, a parte le principali. Bisognerà aspettare che la prossima generazione di preti (i seminaristi di oggi)sostituisca l'attuale, cresciuta a chiarrate sotto le navate e ad una ritualità protestanticheggiante che non ho mai sentito mia. Purchè i direttori dei seminari non prendano esempio da Martini e si degnino di insegnare l'antico rito. Ma per me sarà in ogni caso troppo tardi. Porca l'oca!
C'è comunque di che consolarsi, visto che la Divina Provvidenza ha fatto ascendere al soglio Pontificio Benedetto. Vi immaginate se si fosse "distratta" e fosse passato Martini? Altro che "motu proprio" in quel caso!
marco il tarsognino