giovedì 18 giugno 2009

Il Papa ai preti: i confessionali deserti non vi scoraggino


Vedi anche:

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IL TESTO DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI PRESBITERI PER L'INDIZIONE DELL'ANNO SACERDOTALE

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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE A PROPOSITO DELLE ORDINAZIONI ANNUNCIATE DALLA FRATERNITÀ SAN PIO X

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"I segreti di Karol Wojtyla": il nuovo libro di Antonio Socci (Socci, Tornielli e Rodari)

Caro Melloni, ma di quale Chiesa parla? (Francesco Colafemmina)

Lefebvriani, Santa Sede: le ordinazioni sono illegittime ma nessuna scomunica (Izzo)

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Una segnalazione da non perdere: il sito della Comunità San Giovanni

Melloni si scaglia contro il libro di Mosebach ma non risponde ad alcuna delle obiezioni dell'intellettuale tedesco

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Chiesa/ Papa a preti: Confessionali deserti non vi scoraggino

"Disaffezione dei fedeli nei riguardi di questo sacramento"

APCOM

Il Papa esorta i sacerdoti di tutto il mondo a non "rassegnarsi" di fronte ai confessionali deserti, sintomo di "disaffezione" nei confronti dei sacramenti e della pratica religiosa.
"I sacerdoti - scrive Benedetto XVI nella lettera stilata per l'avvio, domani, dell'anno sacerdotale - non dovrebbero mai rassegnarsi a vedere deserti i loro confessionali né limitarsi a constatare la disaffezione dei fedeli nei riguardi di questo sacramento". Richiamando la figura di Jean-Marie Vianney, Curato d'Ars in Francia dopo la Rivoluzione francese, Benedetto XVI sottolinea che alla sua epoca "la confessione non era né più facile, né più frequente che ai nostri giorni, dato che la tormenta rivoluzionaria aveva soffocato a lungo la pratica religiosa. Ma egli cercò in ogni modo, con la predicazione e con il consiglio persuasivo, di far riscoprire ai suoi parrocchiani il significato e la bellezza della Penitenza sacramentale, mostrandola come un'esigenza intima della Presenza eucaristica. Seppe così dare il via a un circolo virtuoso. Con le lunghe permanenze in chiesa davanti al tabernacolo - ricorda Ratzinger - fece sì che i fedeli cominciassero ad imitarlo, recandovisi per visitare Gesù, e fossero, al tempo stesso, sicuri di trovarvi il loro parroco, disponibile all'ascolto e al perdono. In seguito, fu la folla crescente dei penitenti, provenienti da tutta la Francia, a trattenerlo nel confessionale fino a 16 ore al giorno".

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PAPA: PRETI NON RASSEGNATEVI AI CONFESSIONALI DESERTI

I sacerdoti non dovrebbero mai rassegnarsi a vedere deserti i loro confessionali ne' limitarsi a constatare la disaffezione dei fedeli verso il sacramento stesso della confessione.
Lo scrive papa Benedetto XVI nella lettera inviata ai tutti preti del mondo alla vigila dell'apertura dell'Anno sacerdotale. Benedetto XVI indica come modello ai preti il curato d'Ars, San Giovanni Maria Vianney, patrono dei parroci e instancabile confessore, capace di rimanere fino a 16 ore al giorno in confessionale. Seguendo il suo esempio, papa Ratzinger esorta a ''mettere al centro delle nostre preoccupazioni pastorali'' il sacramento della confessione, imparando dal curato ''una inesauribile fiducia nel sacramento della penitenza''.

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1 commento:

euge ha detto...

Purtroppo, Sua santità non sa che non sono i fedeli a disertare i confessionali ....... molto spesso manca la materia prima cioè il confessore.
Per non parlare poi, della assurdità che basta l'atto di dolore recitato per proprio conto per avvicinarsi di nuovo alla Santa Eucarestia.